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La mattina successiva Harry si svegliò accanto a Louis, nel loro padiglione, poco prima dell'alba.
Si guardò attorno, chiedendosi come poteva essere lì.
Notò come le braccia del suo amato circondavano i suoi fianchi, come il suo petto nudo fosse a contatto con la sua schiena, coperta dalla maglia.
La maglia. Era la sua vecchia maglia, ma con un numero diverso.
"Louis? Stai bene?" Chiese titubante percuotendo il suo amato.
Il piccolo dagli occhi color cielo mugugnò parole incomprensibili.
Si svegliò, dando il buongiorno al suo Harold.
"Come abbiamo fatto ad arrivare fino a qui? E le ferite? Le frustate?" Chiese confuso, fuori luogo.
"Ieri notte mi sono svegliato, ti ho visto accanto a me. Mi sono ripulito le ferite e ti ho trasportato qui, mentre dormivi. Ho chiesto a Liam se riusciva a farmi avere un nuovo pigiama per farti confondere tra gli altri e lo ha trovato, così ora puoi restare con me" disse abbracciandolo.
Harold si sentì come risvegliato, un sorriso si formò sulle sue labbra ormai scarne.
"Ti amo così tanto" disse stringendolo forte.
"Anche io, ma non stringere. Le ferite mi fanno malissimo" rispose Louis con un'espressione sofferente.
"Scusami. Ma chi è Liam?" Chiese curioso, quasi infastidito.
"È quel ragazzo laggiù" rispose indicando un punto preciso della stanza.
"Tranquillo, è etero" concluse ridendo.
"Oh, va bene" disse Harold, continuando la risata iniziata dal suo amato.
Louis si rimise la maglia che aveva poggiato al suo fianco.
I ragazzi sentirono dei soldati arrivare, così si sdraiarono fingendo di dormire.
Iniziarono a battere sulla porta, lasciando il carrello al centro.
Non dissero nulla, se ne andarono.
I due ragazzi mangiarono il pane. In attesa di cantare la loro canzone, che quel giorno venne trasmessa tardi.
Il piccolo dai capelli color fondente si posizionò dietro Louis, sedendosi a terra.
"Louis, ti fanno male?" Chiese Harold sfiorando con le dita le ferite.
"Sì, molto. Ma non importa" rispose con semplicità.
"Così ti fa male?" Chiese di nuovo Harry, mettendo una mano sotto la maglia e massaggiando molto delicatamente le ferite.
"Brucia appena, ma è un dolore rilassante. " disse.
Così il piccolo Harold iniziò a fare un lungo e rilassante massaggio su tutta la schiena.
Le sue dita lunghe e affusolate correvano sulla sua pelle, lasciando talvolta dei leggeri graffi.
Le dita di Harry si fermarono quando una mano di Louis afferrò frettolosa il polso di Harold, trasportando fuori.
"Dove mi porti?" Chiese curioso.
"Al nostro posto" rispose.
Appena arrivati dietro agli scatoloni la loro canzone si fece spazio nel silenzio. I due ragazzi cantarono e ballarono, finché Louis non lo baciò con foga. I loro bacini si sfiorarono, e un gemito uscì dalle labbra di Harold.
"Ti amo così tanto, Harry" disse prima di inginocchiarsi davanti al suo amato.
"Anche io, ma cosa.." non riuscì a finire la frase che il piccolo Louis tirò giù i pantaloni del suo amante, mostrando la sua erezione abbastanza evidente.
Harold si appoggiò agli scatoloni mentre la mano di Louis iniziò a massaggiare la base.
I loro occhi si incociarono per un'ultima volta, finché il piccolo dagli agli occhi color cielo iniziò a baciare e a leccare la sua lunghezza. Quando lo prese totalmente in bocca Harold dovette aggrapparsi agli scatoloni per non cadere.
Osservava come il suo amante lavorasse con il suo membro. Il piccolo Louis eseguiva i movimenti con la testa, lasciando ad Harry tutto il piacere.
Dovette trattenere i gemiti per non esser scoperti.
Il piccolo Harold sentì il respiro pesante e le gambe tremare. Louis sentì il seme di Harry occupargli la bocca. Ingoiò tutto e tornò all'altezza del ragazzo, ancora scosso.
"Perché lo hai fatto?" Chiese quasi titubante il piccolo Harold.
"Io, non lo so" rispose imbarazzato.
Ci furono attimi di silenzio, finché non udirono dei passi oltre gli scatoloni.
I due ragazzi trattennero il fiato, sperando che quel qualcuno se ne andasse.
I passi cominciarono a diventare lontani e i giovani si tranquillizzarono.
"Torniamo al padiglione" propose Louis trascinando Harold, abbandonando l'imbarazzante coversazione
Arrivarono in fretta, cercando di evitare le poche guardie.
Entrarono e si sdraiarono a terra.
Le ferite del piccolo dagli occhi color cielo bruciavano ancora, ma s'era abituato a ciò.
Louis poggiò la schiena sul muro, allargando leggermente le gambe un po piegate, facendo segno ad Harry di appoggiarsi li.
Harold si sdraiò ed iniziò a giocare con le dita del suo amato.
Confrontò la grandezza, sorrise quando notò che le sua mano era molto più grande.
Poi massaggiò le dita, intrecciandole e chiudendole a pugno.
Passarono il resto della giornata così, a canticchiare qualche canzone e a far scocchiare qualche bacio.
Si addormentarono in quella posizione. Harry abbracciava la gamba del suo amato, tenendo la testa appoggiata sulla coscia. Louis aveva appoggiato la testa indietro, una mano teneva quella di Harold, mentre l'altra giaceva sulla spalla del suo amato.
Quella sera dormirono insieme, felici.
Il piccolo Harry sognò di viaggiare per il mondo trascinando il suo amato a visitare i posti. Sognò di andare sul London Eye e di baciare il piccolo Louis al calar del sole.
Il ragazzo dagli occhi color cielo sognò di salvare il giovane Harold da questo posto, di fuggire e di portarlo nel suo paese.

Goodbye My Lover || Larry ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora