Capitolo 5

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Lucia:

Raccolgo i miei vestiti da terra e dopo aver indossato le mutandine e il reggiseno, mi giro e guardo un'ultima volta il ragazzo sopra al letto sconosciuto.
Che cazzo ho fatto?
Non so nemmeno chi è questo ragazzo.
Mi stropiccio la faccia con le mani cercando di trattenere le lacrime, gli occhi bruciano, le mani tremano e il cuore batte fuori controllo.
I ricordi di ieri sera mi riaffiorano in mente come se fossero delle pugnalate.
Ricordo di averlo baciato, di essermi lasciata toccare, mi ha offerto a bere e poi...nero...poi...lui mi stava scopando.
La rete del materasso faceva rumore a causa delle sue eccessive spinte.
Non so quanto ha continuato, credo tutta la notte dopo essere venuto uno...due...tre...quattro volte prima di lasciarmi andare.
L'unica cosa che volevo fare è scappare via da lì, ci ho provato, ma non riuscivo a muovermi.
La vista mi si appanna.
Devo uscire di qui.
È tutta per colpa sua.

Sophia:

Guardo per la millesima volta dietro di me, sto raggiungendo casa a piedi in piena notte, mezza ubriaca e con i piedi doloranti ed ho l’impressione di essere seguita, ma quando mi giro non vedo nessuno. Ho provato a camminare all’indietro, ma stavo per cadere. Appena raggiungo l’entrata di casa, all’improvviso nell’aria si butta un forte vento che dura solo pochi minuti. Cos’è stato?
Mi guardo un’ultima volta intorno mentre mi levo le scarpe prima di aprire la porta e senza fare rumore raggiungo la mia camera. Nonostante non mi reggo molto in piedi, mi accorgo subito del nuovo bigliettino sulla scrivania.

X:<<Si dice che non ci si innamora del colore degli occhi o del fisico perfetto, ci si innamora di come una persona ti guarda, di come ti fa battere il cuore all’impazzata quando si avvicina a te o di come ti fa sentire quando ti abbraccia…e io non vedo l’ora di farti innamorare di me>>

Chiunque sia può tranquillamente fare il poeta.
Poso questo bigliettino insieme agli altri e sto per spogliarmi, ma mi ricordo che devo ancora chiudere la porta a chiave ed è proprio quello che faccio.
Ora posso dormire tranquilla, penso e mi metto a letto, ma prima di addormentarmi disegno il simbolo che ho visto sul ragazzo misterioso.
Che cosa starà a significare?
E poi…
Perché solo un triangolo ha due cerchi?
E’ qualche simbolo?
Sbadiglio.
Ci penserò domani, ora ho solo bisogno di dormire.
Chiudo gli occhi e mi lascio catapultare nel mondo di Morfeo.
<<Sophia Cook, apri questa porta o la butto giù>>
<<Stai calma, starà sicuramente dormendo>>cerca di farla ragionare Mike, ma lei continua a bussare.
<<Sophia?>>mi rigiro tra le coperte.
<<Ti metto in punizione per sempre, sei avvisata>>sento i suoi passi pesanti attraversare il corridoio, raggiungere le scale e scendere giù.
Bene, finalmente.
Mi preparo a dormire, ma il telefono mi squilla.
Per forza?
Apro un occhio e noto che si tratta di Giulia.
Sbuffo, la chiamo dopo.
Chiudo la chiamata e ritorno a dormire, ma il telefono risuona.
Porca miseria.
<<Che c'è?>>rispondo e metto il vivavoce.
Chiudo gli occhi.
<<Sono le due di pomeriggio e poi, sono nella merda>>borbotto sottovoce.
<<Spero sia importante>>
<<Sophia?>>
<<Mhmm?>>
<<Ho fatto sesso con un ragazzo senza protezione>> spalanco gli occhi.
<<Che cazzo hai fatto?>>
<<Lo so, ci vediamo in centro tra mezz'ora>> e senza darmi il tempo di rispondere, chiude la chiamata.
Ma che cazzo…
<<Signorina, dove pensi di andare?>>mia madre si posiziona davanti alla porta rivolgendomi uno sguardo omicida e io non ho voglia di litigare con lei, quindi sbuffo e la supero.
<<Sto parlando con te>>
<<Mi fa male la testa mamma>>mi tocco la tempia e inizio a camminare.
Svegliarsi così è traumatico, sapere che la propria migliore amica possa rimanere incinta ancora di più.
Giulia è seduta su una delle sedie di un bar.
<<Che cos'è successo?>>
<<Te l'ho detto, ho fatto sesso senza protezioni>>
<<Hai preso la pillola del giorno dopo?> Le chiedo e lei annuisce così appoggio la testa sul tavolo.
<<Cosa ti è successo? Non hai una bella cera>> le sorrido.
<<Nemmeno tu>>mi fa la linguaccia.
<<Scusami di averti fatto venire qui senza motivo>>scuoto la testa.
<<Dovevo alzarmi prima o poi>>e poi mi fa bene stare fuori di lì, anche se in questo momento non mi reggo in piedi.
<<Vuoi uno strappo a casa?>>mi chiede e io mi guardo attorno, oggi è una bella giornata.
<<Magari dopo aver fatto un po' di shopping>>e lei scoppia a ridere.

Insegnami ad amartiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora