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<Victor, sei sicuro?> gli domando a bassa voce. Siamo nella sua stanza, lui sta camminando avanti e indietro, nervoso.

Ieri abbiamo fatto mattina per organizzare un piano. Non posso credere che Olive abbia fatto davvero una cosa del genere. Non riesco a capire perché mi voglia lontana da James. Mi odia veramente al punto da non volermi vedere felice? Qualcosa non quadra. E poi come ha fatto ad avere quelle foto? È impossibile che fosse in giro. Sospiro, passandomi una mano tra i capelli e alzandomi per raggiungere il mio migliore amico. Ora non ha importanza.

<Victor> lo richiamo posandogli una mano sul braccio. Mi guarda e i suoi occhi mi trapassano. È complicato preso dall'ansia.
<Non devi farlo se non te la senti. Non è giusto, troveremo un altro modo> lui scuote la testa vigorosamente.
<Io...voglio farlo. Ho solo paura> mi sussurra con la testa bassa. Sembra un bambino smarrito. Mi sporgo ad abbracciarlo, lui ricambia.
<Ci sono io con te...se va male sarò pronta a picchiare Marcus e litigare con tuo padre ogni giorno fino a quando non cambieranno idea> ride delle mie parole. Mi stringe un'ultima volta prima di prendere un grosso respiro.

<Fanculo!> sbotta poi esce velocemente dalla sua stanza.

Lo seguo, nervosa. Non credo che Marcus e suo padre siano omofobi, ma ho comunque paura. Marcus, così come tutti i ragazzi della sua età, tende a fare delle battute infelici sui gay, mentre suo padre non l'ho mai sentito esprimersi al riguardo. Victor entra nella stanza di Marcus. Io mi fermo sull'uscio, osservando suo fratello steso sul letto con in mano il cellulare, si gratta pigramente la pancia e quando vede suo fratello inarca un sopracciglio, squadrandolo. Sembra non notarmi e trattengo il respiro, come se potessi diventare invisibile.

<Che cazzo vuoi?> gli chiede poco cordiale. Victor si blocca, torcendosi le mani.
<Devo dirti una cosa> gli comunica. Marcus alza gli occhi al cielo.
<Vic, se è un'altra stronzata giuro che...>

<Sono gay> lo interrompe, quasi urlando. Marcus si collega per un secondo, come se si fosse buggato.
<Cosa?> esala, tirandosi a sedere. Sembra sul punto di svenire.

<Sono gay> ripete, tutta la sicurezza di prima sparita. Marcus lo guarda sconvolto.

<Mi prendi in giro?> continua a domandargli, alzandosi in piedi.
<No, mi piacciono i maschi> Victor indietreggia lentamente.
<Cazzo...Chi lo sa?> Marcus sembra notarmi solo in quel momento.
<Lily e...il mio fidanzato> noto un pizzico di orgoglio nel pronunciare la parola fidanzato. Marcus sembra rabbrividire.

<Ti sei fidanzato? Sei serio?> chiudo gli occhi, non riuscendo a sopportare quella scena.
<Sì...non c'è nulla di male> protesta senza forze Victor. Sembra sul punto di crollare.

<Ma ne sei sicuro? Insomma...sei sempre con Lily, a sentirla parlare sempre di ragazzi ti si saranno mischiati i fili in testa> gli dice allargando le mani. Mi mordo la lingua, trattenendomi dal rispondere.

<Io non sono confuso! Io so benissimo cosa voglio! E anche se sono gay rimango sempre tuo fratello, sono sempre Victor. Non sono un robot che deve essere aggiustato, non puoi portarmi in un centro per risistemare i fili!> lo attacca, adirato.

<Non ho mica parlato di centri! Non sono mica omofobo! Solo che è strano, d'accordo? Pensavo ti piacessero le femmine> controbatte Marcus nervosamente.
<Non mi piacciono, cosa ti cambia?> lo fronteggia. Li osservo starsene a pochi centimetri di distanza.

<Niente ma che cazzo...immagina cosa diranno a scuola, cosa penseranno le persone> scuote la testa, deluso.
<Vaffanculo! Io, per anni, ho tenuto questa cosa dentro di me. Non l'ho detta a nessuno, spaventato dall'idea che se solamente lo ammettessi a me stesso le persone, i miei amici, la mia famiglia, mi avrebbero odiato. E tu ora mi dici che devo preoccuparti di quello che dirà la gente? Se ti vergogna tanto avere un fratello frocio puoi anche dimenticarti di me. Mi sono già nascosto abbastanza, non lo farò per l'eternità solo per preservare la tua reputazione del cazzo> Victor gli punta un dito sul petto, spingendolo indietro. Marcus lo spinge indietro, rabbioso.

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