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CI TOCCA AIUTARE LO ZIO ANTIPATICO DI PERCY

Mancavano sette giorni dal solstizio. Eravamo ormai a Denver. Non vedevamo una doccia dal campo mezzosangue e mi sentivo la persona più sporca al mondo.

<Proviamo a contattare Chirone> propose Annabeth.
<Non abbiamo un telefono> gli ricordò Percy.
A quell'affermazione ci mettemmo tutti a ridere tranne lui e sembrava abbastanza offeso non capendo il motivo della nostra reazione.
Dopo aver girovagato in giro per la città trovammo un autolavaggio e ci dirigemmo nel box più lontano dalla strada.

<Che stiamo facendo?> domandò Percy a Grover che lo ignorò completamente.
<Ci vogliono settantacinque centesimi, io ne ho solo cinquanta> si girò verso Annabeth.
<Non guardare me, li ho spesi nel bar> affermò la bionda.
In risposta li tirò fuori il corvino.
Annabeth si decise di parlargli dell iPhone e che la "i" stava per Iride, la dea dell'arcobaleno, messaggera degli Dei.

<Oh Dea accetta la nostra offerta!> la ragazza gettò la dracma nell'arcobaleno creato, <Collina Mezzosangue>

In quel momento era come stare sotto il portico della Casa Grande. C'era un ragazzo biondo in pantaloncini e la maglia del campo.

<Luke!> lo richiamò Percy.
Si girò un po' disperso, mi era mancato, <Percy!> aveva un grande sorriso sul volto, <Annabeth! Grace dov'è? Oh eccola, grazie agli Dei! State bene?>
<Noi stiamo... ehm... bene> rispose Annabeth mentre provava a mettersi apposto i ricci rovinati, <Pensavamo... ehm... Chirone>
<È giù alle capanne. Abbiamo un po' di problemi. Grover è lì?>
<Sono qui!> esclamò il satiro felice di essere nominato, <Che genere di problemi?>

In quel momento un'auto fece il suo ingresso nel box di fianco con della musica al massimo volume. Era fastidioso.

<Chirone doveva... cos'è questo chiasso?> gridò Luke.
<Ci penso io! Vieni Grover> sollevata di poter uscire dalla visuale trascinò con sé il ragazzo-capra.

<Doveva fermare una rissa> continuò a gridarci, <Le cose sono tese. Le voci sullo scontro tra Zeus e Poseidone è trapelata. I ragazzi si sono iniziati a schierare. Sembra una seconda guerra di Troia. Afrodite, Ares e Apollo sono con Poseidone. Atena appoggia Zeus>

Non so perché ma mi sentii sollevata essendo che non dipendevo da nessuno essendo che Hecate non partecipava mai alle guerre, solo in quel momento realizzai che ci fu una rissa.

<Tra chi? Nomi?>domandai immediatamente.
<Ares e Atena. Uno di Atena ha iniziato a prendersela con Dylan perché stava con i "nemici"> fece i segni delle virgolette, <Thomas non l'ha presa bene e l'ha difeso, in risposta altri della canina di Atena hanno iniziato ad attaccare il secondo ed è intervenuta Clarisse>
Mi misi le mani tra i capelli. Scomparivo e questi si facevano a botte. <Salutameli> chiusi velocemente.

Da lì Percy iniziò a raccontargli tutto, incluso i sogni. Mi faceva piacere vederlo emozionato mentre raccontava le nostre avventure.

<Vorrei essere lì ad aiutarvi. Sono felice tu stia bene Grace, non me lo sarei perdonato. E se pensi che non sia Ade chi può essere Percy? Era l'unico che poteva. Nessuno ce l'avrebbe fatta senza essere invisibili>

Restammo tutti in silenzio, solo allora si accorse di quel che aveva detto.
<Ehi! Non intendevo Annabeth. Io e lei ci conosciamo da troppo, è come una sorellina>

The Prophecies ~Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora