Data: 19 Settembre 2915
Giorno 5 nel futuro
"Oggi mantengo la mia promessa," ha detto Elena con un sorriso, mentre entravamo nella "Camera di Traslocazione Quantica" - una stanza circolare dalle pareti iridescenti al 200° piano dell'eco-grattacielo. Chronos volteggiava eccitato intorno a noi, proiettando piccole immagini dell'Italia come le ricordavo.
"Il teletrasporto quantico," ha spiegato Elena, "ha reso i confini praticamente obsoleti. Non solo per i viaggi, ma per tutto. Le persone lavorano dove vogliono, vivono dove desiderano. La Rete Neurale Globale traduce automaticamente ogni lingua in tempo reale - anche se molti preferiscono il 'download linguistico' diretto, che ti permette di parlare fluentemente qualsiasi lingua in pochi minuti."
"E le differenze culturali?" ho chiesto, mentre la stanza iniziava a brillare di una luce azzurrina.
"Non sono scomparse," ha risposto, "si sono evolute. Invece di creare barriere, sono diventate ponti. Immagina una rete neurale condivisa dove puoi sperimentare direttamente memorie e sensazioni di altre culture. Non perdi la tua identità - la arricchisci."
Un portale si è materializzato davanti a noi - una finestra di luce pura che mostrava Roma. Ma non la Roma che conoscevo.
"Benvenuto a Neo-Roma," ha detto Elena, mentre attraversavamo il portale. Il passaggio è stato come immergersi in acqua tiepida per un istante.
La città era... sospesa. Letteralmente. L'antica Roma fluttuava su piattaforme di energia pura, collegata da ponti di luce. Il Colosseo si ergeva maestoso, preservato in una bolla di tempo rallentato, mentre intorno edifici di cristallo e bio-architettura si fondevano armoniosamente con le antiche rovine.
"Quando il livello del mare ha iniziato a salire," ha spiegato Elena mentre camminavamo su un ponte di luce solida, "l'umanità si è rifiutata di perdere il suo patrimonio culturale. La tecnologia anti-gravitazionale era appena stata perfezionata. La decisione è stata unanime: sollevare Roma."
Sotto di noi, il Mediterraneo si estendeva dove un tempo c'era la città bassa. Ma non era una vista desolante - città sottomarine pulsavano di vita, collegate alla superficie da colonne di energia.
"Gli italiani," ha continuato Elena, "sono stati tra i primi ad abbracciare il concetto di 'cultura fluida'. Guarda." Ha indicato un gruppo di persone sedute in quello che sembrava un caffè all'aperto - un pezzo di Via Veneto perfettamente preservato. "Quel gruppo sta conducendo una riunione di lavoro. C'è gente collegata da Neo-Shanghai, dalla Colonia Marziana Alfa, persino dalle città sottomarine di Europa. Le loro menti sono connesse attraverso la Rete Neurale, condividendo non solo idee ma sensazioni, emozioni, contesto culturale."
Ci siamo fermati in una piazza che riconoscevo - Piazza Navona. Le fontane del Bernini erano ancora lì, ma l'acqua danzava in forme impossibili, creando sculture liquide che cambiavano continuamente.
"Vuoi provare un vero espresso romano?" ha chiesto Elena con un sorriso. "I sintetizzatori molecolari qui sono calibrati sui ricordi collettivi di generazioni di baristi romani. E sì, hanno persino replicato quel particolare aroma di caffè tostato che ricordi dalla tua infanzia."
Mi sono seduto a un tavolino, proprio come facevo novecento anni fa. Il caffè è arrivato - perfetto, identico a come lo ricordavo. Ma questa volta, mentre lo sorseggiavo, potevo vedere attraverso la finestra persone che volavano tra i palazzi antichi, ologrammi che raccontavano la storia millenaria della città, e nel cielo, appena visibile, la cupola di una colonia orbitante.
"Il bello di questo mondo," ha detto Elena, leggendo i miei pensieri attraverso la nostra connessione neurale condivisa, "è che non abbiamo dovuto scegliere tra preservare il passato e abbracciare il futuro. Li abbiamo fusi insieme."
Un gruppo di bambini è passato correndo - alcuni fisicamente presenti, altri ologrammi proiettati da chissà quale parte del sistema solare. Parlavano una miscela di lingue che la mia interfaccia neurale traduceva istantaneamente, ridendo e giocando come i bambini hanno sempre fatto, indipendentemente dall'epoca.
"Vedi," ha sorriso Elena, "alcune cose non cambiano mai. La gioia, l'amicizia, l'amore per la bellezza... Abbiamo solo trovato nuovi modi di esprimerli, di condividerli attraverso il tempo e lo spazio."
Chronos ha proiettato sopra di noi un'immagine della Roma antica sovrapposta a quella attuale - un promemoria visivo di quanto sia cambiato il mondo e di quanto, allo stesso tempo, rimanga fedele alla sua essenza più profonda.
"Pronti per Venezia?" ha chiesto Elena. "La città sottomarina ci aspetta. E credimi, San Marco sotto una cupola di quantum-vetro, con i pesci che nuotano dove una volta volavano i piccioni... è uno spettacolo che non dimenticherai mai."
Rhut M. Lukas
(Tra passato e futuro, finalmente a casa)
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2915: Un salto nel futuro
Science FictionIl protagonista, Rhut M. Lukas, si risveglia nell'anno 2915 dopo essere rimasto in coma per 891 anni, a seguito di un incidente stradale avvenuto nel 2024. La sua sopravvivenza è dovuta a una capsula criogenica sperimentale usata senza il consenso d...