Respira.saluta.sorridi.cammina
Non era difficile, dovevo solo ripetere questi passaggi per circa altri 274 giorni e sarei potuta sopravvivere ad un altro schifoso anno di scuola.
Ce la potevo fare.
Tanto la gente notava solo le apparenze e non si interessava alla veritá.
A me stava benissimo cosí, rendeva tutto molto più facile.
Respira.sorridi.saluta.cammina.
Continuavo a ripeterlo mentre mi avvicinavo al luogo dove i miei incubi diventavano realtà e i demoni erano pronti a divorarmi : IL LICEO.
Forse questa definizione potrebbe sembrare esagerata ma vi assicuro che per me era cosí.
Negli ultimi anni il liceo si era trasformato in una battaglia tra me e tutti gli altri dove vinceva chi mi umiliava di piú spezzandomi il cuore. Peccato che non ne avessi piú uno.
Negli anni avevo imparato che il cuore ,insieme ai sentimenti,era il mio peggior nemico e cosí lo avevo rinchiuso in un forziere,con tanto di lucchetto e catene, e buttato in un angolo remoto di me che nessuno doveva mai e poi mai vedere.
Solo un sentimento avevo lasciato fuori: la rabbia.
, e le avevo permeaso di invadermi completamente poichè la rabbia era l'unica cosa che mi permetteva di andare avanti.
°°°°°
Driiin. La campanella annunciò l'inizio del primo giorno di scuola.
L'ingresso era pieno di studenti: alcuni dalle facce stanche ed assonnate, altri felici di rincontrarsi ed altri ,come me, cercavano di farsi coraggio e di autoconvincersi che ce la potevano fare.
Alzai la musica del telefono a palla cosí da non pensare piú a niente, adoravo la musica, era capace di trasportarmi in luoghi lontani e per un momento mi sentii in pace con me stessa.
Delle fastidiose risatine mi riportarono alla realtá.
Ed eccole lí, davanti all ingresso,le 3 oche glitterate: Maria,Laura ed Eleonora .
Loro erano o meglio sono state la causa della mia rovina: le classiche principessine viziate che passano il tempo a torturare i poveri sfigati come me.
"Fottetevi" pensai mentre passavo accanto a loro che mi guardavano con sfida.
L'oca numero 1 allungò una gamba proprio mentre ero accanto a lei facendomi cadere a terra con un tonfo e libri e fogli volarono dappertutto.
Un senso di frustrazione misto a rabbia si impossessò di me e le lacrime salirono agli occhi.
No,no,no non ancora. Non avrei pianto davanti a loro. Non potevo crollare ora. Ricacciai indietro tutti i sentimenti e mi sentii maledettamente bene a non provare niente:
"oh cara mi dispiace di averti fatta cadere....ma che sbadata che sono!" squittí melliflua l'oca 1
"Tanto dovrebbe essere abituata a strisciare ai piedi dei più popolari e benestanti come noi....giusto Ele?" domandò ridacchiando l'oca 2
"Assolutamente sí Laura.....dio mio guardate....quella sgualdrina di tua madre non deve averti lasciato proprio niente prima di andare via visto che indossi gli stessi vestiti da due giorni!!!"
Scattai in piedi in preda ad una furia incontrollata e sbattei contro il muro quell'insulsa bambina viziata:
"Brutta stronza tu invece quella faccia da culo la porti sempre?? Farai meglio a non parlare mai piu diia madre se non vuoi che ti stacchi quelle extenshion di merda che porti" detto questo me ne andai soddisfatta e orgogliosa di me per aver dimostrato chi è che comandava.°°°°°°°°°°°°°°°°°
Ero nell'aula magna ad ascoltare il solito discorso della preside a tutti gli studenti e a guardare delle foto alla lavagna interattiva e avvertivo una strana sensazione allo stomaco, come un brutto, presentimento quando alla lavagna apparve una foto.
Porca puttana.
Quella non era una foto qualunque, ero io IN INTIMO NERO.SPERO CHE VI PIACCIA QUESTO CAPITOLO, ACCETTO CRITICHE DI OGNI GENERE NON VI PREOCCUPATE E GRAZIE A TUTTI!!
(Scusate eventuali errori di grammatica)

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PRINCIPESSA NERA
ChickLitquesta è la storia di come ero all'inferno e poi è arrivato lui e mi ha riportato in paradiso.