<<Il mio cuore? Non esiste più>>Il rumore delle onde del mare, il cinguettio degli uccelli e il sole che splende attraverso il vetro, mi fanno aprire gli occhi. Mi stropiccio gli occhi e mettendomi seduta, tiro indietro i capelli sudati a causa dell’eccessivo caldo che c’è e battendo più volte le palpebre, metto la vista a fuoco. Noto subito l’orario della sveglia e tra cinque minuti mi suonerà così anticipandola, mi alzo e vado a prepararmi. Mi butto più volte l’acqua in faccia. Mi tiro su i jeans e spalmo sulle mie labbra un semplice burro cacao. Mi spazzolo i capelli rossi fuoco e traccio una piccola linea di eyeliner sulla palpebra facendo diventare i miei occhi più grandi. Guardo disgustata le evidenti lentiggini sulle mie guance e sbuffando esco dal bagno. È passato più di un mese dall’inizio della scuola e già non voglio più andarci. Frequento l’artistico e nonostante quello che faccio mi piace, a volte ho voglia di mollare tutto.
<<Sophia, sei pronta?>>mia madre mi chiama dal salotto e io la raggiungo. Entro in cucina attratta un buon profumino e lì trovo mio fratello di sei anni giocare con il computer mentre mangia un pezzo di torta al cioccolato che ha fatto nostra madre che, a proposito, si sta limonando con il suo compagno davanti a me.
<<Che schifo>>sussurro sedendomi accanto a Elia, ma mia madre deve avermi sentito perché mi lancia un’occhiata minacciosa. Sbuffo prendendo il mio solito latte con i biscotti. Odio il fatto che si debba baciare davanti a me, è già difficile accettare che i propri genitori non stanno insieme e che ognuno di loro si è già costruito un’altra famiglia. Non mi importa di Mike, lui non è mio padre. Il telefono mi vibra nella tasca dei pantaloni così lo tiro fuori facendo attenzione a non farmi beccare. A casa mia esiste una regola, quando si è a tavola non si usano i cellulari. Alzo un sopracciglio notando che si tratta di diversi messaggi da parte dei miei compagni di classe.Chat:
x:<<Avete saputo?>>
x:<<Cosa?>>
Lucia:<<Buongiorno anche a voi puttane>>
X:<<Come fate a non saperlo?>>
Barbara:<<Non sapere cosa?>>
Giulia:<<Sono le sette di mattina, potete arrivare al punto, cazzo?>>
X:<<Scherzate?>>
Morena:<<PARLA, CAZZO>>
X:<<Da oggi avremo un nuovo compagno e si dice che sia un figo da paura>>Un nuovo compagno?
Lucia:<<Nuovo compagno?>>
Morena:<<Dopo la parola “figo”, ora sono di buon umore>>
Giulia:<<Si sa chi è?>>
X:<<Sbrigatevi e lo scoprirete>>Fine Chat.
Smetto di bere il latte e mi alzo, sono curiosa di sapere chi sarà questo ragazzo nuovo, speriamo almeno sia simpatico e che abbia più o meno la mia stessa età.
Quando arrivo a scuola, trovo subito le mie amiche.
<<Quindi non sappiamo il suo nome?>>chiede Lucia.
<<Non si è ancora visto, come facciamo a saperlo?>> Alzo gli occhi per il solito carattere di Morena che appena mi vede, mi sorride.
<<Buongiorno Sophia>>le faccio un piccolo sorriso e abbraccio Giulia che mi lascia un bacio sulla guancia.
<<Come stai?>>sospiro a quella domanda. Giulia è la mia migliore amica e sa “tutto” di me. So che si riferisce a Mike.
Alzo le spalle.
<<Se ti dico che mi danno il voltastomaco, Mike sparisce?>> Giulia scoppia a ridere mentre io mi dirigo dentro la scuola.
<<È il padre di Elia>>già, l’unica cosa positiva di tutta questa merda. Mia madre dopo essersi messa con Mike il quale non ha deciso di tenerselo nelle mutande, l’ha messa incinta solo dopo un mese che si frequentavano. Non le ho più rivolto la parola fino alla nascita di Elia, amo mio fratello, ma i rapporti con mia madre non sono migliorati.
<<Non devi ricordarmelo ogni volta, il mio rapporto con Mike non cambierà>>
<<Lo odi così tanto?>>stringo i denti, odiare non è la parola adatta. Giulia scuote la testa e sta per dire altro, ma io smetto di ascoltarla nello stesso momento in cui i miei occhi raggiungono una figura in fondo al corridoio. Sarà lui il nuovo ragazzo? È alto, molto alto. Le sue spalle sono grandi così come le sue braccia messe a bella vista dalla canottiera blu che lascia intravedere i suoi tatuaggi, ma quanti ne ha? Sembra averli anche nel petto. I suoi capelli sono neri così come i suoi occhi, profondi, misteriosi, inaccessibili. Oh merda, il nuovo ragazzo si è appena accorto che lo stavo fissando. Quel contatto tra di noi, mi provoca qualcosa di strano e deve averlo sentito pure lui. Sbatto le palpebre e lui non c’è più. Dov’è andato?
<<Mi stai ascoltando?>>la voce squillante di Giulia mi riporta alla realtà.
<<No, scusa. Io…l’hai visto?>>le chiedo e Giulia si guarda intorno confusa.
<<A chi?>>mi chiede curiosa, possibile che me lo sia solo immaginata?
<<Sophia?>>mi richiama e io scuoto la testa.
<<Nessuno>>sussurro e voltandogli le spalle me ne vado, lasciandola gridare il mio nome. Entro in classe e vado a sedermi al solito posto. Il telefono mi squilla e dalla schermata mi rendo conto che si tratta di mia madre.
<<Pronto?>>
<<Sophia?>>sbuffo, perché me lo chiede se già lo sa?
<<Che c’è, mamma?>>
<<Sempre nervosa>>mi accusa e io per un momento ho pensato di chiudergli il telefono in faccia.
<<Stasera io e Mike andremo a cena fuori, devi pensare tu a Elia>>sta scherzando, spero.
<<Non posso>>
<<Che vuol dire che non puoi?>>mi sgrida dall’altro capo del telefono e io sono costretta ad allontanarlo per non perdere il timpano.
<<Io stasera ho una festa>>le ricordo.
<<Non più>>e chiude la chiamata. Per poco non mi metto ad urlare se non fosse che la professoressa di latino entra entusiasta.
<<Ragazzi, prendete subito posto>>lancio uno sguardo a Barbara che alza le spalle. Ho paura quando è di buonumore.
<<Oggi avremo il piacere di avere un compagno nuovo>>ogni parte del mio corpo si irrigidisce. Deve proprio fare parte della mia classe? All’improvviso inizio a mordermi le unghie. Perché sono così agitata? Nemmeno lo conosco, magari è simpatico.
<<Finalmente sapremo chi è>>Morena ci lancia uno sguardo malizioso e qualcosa si storce nel mio stomaco. Avrà tutto gli occhi puntati su di sé. Mi tiro indietro i capelli, è normale, no?
<<Puoi entrare>>a quelle parole smetto di respirare e sto per abbassare lo sguardo, ma lui entra. Alzo un sopracciglio, è lui il ragazzo nuovo? Quel ragazzo davanti a me non è chi pensavo che fosse. Questo ragazzo è basso, rasato e con un po’ di muscoli e non ha tatuaggi. Se lui è il ragazzo nuovo…quello chi è? Mi accascio sulla sedia, abbassando lo sguardo. Quindi, quel ragazzo era tutto frutto della mia immaginazione! Quando la lezione finisce, mi siedo sul banco.
<<Avete visto quant’è brutto?>>Lucia sghignazza seguita da tutti tranne da me. Come si permette a giudicare quel ragazzo? Nemmeno lo conosce.
<<Che ti prende?>>Morena porta tutta l’attenzione su di me e io alzo le spalle, cercando nello zaino il pacchetto di sigarette. Non mi piace fumare, ma a volte faccio qualche tiro.
<<Stasera non potrò venire alla festa>>mormoro mettendo lo zaino a soqquadro, ma dove sono finite?
<<Perché?>>
<<L’hai fatta incazzare un’altra volta?>> Lancio lo zaino sulla sedia.
<<Smettila di fare incazzare tua madre, ti serve il suo permesso per venire alla festa di stasera>> odio i rimproveri e quello che mi sta rivolgendo Morena è bello grosso.
<<Sentite, a me non serve il permesso di nessuno per venire a quella cazzo di festa, devo tenere compagnia a Elia, fine della storia>>e senza aggiungere altro, prima che inizi un’altra lezione, esco. Raggiungo i distributori dov’è si trova di tutto, cibo, bevande, preservativi, sigarette, pure test di gravidanza e aspetto il mio turno. Nel mentre, mi guardo attorno e lo vedo. È seduto nelle scale e sta scrivendo qualcosa in un pezzo di carta stropicciato, ma appena alza lo sguardo, si gira e incontra subito i miei occhi. Quei occhi, all’improvviso ho voglia di disegnarli.
<<Ti decidi?>>un ragazzo mi tira una spallata e io mi riprendo. Lui non c’è più, sospiro. Non è reale Sophia, mi ripeto e prendo le sigarette.
Ecco a voi il primo capitolo, che ne pensate?
Ci vediamo domani con il prossimo aggiornamento ❤️
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Insegnami ad amarti
ChickLitX:> Sono impazzita? È uno dei tanti e monotoni giorni di scuola quando arriva la notizia di un nuovo alunno, ma dal quel giorno Sophia crede di essere pazza. Lo vede, sbatte le palpebre e lui non c'è più. È davvero tutto frutto della sua immaginazi...