15. There's something in your kiss that makes me feel like I'm a part of you.

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✿𝓛𝓲𝓵𝔂✿

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୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥❀⋆┈༉୭̥«Mi baciò senza chiedermi il permesso e mi sentii in paradiso

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«Mi baciò senza chiedermi il permesso
e mi sentii in paradiso. Gli restituii il bacio
con fame arretrata.»
- Mario Benedetti
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Sembrava che la sfiga mi perseguitasse e che il male mi gocciolasse addosso ogni dannata volta.
Matt e David non erano poi tanto diversi, e le sensazioni che avvertii erano su per giù le stesse.

Vuoto, paura, rabbia, impotenza.

Non riuscivo a smettere di tremare, il ricordo delle sue viscide mani su di me sembrava imprigionarmi in un incubo che si ripeteva nella mia mente come flashback che non avevano fine.

Eppure Ethan era lì, mi aveva protetta, e quella sensazione mi aveva riportata alla realtà, consapevole che fin quando lui sarebbe stato qui, io sarei stata al sicuro.

Durante il viaggio di ritorno a casa, il silenzio diventava un'opprimente melodia di fondo.
Mi voltai per guardarlo: era visibilmente scosso, le sue mani stringevano con forza il volante, le nocche increspate da mille tagli ricolmi di rivoli di sangue amaro, rotte, ma lui sembrava quasi non avvertire il cordoglio fisico.

Il suo sguardo era perso nel vuoto, come un automa senza emozioni, proiettato in un mondo suo, lontano da tutto e da tutti. Una volta a casa, lui si diresse al bagno, chiuso in un muto silenzio. Seguendolo, aprii la porta pian piano, trovandolo appoggiato al lavandino, il suo sguardo perso nell'abisso. Mi diressi nella stanza accanto, afferrai il kit di medicazione, tornai da lui, e senza dire niente mi sedetti di fronte, sul lavandino.
Senza proferir parola, presi delicatamente le sue mani, cominciando a tamponare il sangue con un panno umido.

D'un tratto, alzò lo sguardo e mi guardò.
Mi guardò come se fosse la prima volta che vedesse davvero.
Che vedesse attraverso me.

Un ringhio di dolore sfuggì dalle sue labbra, un'espressione di disagio e disapprovazione solcava il suo volto.
Sentendo la sua scomodità, cercai di scendere per andarmene, ma lui mi trattenne, bloccandomi tra le sue gambe. «Non voglio che tu abbia paura di me. Quel tizio... ti ha toccato senza permesso, e io ho perso la testa,» disse con voce ruvida e faticosa.

C'era una storia dietro quegli occhi, dietro quella maschera.

Chi era lui veramente?
Qual era il suo passato, i suoi demoni?

𝑵𝒆𝒗𝒆𝒓 𝑺𝒕𝒐𝒑 𝑺𝒉𝒊𝒏𝒊𝒏𝒈Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora