'A cosa pensi?'

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''A cosa pensi?''

Lo chiedo a tutti, forse per la sola curiosità di sapere cosa gira nella testa degli altri, oppure nella speranza che chi mi sta accanto mi porga la stessa domanda.

Voglio captare ogni malumore prima che faccia rumore.

Vivo con la perenne paura che un giorno la situazione possa sfuggirmi di mano. Sono una maniaca del controllo, devo avere il piano perfetto di cosa sta succedendo.

Forse dovrei mandare a fanculo tutte queste paranoie. Ma riuscirci è ben difficile.
Linus e la sua coperta, io e il mio seguito di insicurezze.

Si cresce, si cambia e si matura, forse in meglio, o così si spera.

Ho paura dei miei 19 anni, di questa età che richiede consapevolezza e serietà. Aggettivi che non mi appartengono. Per immaturità o per pigrizia, non so.

Vorrei essere impavida e coraggiosa, e invece sono solita disperarmi per motivi futili, a buttarmi via per l'egoismo degli altri. Convinta che sia sempre colpa mia.

Sarei in grado di farmi da parte di fronte a tutto, per paura di essere di troppo, di non essere necessaria.

Ed è qui che mi rendo conto che è arrivato il momento di tirare fuori gli artigli, i denti, la rabbia; al fine di non sparire tra le insenature dei miei dubbi e delle incertezze che uccidono dentro.

'Valgo più di quel che penso' e lo ripeto, e lo ripeto ancora.
Fino allo sfinimento, fino a quando non me ne convinco.

Allora tirerò un sospiro di sollievo, e vivrò i cinque minuti più calmi della mia vita.

Storie di ordinaria monotoniaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora