"Una giornata come tutte le altre in una vita come tante altre".
Ecco cosa pensavo di questa noiosissima giornata che era inizata normalmente.
Ovviamente mi sbagliavo,alla vita piaceva tanto prendermi per il culo.
La lezione di chimica con la signorina Rossi procedeva lentamente fino all'arrivo del bidello che spalancò la porta annunciando l'arrivo di un nuovo ragazzo.
La professoressa si alzó dalla sua cattedra e presentò il nuovo arrivato con un sorriso smagliante.
Lo squadrai da capo a piedi....sí era carino: alto, fisico da palestrato, capelli mori ondulati occhi azzurri....
Okey era bellissimo.
Quegli occhi blu come l'oceano si posarono su di me e fu allora che li riconobbi.
Era lui, il ragazzo misterioso del parco.
Mi pietrificai ed abbassai subito la testa cercando di creare una barriera con i miei capelli tra me ed il ragazzo che mi aveva asciugato il giorno prima le lacrime.
Pregai mentalmente con tutta me stessa che non mi avesse riconosciuta o sarei stata nei guai.-Ebbene ragazzi lui è Nicolò, si è appena trasferito e mi raccomando siate ospitali....puoi sederti lì vicino ad Aurora...ti va bene?
"NO NO NO NO NO NON MI VA AFFATTO BENE!!" avrei voluto dire così ma mi constrinsi ad annuire sorridendo in modo forzato.
Si sedette vicino a me sorridendo felice:-Piaciere di conoscerti Aurora, spero andremo d'accordo-
Ma stava scherzando?!!
Come potevo diventare amica del ragazzo che poteva distruggermi con solo qualche parola??
Non volevo avere niente a che fare con lui.-ne dubito- risposi assottigliando gli occhi.
Sorrise ignorando il mio commento e si concentró su chimica.
• • • • •Posai il mio vassoio su un tavolo lontano da tutti e smangiucchiai la mia mela.
-Non abbiamo iniziato con il piede giusto-
Ancora lui?!! Ma che voleva da me?
- E non inizieremo mai- risposi fissando la sedia
-Voglio solo conoscerti meglio e,magari, diventarti amico-
Ribattè lui con occhi dolci.Cos'era una nuova tattica? Diventarmi amico per poi distruggermi meglio?
Mi infuriai subito. Se credeva sarei stata cosí stupida si sbagliava alla grande.
Mi alzai e lo superai con uno spintone dirigendomi verso l'uscita.
• • • • • •
La casa era vuota e silenziosa, mi diressi in camera ma inciampai andando a sbattere contro il mobiletto del corridoio facendo cadere una foto.-Merda- imprecai mentre raccoglievo la cornice rotta.
Oh no.
Sgranai gli occhi pietrificata,si era rotta proprio quella foto: quella che raffiguarava mia madre che mi prendeva in braccio.
Fu come se una lama mi avesse trafitto, avevo appena perso un ricordo, una cosa che mi ricordava che lei mi aveva voluto bene.
"Respira, era solo una foto non é il caso di lasciarsi prendere dal panico" cercai di rassicurarmi.
Raccolsi i cocci tremando e mi sfuggí un singhiozzo.
Ma chi volevo prendere in giro??
Era una delle poche cose che mi rimaneva di lei ed era appena andata perduta e questo faceva male.
Aprii la porta e scappai via verso il parco, non avevo il coraggio di buttare i cocci e piú rimanevo in quella casa piú i sensi di colpa mi opprimevano.
• • • • •
Attirai le ginocchia al petto e mi circondai la testa con le braccia cercando di creare uno scudo fra me e tutto il resto.
Dovevo calmarmi e fare finta di niente, mi sentivo cosí debole e non capivo come una semplice foto avesse potuto farmi quell effetto.
Un braccio si posò sulle mie spalle mentre l'altro mi circondó la vita attirandomi contro il corpo dello sconosciuto:
-ci sono io con te- mi sussurró all'orecchio.
Alzai la testa e spalancai gli occhi sorpresa.

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PRINCIPESSA NERA
Chick-Litquesta è la storia di come ero all'inferno e poi è arrivato lui e mi ha riportato in paradiso.