Un barlume di ubriachezza
Nel delirio di sobrie fiumane
E vorticose autodistruzioni,
Un conato di spensierata felicità,
Una risata sconsiderata nella notte
E le stelle, mie uniche amiche,
Danzano al mio attimo
Di barcollante spensieratezze deliranti;
A terra, e già è tutto passato,
E il nero del cielo non fa più ridere,
Tremo nell'immensità del tutto
Il me infinitamente piccolo
Sovrastato dall' infinito dei miei dubbi
Confinanti in limiti d'ossa e carne.
E l'ebbrezza di un momento
M'aveva resa un libero spirito, evanescente nell'etere
Nell'estasi di idiota sorpresa
Che già vomito il ritorno del buio della mia coscienza:
La bile nera di troppo di quest'organismo.
Ne voglio ancora!
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Non di inchiostro ma di bile nera
Poetry«Io, Charlie, sono un uomo triste di natura» -Il popolo dell' autunno, Ray Bradbury Nell'antichità molte malattie potevano essere spiegate come un disordine delle quattro sostanze basilari che determinano il funzionamento dell' organismo: sangue, fl...