3 Capitolo

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SARAH

Quando mi alzo dal letto è quasi pranzo, non ho il coraggio di guardare in faccia Derek dopo la scorsa notte, titubante apro l'armadio e guardo i miei vestiti, decido di prendere la prima cosa che mi capita e di uscire fuori senza fare rumore.

DEREK

«Sta ancora dormendo.» Bisbiglio a Martha, lei incrocia le braccia. «Non mi importa, fammi entrare.» Insiste lei sospirando. «Non si ricorda Martha, quante volte devo ripetertelo? Non è una buona idea, prima devo parlare con lei e poi potrai vederla.» Dico alzando un po' di più la voce, mi sto spazientendo. «Derek, so cosa le è successo e non capisco perché non mi hai chiamata quando si è risvegliata!» La sua voce è un misto di rabbia e delusione e io non posso fare altro che annuire triste. «La situazione è complicata.» Dico solo, non ho altro da aggiungere. «Derek?» Sento la sua voce dietro di me e fulmino con lo sguardo Martha.

SARAH

Vedo la ragazza dai capelli corti e ricci spalancare la bocca e poi Derek voltarsi lentamente. «Ti sei appena svegliata?» Mi chiede cercando di evitare la ragazza. «Uhm, si.» Mento continuando a fissare la riccia. «Ciao Sarah.» Dice a un tratto entrando in casa, Derek si volta di scatto e i due si scambiano occhiate che non riesco a decifrare. «Sono Martha, una tua amica, lavoriamo insieme al negozio di dischi.» Mi dice attenta, io spalanco gli occhi. «Ho un lavoro?» Chiedo debolmente a Derek e lui annuisce. «Tu adori la musica, per questo hai deciso di lavorare lì.» Sembra davvero attenta alle parole che usa, io mi sento spaesata, non so cosa dire, più guardo Martha cercando di ricordare più mi avvilisco. «Ti ho portato una cosa, grazie a questo volantino hai scoperto che cercavamo dipendenti al negozio.» Me lo porge sorridendo e io lo guardo, è scritto in vecchio stile, allungo la mano e lo prendo.

**********

Tengo stretto a me quel volantino cercando la via scritta su quel foglio, volto l'angolo e lo trovo, sorrido, la mia vita finalmente stava cominciando a cambiare sul serio, entro e una ragazza mi accoglie sorridendo. «Salve, desidera?» Mi chiede educata, alzo il volantino e lei annuisce. «Ti interessa lavorare nel nostro negozio?» Constata spalancando la bocca e io annuisco. «Questi volantini sono in giro per la città da più di due anni ma mai nessuno si è presentato, sono sorpresa, come ti chiami?» Anche io rimango sorpresa da quelle parole. «Sarah.» Rispondo sorridendo. «Io sono Martha.» Mi dice stringendomi la mano energicamente. «Vado a parlare con il proprietario, anche lui rimarrà sorpreso.» Scherza e poi sparisce dietro una porta, molto probabilmente il retro del negozio, sono sorpresa, mi guardo intorno è veramente pieno di dischi di qualsiasi genere, è meraviglioso, comincio a guardarne alcuni. «Sarah.» Mi chiama Martha, alzo la testa. «Vieni con me, vuole parlarti ma come ti ho detto è davvero sorpreso.» Sorride entusiasta, sembra una ragazza piena di vita, io mi avvicino a lei. «Prima... posso?» Mi chiede indicando il volantino, io annuisco e glielo porgo anche se, avrei voluto tenerlo. «È un giorno da ricordare.» Dice appendendolo al muro dietro di lei con una puntina da disegno, rimango veramente a bocca aperta è una ragazza strana e mi fa sorridere. «Ok dai, ti accompagno da lui.» Dice cercando di ricomporsi continuando a sorridermi.

**********

Continuo a guardare il volantino un po' ingiallito sentendo quella strana sensazione, mi sforzo ma non ricordo. «Io... non...» Dico a bassa voce sentendomi inutile. «Stai tranquilla, è tutto ok.» Mi rassicura Derek ma io non riesco a guardarlo negli occhi ricordando la scorsa sera.
Continuano a guardarmi sforzandosi di sorridere. «Io adesso... vorrei mangiare.» Dico e Derek immediatamente si alza. «Certo, ti preparo qualcosa.» Mi dice guardando Martha. «E va bene, vado via.» Dice sotto lo sguardo di Derek. «Puoi accompagnarmi alla porta?» Mi chiede gentile e io annuisco un po' a disagio, ci avviciniamo all'ingresso mentre Derek continua a fissarci. «Chiedi a Derek di portarti da noi qualche volta se ti va di vedere il negozio.» Mi dice bisbigliando. «Lo farò.» Lei annuisce, apre la porta e va via.
Mi sento confusa dopo questo incontro, io avevo altre amiche? Torno da Derek che adesso è in cucina a rovistare dentro il frigo e mi siedo su una sedia. «Derek.» Lo chiamo, lui si volta. «Dimmi.» Mi dice rivolgendomi la sua completa attenzione. «Io... ho altre amiche?» Chiedo titubante. «Ti piaceva stare da sola ma si, hai alcune amiche e alcuni amici che abitano con noi in questo palazzo.» Io annuisco e mi guardo attorno. «Vuoi vederli?» Mi chiede cauto. «Non lo so... eravamo molto amici?» Lui mi guarda tristemente. «Si, li frequentavamo ma la tua migliore amica era Martha.» Dice sorridendo. «Stavate ore al telefono.» Sorrido anche io immaginandomi la scena, ci guardiamo di nuovo e lui adesso ha uno sguardo malinconico. «Ti vuole veramente bene.» Il suo tono di voce è cambiato tutto a un tratto e mi ricorda quello che ha usato la scorsa sera, distolgo lo sguardo e cammino per il resto della cucina mentre sento i suoi occhi addosso, guardo il muro e noto una piccola cornice appesa, mi avvicino e vedo che è una nostra foto, sorridiamo contenti, sembriamo felici, e mi sento morire, chiudo gli occhi e milioni di domande su noi due cominciano a venirmi in mente. «Da quanto stavamo insieme?» Gli chiedo senza pensarci veramente, è sorpreso dalla mia domanda,lascia perdere il frigo e si avvicina a me.  «Noi...
cinque anni.» Dice lentamente forse per farmi capire, cinque anni... sono senza parole. «Come ci siamo conosciuti?» Chiedo ancora guardando la foto. «Io abitavo nell'appartamento accanto al tuo, ci siamo conosciuti quando ti sei trasferita qui.» Io annuisco cercando di non crollare ma decido di smetterla con le domande per quel giorno, mi allontano dalla foto e anche lui, lo guardo e sembra sofferente, posso capire perché, la persona che ama non tornerà mai più.

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