Data: 15 Settembre 2915
Giorno 1 nel futuro
Non so nemmeno da dove cominciare. Le mie mani tremano mentre scrivo queste parole sul "taccuino neurale" che mi hanno dato - un dispositivo che fluttua davanti ai miei occhi e traduce i miei pensieri in testo. Mi hanno assicurato che solo io posso vederlo e leggerlo. È strano pensare che qualcosa di così avanzato per me sia considerato tecnologia basilare per loro, come una matita dei miei tempi.
L'ultimo ricordo che ho è del 12 marzo 2024. Stavo guidando verso casa dopo il lavoro, era una serata piovosa. Ricordo i fari di un camion che sbandava nella mia corsia, poi solo buio. Un buio che è durato 891 anni.
I medici - o meglio, le entità bio-sintetiche che si occupano di me - mi hanno spiegato che il mio corpo è stato conservato in una capsula criogenica sperimentale nell'ospedale dove fui portato quella notte. Ero stato selezionato casualmente per un programma governativo segreto di preservazione criogenica. La mia famiglia non ne sapeva nulla, e questo pensiero mi tormenta ogni secondo.
Mi hanno risvegliato perché la tecnologia per curare il trauma cerebrale che avevo subito è stata finalmente perfezionata. Usano nanomacchine quantistiche che riparano i tessuti cerebrali a livello molecolare - almeno questo è quello che ho capito dalle loro spiegazioni.
Questa mattina è successo qualcosa di incredibile. Due robot umanoidi della "Divisione Temporale" - IA autonome con corpi di cristallo liquido che cambiano forma a volontà - sono entrati nella mia stanza d'ospedale. Mi hanno informato che il mio caso doveva essere discusso davanti al "Consiglio di Continuità Temporale". Non avevo scelta.
Mi hanno scortato attraverso corridoi di luce pura fino a una sala del tribunale che sembrava uscita da un sogno. I giudici erano tre figure olografiche che fluttuavano sopra piedistalli di energia. La stanza era piena di quella che sembrava essere acqua verticale - "pareti di contenimento quantico", mi hanno spiegato dopo.
Il processo è stato surreale. Hanno discusso del mio destino come se fossi un artefatto archeologico particolarmente problematico. Ho scoperto che sono l'unico caso di risveglio criogenico riuscito da un periodo così lungo, e questo li preoccupa. Molto.
Il dibattito principale era se permettermi di tornare al 2024. Gli scienziati presenti (o meglio, le loro proiezioni quantiche) hanno argomentato che il rischio di paradossi temporali sarebbe troppo alto. La mia conoscenza del futuro, anche se limitata, potrebbe alterare il corso degli eventi in modi imprevedibili.
Poi è arrivata la svolta. Una donna si è fatta avanti - l'unica persona veramente "umana" che ho visto finora, anche se il suo corpo emetteva una leggera luminescenza blu. Si è presentata come Dottoressa Elena Varani-Chen. Il mio cuore si è fermato quando ha mostrato il suo albero genealogico bio-quantico: è una mia discendente, di undicesima generazione.
La decisione finale del Consiglio è stata unanime: sarò affidato alla custodia della famiglia Varani-Chen. Elena si occuperà del mio "reinserimento temporale" - un modo elegante per dire che dovrò imparare a vivere in questo mondo alieno che un tempo era casa mia.
La mia nuova "casa" è un appartamento al 157° piano di quello che chiamano un "eco-grattacielo vivente" - un edificio che respira, cresce e si auto-ripara. Dalla finestra (se si può chiamare così un campo di forza trasparente) vedo veicoli volanti che seguono percorsi predefiniti attraverso l'aria, come formiche luminose in un formicaio tridimensionale.
La vecchia New York è ancora qui, da qualche parte sotto strati e strati di nuova città. Elena mi ha detto che alcuni edifici storici sono stati preservati in "bolle temporali" - zone dove il tempo scorre più lentamente per conservarli intatti. Ho chiesto dell'Empire State Building e mi ha sorriso: "È diventato un museo del XXI secolo. Ti ci porterò quando sarai pronto."
Quello che più mi spaventa non è la tecnologia incredibile che mi circonda, ma la solitudine. Sono un uomo fuori dal tempo, un anacronismo vivente. Tutti quelli che ho amato sono morti da secoli. I loro discendenti vivono in un mondo che non riesco ancora a comprendere.
Elena cerca di essere gentile. Mi ha dato questo "taccuino neurale" suggerendo che scrivere potrebbe aiutarmi a processare tutto questo, a mantenere un ancoraggio con la mia identità mentre cerco di adattarmi. Ha ragione. Queste parole sono l'unica cosa che mi fa sentire ancora me stesso.
Domani inizierà quello che chiamano il "programma di integrazione temporale". Elena dice che sarà graduale, che non devo avere fretta. Ma come si fa a non avere fretta quando devi recuperare quasi nove secoli di storia? Come si fa a rimanere calmi quando ogni singola cosa che dai per scontata è stata reinventata, ripensata, rivoluzionata?
Una cosa è certa: non potrò mai tornare indietro. Il mio 2024 è morto e sepolto, insieme a tutti i miei sogni e progetti. Devo andare avanti. Devo imparare a vivere in questo nuovo mondo.
Forse un giorno riuscirò anche a chiamarlo casa.
Rhut M. Lukas
(Ancora io, nonostante tutto)
P.S. Elena mi ha appena comunicato attraverso l'interfaccia neurale dell'appartamento (ci devo ancora fare l'abitudine) che domani mi mostrerà come funziona il "sintetizzatore molecolare" per il cibo. A quanto pare, non esistono più cucine come le conoscevo io. Mi chiedo cosa direbbero i miei genitori - avevano un ristorante italiano - di un mondo dove il cibo viene assemblato molecola per molecola...
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2915: Un salto nel futuro
Science FictionIl protagonista, Rhut M. Lukas, si risveglia nell'anno 2915 dopo essere rimasto in coma per 891 anni, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2024. La sua sopravvivenza è dovuta a una capsula criogenica sperimentale usata senza il consenso d...