3

153 5 0
                                    


NON SO NEMMENO IO COSA STO FACENDO

Buio totale. Sentivo delle voci bisbigliare.
<Portalo da noi. Aiutaci, Grace. Tu puoi aiutare noi e noi possiamo aiutare te. Saremo una bella squadra> la voce che ormai conoscevo iniziò a parlarmi.

D'improvviso tutto cambiò. Davanti a me un uomo. Aveva gli stessi lineamenti di Percy, sembrava lui del futuro.

<Proteggilo Grace. Affido mio figlio a te. So che hai giurato. Sei stata coraggiosa. Ora però, devi andare con lui> così ebbi la conferma che egli fosse Poseidone.
<Farò il possibile> riuscii a dire in tempo.

Il scenario cambiò. Questa volta si trovava un bel uomo con i capelli biondi, abbastanza giovane, era seduto scomposto al volante di un mezzo. Non poteva essere nessun altro se non Apollo.

<Parla con l'oracolo. Ha qualcosa per te. Dimostra prudenza. Non farti manipolare. Will ha qualcosa da darti. È il massimo che posso fare per te> mi disse.
<Non la deluderò> affermai. Mi sorrise e io ricambiai.

Successe di nuovo: tutto cambiò. Una sala oscura, illuminata solo dai fuochi che si trovavano ai lati.

<Grace. Sono io, tua madre. Portaci Percy> nel vederla gelai. Aveva una bellissima voce. Ma in quel momento realizzai tutto: mi aveva riconosciuta solo per farle un piacere.
<Uccidilo, Grace. Consulta l'oracolo> una voce maschile intervenne, era Ade, aveva una voce del tutto spaventosa, solo sentirla ti faceva rabbrividire.

<Io ho giurato> mormorai. La mia voce mi tradii e tutta la mia paura si poteva capire dal tono che avevo usato.
<Hai fatto la tua decisione. Sarà la tua rovina>.
Rimasi pietrificata, cosa voleva intendere?
<Farò di tutto per cambiare il senso della profezia. Sei forte> concluse la donna, le ultime due parole però le disse come se ne fosse dubbiosa.

Proprio quando stavo per rispondere e chiedere delle spiegazioni le loro figure scomparvero. Davanti a me una figura maschile, era a terra, non si muoveva, aveva la pelle bianca tendente al verde e il violaceo... era a corto di vita. Stava soffocando, sembrava... avvelenato? Provai ad andargli contro ma il mio corpo non si muoveva, come se io fossi intrappolata. Poi la figura iniziò a diventare più chiara, il ragazzo era... Percy? Sembrava lui ma alcune volte mi sembrava di intravedere altri ragazzi del campo. Come se tutto dipendesse da quel momento. Io non potevo aiutarlo. Mi iniziarono a scendere delle lacrime. Il ragazzo si stava incoraggiando, stava parlando con se stesso. In lui non vedevo più un qualsiasi semideo ma solo Percy.

Non poteva essere lui.
Non poteva essere lui.
Non poteva morire.
Non doveva morire.

<Percy! Percy guardami!> urlai. Mi uscii spontaneo.
Il ragazzo non mi sentiva, almeno sembrava così.
<Qualcuno mi aiuti, vi prego> furono le uniche parole del corvino.
Le lacrime iniziarono a bagnarmi le guance. Non avrei mai pensato di preoccuparmi così tanto per qualcuno che non conoscevo ancora bene.

Mi alzai di soprassalto, tutta sudata. Avevo il fiatone.
Rializzai tutto in pochi secondi. Mi alzai di scatto e corsi verso la casa grande.

<Scusa. Scusa. Scusa> spinsi tutte le persone che erano sulla mia traiettoria.

<Dov'è Percy? Dimmi che non sono partiti!> urlai subito spalancando la porta.
<Grace?> vidi Chirone confuso.
Vidi Percy. In quel momento il mio corpo si mosse da solo andandogli contro ad abbracciarlo. <Stai bene> affermai sorridendo.
<Perché non dovrei?> mi domandò il ragazzo in questione.

The Prophecies ~Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora