SARAH
Esco dalla porta seguita da Derek, abbiamo deciso di fare una passeggiata, chiude la porta e ci voltiamo verso le scale, alzo lo sguardo e vedo una porta vicino la mia.
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Busso alla porta accanto alla mia e subito qualcuno viene ad aprirmi. «Sarah?» Dice, forse è sorpreso di vedermi lì. «Volevo chiederti se hai delle uova, volevo fare una torta ma mi mancano.» Dico appoggiandomi allo stipite, lui mi guarda e poi annuisce. «Certo, posso aiutarti a farla?» Mi chiede allegro e io annuisco.
Va a prenderle e poi entriamo in casa mia. «Carina.» Dice guardandosi intorno, io lo ringrazio portandolo in cucina. «Allora, ne hai mai fatte?» Chiedo tirando fuori una ciotola. «Torte?» Mi chiede ancora sedendosi su una sedia, io annuisco e lui sorride. «Mai.» Dice. «Siamo messi bene, io sono una frana in cucina.» Ridiamo entrambi e io mi accorgo di quanto è carino.*********
«Sarah?» Mi richiama Derek, io mi volto a guardarlo grattandomi la testa, quella sensazione strana si era fatta risentire. «Oh, io...» Dissi soltanto voltandomi di nuovo verso quella porta. «Era casa mia, vivevo lì, poi mi sono trasferito da te.» Dice con calma notando cosa stavo guardando e cercando di non essere troppo precipitoso, io annuisco e lui mi prende la mano con delicatezza, lo guardo e noto che ha uno sguardo titubante, spaventato, non lo aveva più fatto dopo quel giorno in ospedale, intreccia le mie dita con le sue e quella sensazione mi piace, così, lo lascio fare.
Qualche attimo dopo siamo fuori, l'aria mi soffia sul viso facendo spostare i miei capelli, mi piace molto, guardo ancora le nostre mani e Derek sorride. «Vuoi fare colazione?» Mi chiede indicando un bar e io annuisco un po' incerta, entriamo a ci sediamo su un tavolo.DEREK
Le nostre mani si staccano appena ci sediamo e un po' mi dispiace. «Cosa vuoi ordinare?» Le chiedo sorridendo, lei ha uno sguardo un po' smarrito così le prendo di nuovo la mano da sopra il tavolo. «Sarah, tutto ok?» Chiedo un po' spaventato, lei annuisce e torna a guardarmi un po' più serena. «Vuoi del latte? Un cappuccino?» Chiedo guardandola negli occhi. «Un cappuccino.» Dice convinta, così chiamo un cameriere e ordiniamo.
Dopo un paio di minuti il mio caffè e il suo cappuccino sono sul tavolo, lei prende la sua tazza portandosela alle labbra, ne beve un bel sorso e poi l'appoggia di nuovo sul tavolo, la guardo e ha della schiuma sulle labbra, sorrido prendendo un tovagliolo allungandomi verso di lei, quando mi blocco di colpo, prima devo chiederglielo. «Hai della schiuma del cappuccino sulle labbra, posso toglierla?» Chiedo il più gentilmente possibile, lei annuisce leggermente e io poso il mio sguardo sulla sua bocca, passo leggermente il tovagliolo e quando finisco istintivamente mi viene voglia di baciarla, mi manca così tanto ma mi trattengo tornando a sedermi, lei mi sorride e io ricambio, farei di tutto per lei.
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Ti ricordi cosa eravamo?
RomanceSarah è appena sopravvissuta ad un incidente mortale, tutti lo definiscono un "miracolo" ma per lei niente va per il verso giusto. Dopo essersi risvegliata dal lungo intervento per salvarle la vita, non ricorda niente, non ricorda la sua famiglia, n...