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Un anno dopo.

«Rikaaaa!» esclamò Kora entrando nella mia stanza e lanciandosi sul mio letto. «L'allenamento di oggi è stato devastante!»

«Concordo in pieno» risposi, sentendo la stanchezza accumulata nei muscoli.

«Senti, mio padre ti cerca, deve dirti qualcosa» mi informò, alzandosi pigramente.

«Oh, va bene. Vado subito» dissi, uscendo dalla stanza e dirigendomi verso lo studio del maestro.

Appena entrai, trovai il maestro seduto alla sua scrivania, immerso nei suoi pensieri.

«Salve» dissi, facendo un leggero inchino.

«Eccoti, Erika. Bene» disse, accennando un leggero sorriso.

«Mi cercava, vero?» chiesi, avvicinandomi alla scrivania.

«Sì, innanzitutto voglio complimentarmi per il tuo percorso qui da noi. Sei migliorata moltissimo e, cosa più importante, diventi ogni giorno più potente. La mia stima nei tuoi confronti cresce continuamente. Tuttavia, ti ho chiamata perché ho ricevuto una chiamata dal tuo ex maestro a Tokyo... Devi andare a Tokyo perché Yaga vuole incontrarti. Decidi tu quando tornare, tanto col teletrasporto ci metteresti una frazione di secondo» spiegò.

«È successo qualcosa?» domandai, preoccupata.

Non ho notizie di loro da più di un anno, a parte le chiamate con Shoko. Non so nulla.

«Non posso riferirti nulla a riguardo. So solo che devi fare le valigie e teletrasportarti lì tra qualche ora» disse con un tono enigmatico.

Si, è successo qualcosa...

«Capisco... Se è così, vado a fare le valigie. Ritornerò il prima possibile qui» dissi, cercando di mantenere la calma.

«Prenditi il tuo tempo, cara. Non serve che torni subito» disse l'insegnante, e da lì incominciai ad avere una brutta sensazione.

Cosa significava "prenditi il tuo tempo"? È successo qualcosa di brutto... spero sia solo una mia ipotesi errata.

«Va bene, allora ci vedremo tra qualche giorno,» dissi, uscendo dalla stanza e chiudendo la porta dietro di me.

«Hey Beauty, che ci fai qui?» chiese Egan, avvicinandosi con un sorriso.

«Tuo padre doveva riferirmi una cosa» risposi, cercando di sembrare tranquilla.

«Ovvero?» chiese, incuriosito.

«Tra qualche ora devo tornare a Tokyo per qualche giorno, ma non mi ha detto il motivo» spiegai in fretta.

«Capisco. Allora ti lascio fare le tue valigie. Se hai bisogno, chiamami anche se a Tokyo è giorno e da me è notte fonda, intesi?» disse, poggiando una mano sulla mia spalla e sorridendomi con affetto.

Io ed Egan abbiamo legato molto, ho un rapporto stupendo con lui. 

Siamo diventati complici in tutto, quasi come fratello e sorella. 

È più grande di me di un anno e ormai lo considero una parte importante e fondamentale della mia vita, un fratello maggiore sempre disponibile per me. 

È una persona davvero fantastica che nei momenti no è sempre lì a supportarti e consigliarti le cose migliori.

«Ci vedremo tra qualche giorno, Ugly Boy» dissi, dandogli un bacio sulla guancia prima di dirigermi in camera mia a preparare le valigie.

Mentre raccoglievo le mie cose, la mente correva veloce. Cosa poteva essere successo a Tokyo?

Non potevo smettere di pensare alle possibili ragioni della chiamata di Yaga. 

Daddy's home, home for me. (Gojo Satoru X Reader) JJKDove le storie prendono vita. Scoprilo ora