29 | Complicazioni

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Sono passati tre mesi da quando Sofia ha scoperto di essere incinta, e ora è al quinto mese di gravidanza. Nonostante il rifiuto di Héctor di essere coinvolto, Kenan, anche se non è il padre biologico, è rimasto al suo fianco, aiutandola con i preparativi per la nascita del piccolo David. Tuttavia, la vita spesso non è tutta rose e fiori, e Sofia è in ospedale da alcuni giorni a causa di complicazioni durante la gravidanza. Si trova in una clinica specializzata per prevenire ulteriori problemi.

Mentre riposo nel letto d'ospedale, afferro la mano di Kenan, che mi sta incoraggiando con uno sguardo pieno di affetto e preoccupazione. – Kenan, grazie per essere qui con me – gli dico, sentendo la sua presenza come un'ancora di salvezza.

– Questo è il minimo che farei per te – risponde con un sorriso, anche se i suoi occhi tradiscono una profonda apprensione.

– Permesso – dice la dottoressa Russo entrando nella stanza. – Siete i genitori del bambino? – chiede, guardandoci.

Guardo Kenan, visibilmente scosso. – Sì – rispondo.

– Dobbiamo farle un cesareo d'urgenza – annuncia la dottoressa con calma, consultando la mia cartella clinica. – Il bambino ha il cordone ombelicale attorcigliato intorno al collo, rischia di soffocare.

L'ansia mi assale, e sento il cuore battere all'impazzata. – Tranquilla, Sofia, ce la farai – mi rassicura Kenan, anche se percepisco che è forse più preoccupato di me.

In questi mesi, Kenan si è preso cura di me e del piccolo David come se fosse lui il padre biologico. – Signorina, da prassi dobbiamo chiederle se è d'accordo con questa scelta. Sarà un parto prematuro – continua la dottoressa.

– Rischiamo – sospiro, consapevole della gravità della situazione.

Kenan's POV:
Hanno portato Sofia in sala parto. Speriamo che tutto vada bene. Devo assolutamente chiamare Lucas per avvisarlo. Compongo il suo numero e avvio la chiamata.

– Lucas – dico.

– Hermano – risponde.

– Corri in ospedale, Sofia deve partorire perché ci sono state delle gravi complicazioni. David rischia di non sopravvivere – dico, allarmato.

– Cavolo, adesso veniamo io e Charlotte – risponde Lucas, estremamente preoccupato.

Dopo circa trenta minuti, arrivano Lucas e Charlotte nella sala d'attesa.

– Hai notizie? – mi chiede Lucas.

– Purtroppo no – rispondo, con gli occhi lucidi per via delle lacrime che minacciano di uscire.

– Sono stata la prima a sapere della sua gravidanza – balbetta Charlotte, preoccupata. – Adesso la mia amica è lì, su quel letto, e tra un po' vedremo se il piccolo David sopravviverà – sospira, continuando a parlare.

Passano delle ore che sembrano infinite, e finalmente esce un'ostetrica.

– È nato David Yıldız, congratulazioni – sorride leggermente l'ostetrica, ma noto una tristezza nei suoi occhi.

– Yıldız? – chiede Kenan, diventando una valle di lacrime.

– Il bambino deve essere tenuto sotto osservazione perché è prematuro. La signorina Martinez Quarta è stata bravissima, data la sua età. Ora la porteremo nella sua stanza per farla riposare – dice l'ostetrica, cercando di abbozzare un sorriso.

– Dottoressa, posso farle una domanda? Vorrei una risposta sincera – chiedo, con il cuore in gola.

– Certo – risponde.

– Qual è la percentuale di sopravvivenza? – domando, temendo la risposta.

– Al di sotto del quaranta percento – ammette, sospirando.

– Grazie mille, dottoressa – rispondo, ringraziandola mentre si congeda.

Mi giro e vedo Lucas che si trattiene dal piangere. Come dargli torto? La situazione è terribile, e l'incertezza ci strazia tutti.

Passano altri minuti interminabili. Mi avvicino a Lucas e Charlotte, cercando di confortarli. – Sofia è una combattente. E anche David lo sarà – dico, cercando di infondere speranza.

– Lo so – risponde Lucas, cercando di mantenere la calma. – Ma è difficile non preoccuparsi.

Charlotte annuisce, le lacrime le rigano il volto. – Sofia ha bisogno di noi adesso. Dobbiamo essere forti per lei e per David – dice, stringendo la mia mano.

Finalmente, un'infermiera ci avvisa che possiamo vedere Sofia. Entriamo nella sua stanza e la troviamo esausta ma con un lieve sorriso. – David? – chiede subito.

– È in osservazione, ma è forte come la sua mamma – le risponde Lucas, cercando di infonderle coraggio.

Mi avvicino al letto e le prendo la mano. – Ce la farai, Sofia. E David anche – dico, cercando di trattenere le lacrime.

La vedo annuire, anche se è evidente quanto sia preoccupata. La notte passa lenta, tra speranze e paure. Restiamo tutti insieme, pronti ad affrontare qualsiasi cosa. Siamo una famiglia, e insieme supereremo anche questo.

Credi Nel Destino? - Kenan Yıldız.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora