Tre ore prima del decollo

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"L'ordine è necessario per non perdersi, il disordine per ritrovarsi."
~ Ewa Radomska
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[Dal punto di vista di Chris]
"Vuoi un cestino?" mi chiese la commessa del negozio.
"Si, grazie."
Se avevo contato bene, con 50$ potevo cambiarmi completamente. Almeno per un giorno o due. E li' in California potevo continuare gli acquisti.
Camminai verso la cassa e vidi la cassiera che scorreva uno a uno i cosmetici che avevo comprato. Una matita per occhi nera. Un rossetto rosso scuro. E una scatola di tintura per capelli.
Pagai con i soldi che mi erano rimasti dal negozio di vestiti che avevo saccheggiato prima e uscii con i miei acquisti.
Nello specchio della mia stanza vidi una ragazza diversa con una valigia in mano. Era sicura di sé stessa, e aveva uno sguardo magnetico incorniciata da una riga spessa di matita nera. Le labbra erano rosso scuro, e contrastavano con le punte dei capelli verde acqua. Aveva una maglia di pizzo nero, una collana di Jack Skellington, il mio paio di jeans strappati, le mie vecchie converse nere e una giacca di pelle con le borchie. Le unghie smaltate di nero tenevano stretto il mio passaporto e le cuffiette bianche urlavano nella mia testa una canzone dei Green Day.
Era una Chris diversa, quella. Non ero io.
Ma lo sarei diventata. Mia madre mi chiamò e portai la valigia in macchina. Mi sedetti davanti e lei accese il motore. Cominciò a guidare.
"Vedo che hai fatto acquisti!"
Non risposi.
"Allora, se non vuoi parlare parlerò io. Arrivata all'aeroporto ti aspetterà una mia vecchia amica che ti porterà alla casa. Me l'hanno offerta e ho accettato subito, dovrebbe andare bene almeno per un po'. Papà arriverà domani mentre sarai già a scuola. Adesso che ci penso, sul sedile posteriore c'e' una busta che mi ha mandato la scuola con un paio di cose. Mandie, la mia amica, ti ha già comprato l'uniforme e te la darà quando la vedi. Ti prego, é solo per sta volta. Solo un giorno pieno di follia. Passa presto."
E così mi ritrovai sola, davanti a un Check In all'aeroporto, con una valigia troppo piena e un orizzonte troppo confuso.

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