(Hazbin hotel fiction; sei un angelo caduto che ha venduto la sua anima ad Alastor per mantenere il segreto... durante l'assenza del demone radio, inizi a lavorare per i Vees, che ti mandano ad ucciderlo...
ci riuscirai? LEGGI PER SCOPRIRE!)
Pov: t/n sono passati sette anni dal patto con Alastor, e mi sono abituata alla vita dell'inferno. lui non mi ha mai cercata e va bene così. è meglio così.
mi sveglio nel cuore della notte, sudata e terrorizzata. 'calmati' mi costringo a pensare.
'era solo un incubo. solo un'altro incubo del cazzo' penso, barcollando verso il bagno per la nausea che mi sale. appena raggiungo la tazza vomito la cena.
porca troia, ma quante pastiglie ho preso?
mi chiedo sentendo gli effetti della droga sul mio corpo stanco. quando ho finito di vomitare, preparo la vasca per un bagno caldo.
mentre vado in camera a prendere i vestiti puliti controllo il cellulare:
3:15
fantastico. anche stanotte non si dorme.
torno in bagno e lì mi spoglio ed entro nella vasca, piena di acqua bollente.
cerco di non guardare le mie braccia, piene di cicatrici.
ma appena lo sguardo mi cade su quella pelle leggera mi viene voglia di tagliarla ancora.
avevamo detto di non farlo più
rammento a me stessa, e passo un dito sulle striature rosse che sono i tagli freschi.
scusami, me stessa. stavolta ci ho provato davvero...
resto nella vasca per un'ora buona e quando esco sento la pelle grinzosa. mi vesto velocemente, indossando un pantalone della tuta nero e una maglietta a maniche corte grigia.
mi appoggio sul letto, prendendo un asciugamano per aciugarmi le ali liumate.
lentamente passo l'asciugamano sulle penne sottili.
sono super sensibili.
poi mi stendo a letto, consapevole del fatto che non chiuderò occhio.
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rimango sveglia a pensare al più e al meno... alla mia vita terrena e a quella paradisiaca. infine a quella demoniaca.
dopo qualche ora mi arrendo e prendo un paio di pastiglie di Xanax.
il sonno artificiale e pastoso della droga presto scivola sotto le palpebre, e invade la mia testa stanca.
*TONF TONF*
mi svegliano rumori che passano attraverso le pareti. sono solo i miei vicini. sospiro e mi tiro su a sedere.
dopo aver controllato il telefono mi dirigo in bagno per prepararmi ed andare al lavoro.
mi lavo la faccia e i denti, stendo un velo di trucco sotto gli occhi per coprire le occhiaie profonde e scelgo i vestiti. opto per un semplice completo nero, camicia e pantalone completamente neri. indosso anche una cravatta dello stesso colore e nascondo bene le ali sotto la giacca lunga.
