4 Capitolo

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SARAH

«Puoi prendere dei vestiti puliti nell'armadio.» Dice Derek e io annuisco andando in camera da letto, apro l'armadio e cerco bene dei vestiti comodi quando a un tratto tocco qualcosa di strano, è abbastanza grande, lo tiro fuori e noto con stupore che è una chitarra.

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Continuo a suonare anche se è molto tardi, non riesco a dormire, di sicuro sveglierò tutti. «È tardi!» Sento da dietro la porta d'ingresso, poso la chitarra ormai vecchia e mi avvicino aprendo la porta, è un ragazzo. «Ciao.» Dico sorridendo, lui mi guarda stupito. «Abito alla porta accanto alla tua e voglio ricordarti che sono le tre del mattino, se non ti dispiace sto cercando di dormire, non so come eri abituata prima di trasferirti qui e non mi interessa, solo, smettila, grazie.» Dice lanciandomi un'occhiataccia. «Piacere, Sarah.». Gli dico allungando una mano verso di lui, lui mi guarda storto ma poi alza la sua e stringe la mia. «Derek.»

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La guardo ancora sedendomi sul letto, e poi mi chiedo cosa ci faccia dentro l'armadio. «Derek?» Lo chiamo e lui corre subito da me, fa sempre così, è tanto premuroso. «È tua?» Chiedo guardando la vecchia chitarra. «Oh, no.» Risponde sedendosi accanto a me. «È tua, la tenevi lì per conservarla meglio, ora ne hai una nuova.» La sfioro con le dita, io sapevo suonare. «Posso vederla?» Chiedo come se fosse la cosa più importante per me, ma lui scuote la testa abbassando lo sguardo. «Era in macchina con te quando hai avuto l'incidente...» Ammise senza guardarmi negli occhi, sembrava stesse trattenendo le lacrime. «E insomma... non ne è uscita viva.» Dice cercando di sorridere e mettermi a mio agio, io guardo di nuovo quella che ho tra le mani, è molto bella. «Tu sai suonarla?» Gli chiedo speranzosa, lui mi sorride prendendola dalle mie mani. «Solo una cosa che mi hai insegnato tu.» Ammette socchiudendo gli occhi. «Posso sentirla?» Chiedo ancora ansiosa, lui annuisce e si prende un momento per sistemarsi, fa scorrere le dita sulle corde e il mio cuore accellera, poi quasi bisbigliando comincia a cantare.

DEREK

Canto la canzone di sua madre, quella che mi ha insegnato lei, ci teneva veramente tanto, questa chitarra era di lei e quando è morta ha deciso di darla a Sarah, così ha imparato a suonarla, canto ancora e sento le lacrime minacciare di scendere giù, ma mi trattengo per lei, per Sarah, per la ragazza che amo ancora, anche se è difficile, anche se penso di non farcela, anche se tutto il mondo va contro di me, perché non è amore se non ti distrugge.

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