Incubi...

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Da qualche parte al confine con il Canada...

Jane si risvegliò con la mente annebbiata e la testa dolorante. Non riconosceva il posto ma c'era troppa luce. "Dio, che mal di testa!" sibilò cercando di mettersi a sedere. "No piccola, devi stare attenta..." una voce dolce ed una presa delicata la fecero uscire dal leggero torpore. "Tu, chi sei?" domandò confusa. L'uomo la guardò un attimo stranito. "Sono Dean, sono tuo marito, non ricordi?". Jane sbiancò. Era sposata? perché non ricordava nulla?. "Sei mio marito?" domandò guardando la pancia sotto di lei. "Sono incinta?" urlò incredula. "Calmati Jane, non vorrai turbare il bambino..." la bruna si sfiorò la pancia con le mani incredula che fosse tutto reale. "Cos'è successo? Perché mi fa male la testa e gira tutto?" Dean si mise a sedere accanto a lei. "Stavi tornando a casa dal supermercato e hai avuto un incidente in macchina, per fortuna il grosso del danno lo ha subito la macchina..." l'uomo aveva un piano ben preciso. Quando era andato a prendere Jane a casa di Maura, l'aveva colpita alla testa cercando di fare il minor danno possibile, poi grazie ad un suo amico medico le aveva somministrato una nuova droga che induceva le persone a credere in qualunque cosa. Doveva essere somministrata ogni quattro ore, era innocua per il bambino ed aveva come unico effetto collaterale un lieve mal di testa. Dean contava su questo per riuscire a soggiogare Jane e portarla via con sé. Le prove a cui Brad lo aveva sottoposto ne avevano minato la mente e Jane era l'unica cosa a cui si era aggrappato per non impazzire. Strapparla dalle mani di Angela non era stato facile, la donna si era opposta in mille modi e lui era stato costretto a schiaffeggiarla. "Dove siamo?" chiese Jane guardando l'uomo che le sorrideva con dolcezza. "Presto saremo a casa amore, noi e il bambino, ma ora devi mangiare qualcosa..." Jane annuì senza molta resistenza. A quanto pare era incinta ed era sposata con questo Dean. Nonostante le mille domande di fondo qualcosa le faceva pensare che fosse tutto reale e non ci fosse nulla di cui dubitare. La sua mente era annebbiata ma le parole di Dean erano così confortanti e sicure che Jane si cullò in esse.

A Boston...

Maura intanto era nel pallone. Dopo aver portato Angela in ospedale chiamò Paddy e il mondo le crollò addosso. Dean era scappato. Per fortuna Angela stava relativamente bene ma era sconvolta per la scomparsa di Jane. "Io...me l'ha strappata dalla mani Maura...la mia bambina..." disse piangendo e tremando come una foglia. "Sicura che fosse Dean?" domandò tirando fuori il telefono per avvisare Joey. Angela annuì disperata. Maura chiamò Joey dicendole che l'avrebbe raggiunta a casa. Dimessa Angela, tornarono casa di Maura. Joey arrivò trafelato. "Dov'è lei?" urlò guardando in ogni stanza. "L'ha presa Dean!...Dean ha preso Jane e il mio bambino!" urlò Maura piangendo isterica. Joey cercò di calmarla ma senza riuscirci. "Che facciamo? Oddio...Adèla!" sbottò piangendo più forte. "È con Inès, è al sicuro...dovremmo chiamare la polizia..." Maura annuì. "Io...ho chiamato i miei colleghi del Bpd, di solito trattano di omicidi, ma mi fido di loro e so che la troveranno, dovessi smuovere cielo e terra!". Joey si prese la testa tra le mani, il pensiero di dover dire a sua figlia che sua madre era scomparsa o peggio, morta, lo dilaniava. Adèla adorava sua madre e non sarebbe mai più stata se stessa se le fosse capitato qualcosa. Angela era pietrificata, la sua bambina a era scomparsa ed era in quel condizioni. "Dio...io, devo uscire un attimo, mi manca il respiro..." Maura si allontanò. Jane era stata presa, il loro bambino...se fosse successo qualcosa a Jane o Nate Maura sarebbe impazzita! Uscì sul porticato e chiamò Paddy per dirgli di incontrarsi. Non smetteva di piangere. Il suo mondo stava lentamente crollando sotto i suoi piedi.

Da qualche parte a confine con il canada.

Dean guardava Jane dormire. Quella sostanza non solo le impediva di accedere ai suoi ricordi ma la rendeva estremamente docile e influenzabile. "Amore mio..." disse sdiorandole il ventre con le mani "Te l'avevo promesso che saresti stata mia...tu e nostro figlio!". Avere Jane lì, alla sua mercé era un sogno che si realizzava. Tra qualche ora sarebbero partiti con un Jet privato per andare in Canada. Avrebbe voluto tornare in Argentina ma sapeva che Maura e Joey l'avrebbero cercata lì. Jane cominciò a svegliarsi e si sentì riposata e affamata. "Oh..." disse mentre suo "marito" le sfiorava il viso con le dita. " Ciao piccola, hai fame?" Disse dandole un bacio sulle labbra. Jane non si ritrasse ma si sentiva comunque un pó a disagio. Quello era suo marito e lei non ricordava nulla. "Dean...è Dean, giusto?" chiese a testa china per l'imbarazzo. L'uomo annuì. "Perché non riesco a ricordare? Insomma, capisco l'incidente...però è tutto così confuso...". Dean guardò l'ora e vide che era tempo per un'altra dose della "medicina". "So che sembra confuso amore..." sottolineò porgendole una pastiglia ed un bicchiere d'acqua. Jane lo guardò con aria interrogativa. "Vitamine...per il bambino..." rinbeccò l'uomo. Jane annuì ed ingoiò la pillola in un unico sorso. "Ti porto da mangiare e poi ti racconterò tutto quello che vuoi sapere, ok?". "Ok...solo una domanda...". Dean la guardò in attesa. "È il nostro primo figlio? Cioè..." disse la bruna sfiorando il pancione con le mani. "Si, abbiamo solo lui...ora riposa piccola..." Jane annuì e si mise comoda nel morbido letto, chiuse gli occhi e scivolò nel sonno un'altra volta. Questo Dean sembrava carino.


























LA REINA TANGUERADove le storie prendono vita. Scoprilo ora