Erano più o meno le dieci e mezza quando ci svegliammo, tutti e due eravamo distrutti dal sonno e dalla disperazione. Ancora non potevo credere che Nick abbia fatto saltare il patto, gli ho salvato il culo ed è così che mi ringrazia?
Decisi di non pensarci ed andare in cucina, dove trovai Alastor mezzo assonnato, intento a preparare la colazione. Mi misi su una delle tante sedie e rimasi a fargli compagnia.
Perché tu non mangerai, vero Malìa?
Si, non mangerò.
Brava ragazza.L'uomo finì di cucinare e mise due piatti a tavola, stavo per ribattere, ma lui mi anticipò. <Eh no mia cara, oggi si mangia. Mi dispiace aver fatto saltare i tuoi piani>. Decisi di ascoltarlo, così presi la forchetta e addentai il cibo preparato dal mio partner.
Ad un certo punto sentì pizzicare alla gola, segno che stavo per rimettere tutto quello che avevo mangiato. Mi alzai da tavola tranquillamente, per non destare sospetti, e mi scusai con Alastor, dirigendomi in bagno.
Mi accasciai sul WC e iniziai a vomitare, mi sentì girare la testa, ma non ci feci caso e continuai a eliminare tutto quello che avevo ingerito. Mi misi accanto al gabinetto, poi mi alzai e scaricai. Mi lavai i denti prima di tornare in salotto, dove c'era il mio compagno che mi fulminava con lo sguardo.
Ha sentito, Malìa. Lui ha capito che sei malata.
Merda. Decisi di comportarmi come se nulla fosse successo, prendendo il mio zaino con le armi e dirigermi fuori casa.<Mia cara, si sente bene?> disse Alastor, bloccandomi tra le sue braccia e la porta, impedendomi di passare. <Si, signor Alastor, mai stata meglio> dissi, mentendogli. <Eppure, fino a prima, sentivo rumori strani in bagni, come del vomito. Vuole dirmi che non era lei?> <N-No, signor Alastor>.
Mi aveva messo così tanto in soggezione che iniziai a balbettare. Che cazzo era successo. <P-Posso andare?> chiesi, con la voce tremante. Lui si avvicinò di più al mio viso, il mio respiro si bloccò, sentì di stare arrossendo. Si scostò di colpo, e sentì di nuovo l'ossigeno entrare nei polmoni.
Rimasi cinque minuti con la schiena contro la porta a metabolizzare cosa fosse successo, poi mi girai in fretta ed uscì dall'abitazione.
Che cazzo ti è successo Malìa! Sbaglio o sei arrossita quando lui si è avvicinato? Hai iniziato pure a balbettare cazzo!Non sapevo spiegarmelo nemmeno io il motivo. Mi incamminai al bar, intenta a cercare una vittima così stupida da fidarsi di me e seguirmi. Entrai nel locale, ma quello che vidi mi fece venire voglia di tornare indietro.
La polizia.
E Nick?
Cosa ci faceva quello stronzo con la polizia.. Oh no, cazzo. E se fosse andato a denunciarmi? Merda!Corsi in una delle tante vie di New Orleans, ma nulla, quel bastardo era riuscito a raggiungermi. <Hey bambolina, oggi siamo da sole?> disse, per poi guardandosi attorno, assicurandosi che non ci fosse nessuno.
Cercai di scappare, avevo già intuito le sue intenzioni..Alastor POV
Quella ragazzina era strana, ma alla fine non è male. È simpatica, abile negli omicidi, intelligente, bella..
Ma che cazzo stai dicendo, si può sapere?
Scrollai la testa per eliminare tutti i pregi che avevo elencato di Malìa.Vidi l'orario, le 14 e 30, la ragazza era fuori dalle 11 di sta mattina, e se gli fosse successo qualcosa?
Perché ti dovrebbe importare, Alastor?
Non sapevo nemmeno io perché mi stavo preoccupando per una pazza che conoscevo da solo 2 settimane.Sentì dei passi pesanti dietro la porta d'entrata, poi un tonfo. Uscì di corsa da casa e trovai Malìa accasciata a terra, sudata e con qualche livido. La presi a mo di sposa e la portai sul divano, era svenuta.
Dopo qualche minuto la vidi aprire gli occhi, si mise a sedere e si guardò attorno. Si spaventò quando mi vide, ma quando capì che ero io, si tranquillizzò. <Mia cara, si sente bene? > gli chiesi, notai solo dopo i suoi occhi lucidi.
