mi sveglio di soprassalto al centro del mio enorme letto.
sono tutta sudata e la nausea che provo per la scena che to appena ricordato è fortissima. sembrava così reale... lo è stato... un conato di vomito mi sale dallo stomaco per la sensazione del cervello rugoso di m/n nelle mie mani di bambina.
cerco di camminare verso il bagno ma le ali pesanti e ancora mezze addormentate mi rendono impacciata e goffa.
arrivo in bagno e mi appoggio sulla tazza mentre vomito tutta la cena.
il panico mi assale per il ricordo che trovo fin troppo nitido, e inizio a tremare incontrollatamente. sento qualcuno bussare alla porta.
cerco di ricompormi mentre la serratura viene forzata. vorrei parlare e dirgli di stare fuori ma la voce non mi esce. urlo senza suono. dalla mia bocca esce solo aria. mentre il demone è impegnato con la serratura, io do un pugno allo specchio, che si rompe in tantissime schegge appuntite, che mi conficcato nella pelle della mano, lacerandola.
prendo un pezzo abbastanza grande e la voglia di tagliarmi in tantissimi pezzi è enorme. per qualche strana ragione riesco ad accontentarmi di sfiorare la pelle con il bordo appuntito.
al lieve contatto con la lama esalo un sospiro, provo piacere a quel leggero contatto.
fallo. fallo di nuovo. tanto non esiste nulla che possa redimerti dal tuo crimine. hai ucciso il tuo unico amico.
indugio con la scheggia sul braccio, pensando al valore di quel gesto.
non so nemmeno perché ti ci hanno mandato in paradiso, sei più come questi demoni qui. hai ucciso il tuo unico amico. sei una bambina cattiva, e sai cosa succede alle bambine cattive...?
scaccio il ricordo della voce dell'uomo in nero.
cazzo avevo pensato di averlo superato in paradiso...
e a quanto pare no.
chissà se importerebbe a qualcuno se io mettessi quel tanto che basta di pressione in più su quel bordo appuntito? a nessuno probabilmente...
inizio a spingere leggermente più forte e vedere il sottile graffio prodotto dalla scheggia mi trasmette un senso di pace profondo. inizio involontariamente chiudermi le ali attorno, come u bozzolo, una sorta di scudo. sto per aggiungere profondità al taglio, ma ecco che la porta della mia camera viene sfondata.
sfrutto il momento di lucidità dato dal tonfo della porta per lasciare cadere a terra la scheggia di specchio e riprendere fiato.
dalla fessura tra le piume, vedo una figura entrare nella mia camera, e sporgersi in bagno.
fra tutti i fottuti demoni di questo stracazzo di maledetto inferno proprio quel bastardo?
con il completo rosso e nero, e le orecchie da cervo non posso sbagliare. mi guarda indifferente e realizzo che sono seduta in mezzo alle schegge, le ali avvolte intorno al corpo, e con una maglia a maniche corte, che rende ben visibili tutte le mie cicatrici attraverso il buco...
"per favore..."
comincio, con le lacrime che scendono come fiumi in piena. il demone si avvicina lentamente a me e mi abbraccia, sciogliendo il bozzolo creato dalle ali e sollevandomi, portandomi in braccio al piano di sotto.
io continuo a piangere e non riesco a fermarmi, perché lui è così gentile e non fa domande. si ricorda perfino di prendere una coperta per nascondere le mie ali. il calore del suo corpo mi trasmette sicurezza e... e... e non dovrei pensare questo di lui cazzo!
mi porta giù in infermeria, ignorando gli sguardi di due demoni seduti al bar.
arriviamo in infermeria e mi stende sul lettino. le ali lungo i fianchi. inizia a medicarmi i tagli. io sono troppo stanca per oppormi e rimango immobile. le sue mani sono troppo gentili e aggraziate per essere le stesse di ieri sera. quando ha finito si avvicina a me e sussurra con un ghigno
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CUORI NERI Alastor×reader (🖤but you are a fallen angel🥀)
Fanfic(Hazbin hotel fiction; sei un angelo caduto che ha venduto la sua anima ad Alastor per mantenere il segreto... durante l'assenza del demone radio, inizi a lavorare per i Vees, che ti mandano ad ucciderlo... ci riuscirai? LEGGI PER SCOPRIRE!)