2. Arrivo

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Mercoledì 1 settembre 1971, King's Cross

"Mamma, mi farai fare tardi!" Remus si svincolò dai baci di sua madre, che però lo abbracciò un'ultima volta, si lasciò spettinare da suo padre e salì sul treno.
Trovò un vagone libero, così ci sistemò il baule e salutò i suoi genitori dal finestrino.
Sul binario vide altre famiglie che salutavano i loro figli, alcuni piangevano, alcuni controllavano di non aver dimenticato nulla, alcuni si abbracciavano e baciavano.
Remus vide un ragazzino dai lunghi capelli corvini e la pelle pallidissima fissarlo dal binario.
Era con la sua famiglia, ma sembrava chiaro che se ne sarebbe voluto andare al più presto. Aveva gli occhi grigi stanchi, ma non come quelli di qualcuno che non ha dormito; più come quelli di qualcuno che vorrebbe solo una pausa da tutto perché non ce la fa più. Forse Hogwarts sarebbe stata la sua pausa.
Il ragazzo salì sul treno con altre due ragazze più grandi di lui, forse le sue sorelle, e Remus sperò che venisse nel suo vagone: sembrava un tipo interessante. Sarebbe stato bello conoscere qualcuno di interessante.

Sirius doveva trovare il ragazzo dagli occhi verdi che aveva visto dal finestrino. Non aveva nessuna intenzione di passare tutto il viaggio ascoltando sua cugina Bella parlare del suo fidanzato Rudolphus con Cissy che le dava corda e le chiedeva consigli riguardo il conquistare Lucius. D'altronde, a lui non sarebbe mai servito sapere come sedurre un ragazzo.
Tuttavia, nonostante questo, impiegò molto tempo a convincere le sue malvagie cugine, tanto da non convincerle affatto e andarsene senza dire dov'era diretto.

Trovò il vagone che stava cercando e scoprì che il ragazzo del finestrino si era addormentato. Lo studiò per un po'. Aveva i capelli castano chiari e una debole spruzzata di lentiggini, quasi invisibili. Teneva la testa appoggiata al vetro, quindi i capelli erano schiacciati contro una tempia. Sembrava un tipo a posto.
Poco dopo entrarono due ragazzi
"C'è posto per noi due? Il treno è pieno e la nostra migliore amica ci ha appena abbandonati per conoscere una ragazza che ha visto una volta quest'estate." Disse uno dei due. Era alto e slanciato, aveva gli occhi color nocciola ingranditi da un paio di occhiali e una chioma di capelli neri, decisamente più corti di quelli di Sirius.
Il suo amico, invece, era decisamente più basso e un po' paffuto, come un bambino, con i capelli color topo e due occhi blu e acquosi.
I due ragazzi sistemarono i loro bauli e si sedettero.
"Ad ogni modo, io sono James Potter."
"E io Peter Minus.
"Un Potter, eh? Mio padre ha detto di starti alla larga." Sirius sorrise radioso e gli allungò una mano. "Sirius Black. Diventeremo migliori amici. Lui... non so come si chiami. Quando sono arrivato dormiva, e non ho voluto svegliarlo, ma il treno era pieno."
"In che casa speri di finire?" Chiese James, come se in quel momento fosse l'argomento più importante su cui discutere.
"Io in Grifondoro." Continuò, con gli occhi accesi. "La casa dei coraggiosi e dei puri di cuore."
"Oh, io credo proprio di finire in Tassorosso."
"Sta' tranquillo, Pete, Tassorosso è comunque una bellissima casa. I Tassorosso sono gentili, tranquilli, sono vicini alle cucine..."
"La mia famiglia viene smistata in Serpeverde da più di cinquecento anni." Disse Sirius, con voce profonda. "Credo che seguirò la tradizione. D'altronde, è questo che implica essere un Black: seguire regole e tradizioni."
Aveva un sorriso birbante, come se stesse per sfidare qualcuno o qualcosa, e una strana luce negli occhi.
Merlino, pensò James questo ragazzo è sicuramente pieno di misteri.

Marlene vide la ragazza di Diagon Alley seduta con un ragazzo in una cabina. Bussò.
"Ciao, quel posto è libero?"
"Cer-"
"No"
"Perché no, Sev?"
"Dovrebbe arrivare un mio amico, Mulciber, tra poco."
"La cabina è abbastanza grande per quattro persone."
Il ragazzo di nome Sev fece una smorfia.
"Non fa niente." Disse Marlene. "Ne troverò un'altra. Vado a cercare i miei amici."
Però non lo fece. Non aveva la più pallida idea di dove fossero finiti Peter e James, ma mentre camminava per i corridoi del treno vide una ragazza sola in una cabina. Aveva la pelle color miele e i capelli castani ricci, poco più lunghi delle spalle, lasciati sciolti, mentre i suoi occhi erano blu, scuri e intensi, blu come l'oceano.
"C'è un posto libero?" Chiese.
"Certo."
Marlene si sistemò e si presentò.
"Io sono Marlene. Tu come ti chiami?"
"Mary."
"Piacere di conoscerti."
"Tu conosci già qualcuno ?"
"Sì, ci sono due miei amici, da qualche parte. Ero in ritardo, quindi quando sono salita io loro erano già seduti, e non li ho trovati. Tu conosci qualcuno?"
"No, nessuno. Prima che mi arrivasse la lettera, in realtà, non credevo nemmeno nell'esistenza della magia. Cioè, non così tanto. Dentro di me, nel profondo, sapevo che da qualche parte la magia c'era. Solo che non avrei mai pensato che io, Mary Macdonald, potessi avere a che fare con questa magia."
Le due ragazze continuarono a parlare fino a quando il treno si fermò.
Erano arrivati a Hogwarts.

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