Le sue lacrime imploravano di uscire, ma lei le ricacciò subito indietro. <Si, signor Alastor, va tutto a meraviglia> disse, con un sorriso falso. <Cara, mi dispiace deluderla, ma so riconoscere i falsi sorrisi. Avanti, mi dica cosa è successo>. A quel punto Malìa scoppiò in lacrime.
Non l'avevo mai vista piangere, doveva essere successo qualcosa di grave affinché si sfoghi in quel modo. <Nick..> disse soltanto, mentre i suoi singhiozzi rimbombavano tra le 4 mura della casa. Capì in un secondo, <Mia cara, rimanga qui a riposare, io tornerò presto> dissi.
Mi si ribollì il sangue nelle vene, come aveva osato toccarla? Mi ritrovai nel bar dove avevamo visto l'ultima volta quello stronzo, lo vidi con una sua solita puttanella. Mi piantai davanti a lui, lo fissai per qualche istante, poi lo trattonai dalla giacca e lo portai in un vicolo.
Lo buttai a terra, affinché non possa scappare. <Bene bene, chi abbiamo qui, il principe azzurro è venuto a rivendicare la principessa> disse, con fare arrogante. <Sta zitto stronzo, altrimenti ti farò rimanere io in silenzio, strappandoti la lingua da quella lurida fogna che tu chiami bocca>.
Non sembrò spavento, vidi i suoi occhi riempirsi di terrore solo quando uscì un coltello. Mi avvicinai cautamente verso di lui, gli presi una mano e glie la troncai. Nick urlava dal dolore, presi un panno e glie lo legai attorno alla bocca, cosicché non urlasse.
Continuai con la mia piccola tortura, quel figlio di puttana avrebbe pagato per ciò che aveva fatto a Malìa, doveva bruciare nelle fiamme dell'inferno.
Fui soddisfatto quando vidi la sua testa rotolare per tutto il viale. Adesso non lo fai più lo stronzo, eh?
Tornai a casa sporco di sangue, attento a non farmi vedere in giro.Quando entrai vidi Malìa dormire beatamente, sorrisi vedendola.
Coglione che cazzo ti sorridi?
Scrollai la testa, poi me ne andai in camera per cambiarmi. Rimisi uno dei miei tanti abiti simili.<Alastor..> mi sentì chiamare, andai in salotto e vidi la ragazza, mezza addormentata, che mi cercava. <Si, mia cara?> <Siete tornato..> disse, abbozzando un sorriso. Mi misi accanto a lei, essa mi circondò il collo con le braccia. Ti sta abbracciando.
Fui sorpreso da quel gesto, ma non mi diede fastidio. Ricambiai, circondai con le mani attorno alla sua vita, lei si lasciò andare completamente a quel contatto.
<Signor Alastor..> la interruppi, per poi aggiungere <Mia cara, mi dia pure del tu, per piacere> la sentì annuire, poi continuò a parlare.<Dove sei andato prima?> mi chiese, curiosa. <Ho svolto un lavoro, uno che avreste dovuto fare molto tempo fa> dissi, facendo comparire un ghigno compiaciuto sul mio volto. <Non dirmi che..> <Esatto, mia cara. Quel Nick non ci sarà mai più d'intralcio>.
Vidi sul suo volto formarsi un sorriso, tutt'altro che dispiaciuto, che però scomparve dopo pochi istanti. <Tutto bene, mia cara?> <Si, Alastor, e per piacere, dammi del tu> chiese, <Come desideri cara>.
Angoletto Autrice
Ciao lettori! Vi ho promesso che avrei pubblicato il capitolo presto al posto delle solite sere, vi avevo promesso anche la sesta parte sarebbe stata migliore della quinta, ma siccome ho scritto io il capitolo, non posso giudicare. Lasciatemi voi il vostro parere, fatemi sapere se vi piace oppure no. Dunque, vi lascio alla vostra lettura!
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My Dear // Alastor
RandomIl fato fa sì che due assassini si incontrino, provando ad uccidersi a vicenda, ma c'era una cosa che il destino non aveva calcolato, i due si sarebbero innamorati. Purtroppo la vita fa brutti scherzi, e questo fu un brutto scherzo per Malìa, che ve...