Capitolo 25

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Grugnisco, sentendo qualcosa contro la mia coscia. Mi tiro su le coperte rigirandomi nel letto, poi sento qualcosa afferrarmi i capelli, muovendoli su e giù e ridendo.

<Amore mio> mi giro abbracciandolo e sbaciucchiandolo. Ride mentre si dimena.
<Cosa ci fai qui?> gli domando  tenendolo sulla mia pancia, sapendo che non può rispondermi. Noah mi afferra la maglietta e la spinge verso il basso, comprendo la pancia.
<No feedo> basica. Mi sciolgo a quella vista.
<Sei il mio orsacchiotto. Ti amo tanto tanto> lo lodo mentre gli scatto una foto e la mando a Miranda.
<Oso> ripete battendo le mani. Mi alzo in piedi tenendolo in braccio.

<Andiamo a fare colazione> dico facendolo saltellare sul mio fianco. Apro la porta della mia stanza e scendo giù, sentendo il rumore della televisione. In cucina, trovo i miei fratelli al completo.
<Ehi> li saluto mentre alzano lo sguardo verso di me, fissandomi come se avesse tre teste.
<Noah ha mangiato?> domando mentre mi avvicino a un cassetto e gli prendo un biscotto. Ne prendo uno anche per me.

<Sì> è Daniel a rispondermi. Il bambino mi lascia un bacio sul mento poi scalcia e io lo lascio scendere a terra. Si avvicina al padre e si arrampica su di lui.
<Perché avete questa faccia? Mamma?> domando stranita. Michael mi lancia uno sguardo da dietro la tazza di caffè. Ieri sera sono tornata con lui a casa. Abbiamo spiegato a mamma quello che era successo e mi ha abbracciato, commossa per il mio coraggio, parole sue.

A quanto pare il bastardo è stato trattenuto dalla polizia, non so se Diana abbia intenzione di denunciare ma sicuramente non si avvicinerà più a lei.
<Aveva un matrimonio. Papà è andato ad aiutare> mi spiega Jason. Annuisco e improvvisamente cala il silenzio nella stanza. Mi irrito, stavano parlando fino a poco fa e ora se ne stanno zitti?

<Ti piacciono tanto i muretti, vero?> mi strozzo quasi alle parole di Michael, dette all'improvviso. La scena di ieri mi ritorna in mente e mi fa avvampare. Mi guardo le dita dei piedi.
<Pensavo che avessimo superato la fase facciamo i fratelli stronzi e iperprotettivi> rispondo monotona.
<Parla per loro> è il commento rapido di Robin.
<Ma stai zitto che sei il primo tu> ribatte Jason, alzando gli occhi al cielo esasperato.
<Dove volete andare a parare?> lo interrompo. Non ho la forza di litigare di prima mattina, ma se ci tengono tanto meglio farlo senza troppi giri di parole.

<Che ci fa piacere per te. Deve essere un bravo ragazzo> mi dice Daniel mentre lascia giocare suo figlio con un cucchiaio. Inarco un sopracciglio e il mio sguardo ricade su Robin e Michael.

Il primo si sta mordicchiando un labbro mentre il secondo guarda attentamente la sua tazza di caffè. Sembrano essere stati costretti a prendere parte a questa riunione. Guardo Daniel allusiva.

<Per noi è difficile, d'accordo? Sei la nostra sorellina. Fino a poco tempo fa costringevi Jason a riprodurre le mosse di boxe che vedevi fare da Michael...> continua e tutte le speranze che mio fratello fosse intelligente decadono. Mi porto una mano sul ponte del naso strizzandolo.
<Quello che sto, stiamo, cercando è che per noi è strano. Sapevamo che saresti uscita con i ragazzi... un giorno, ma è successo tutto così velocemente e non ci hai detto niente. Ci hai sempre detto tutto e ora sembra che tu ci stia nascondendo le cose> conclude. Io scuoto la testa.

<Lo dirò abbastanza chiaramente così che possiate capire: io ho una vagina lì sotto a differenza vostra. Voi siete maschi e quindi vi viene naturale dirvi tutto; per me non è così. Ci sono cose da ragazze che non potrete mai capire e di cui io non avrò mai il coraggio di parlarvi, nonostante provate ad impegnarvi per capirmi> dico stringendo le braccia contro il petto.

<Questo problema non esiste con Victor o sbaglio?> ribatte Robin, sempre con il suo solito tono infastidito.
<Potrei dirti la stessa cosa per quanto riguarda Marcus> gli rispondo calma.
<Cosa c'entra? Seguendo il tuo discorso Victor cosa ha in più rispetto a noi? Una vagina rimovibile?> continua sarcastico.
<Victor non mi giudica e riesce ad essere oggettivo. Se vi venissi a dire che un ragazzo mi ha spezzato il cuore metà di voi lo cercherebbe per la città per fargli il culo e l'altra metà mi tratterebbe come una bambina di nove anni a cui è morto il gatto> sentenzio dura.
<E poi siete i miei fratelli...non riuscirei a confidarmi le mie insicurezze. Ho una reputazione da mantenere> concludo.

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