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I dolci innamorati andarono verso il padiglione 10, mentre la luce offuscata della luna li accompagnava.
Regnava il silenzio quella notte, un silenzio pronto per la vittoria.
Passarono vicino al campo in cui Harry lavorava, superarono il padiglione 4 e arrivarono.
L'adrenalina cominciò a salire quando trovarono le pale, grandi quanto sporche.
I ragazzi si guardarono e un sorriso si accese sulle guance di entrambi.
Si avviarono verso il loro posto, dall'altra parte rispetto al padiglione 10.
Arrivarono in fretta al loro posto, o probabilmente l'adrenalina sembrava non far scorrere il tempo.
Louis guardò Harold.
Guardarono il terreno su cui avrebbero iniziato a scavare.
Poi osservarono l'alta rete. Era una rete a buchi larghi, arrugginita. Era piena di spine e ben piazzata, affondava appena nel terreno.
"Sei pronto? Sei pronto a dire addio a questo posto? A iniziare una nuova vita?" Disse Louis nel pieno di un momento di euforia.
"Sì. Facciamolo" rispose il piccolo Harold abbracciando il suo amato.
Iniziarono a scavare, per il resto della notte.
Erano determinati, erano sicuri che ce l'avrebbero fatta. E probabilmente sarebbe stato così.
Non fecero una buca profonda, piuttosto abbassarono l'altezza del terreno così da poter passare sfiorando la rete.
Finirono di scavare e la luce del mattino illuminava quella via di fuga, sicura.
"Louis. Sono emozionato. Ma ho paura, e se ci trovassero?" Disse il piccolo Harry preoccupato.
"Come possono trovarci se stiamo per uscire?" Rispose il piccolo dagli occhi azzurri.
Ma in quel momento dei passi si avvicinarono agli scatoloni.
Lo sguardo di speranza degli innamorati divenne di terrore, paura. Sapevano che se li avessero scoperti non avrebbero mai visto un altro tramonto.
Louis fece segno di stare in silenzio, mise una mano sulle labbra di Harry e una sulle proprie. Lasciando cadere la pala.
"Chi c'è là dietro? Chi siete?" Chiese la voce dei passi.
Il panico prese di soprassalto i due giovani ragazzi, mentre i passi si facevano sempre più vicini.
"Scappa!" Dissero insieme.
Louis fece segno ad Harry di andare per primo, così fece. Strisciò nel terreno, graffiandosi appena.
Nel preciso istante in cui anche il piccolo dagli occhi color cielo iniziò a strisciare i passi rivelarono la figura di un soldato, lo stesso che aveva frustato Louis.
"Ancora voi?" Urlò.
Prese una gamba del piccolo ragazzo, iniziando a tirare. Prontamente Louis calciò contro il punto debole di qualsiasi uomo, facendolo cadere dal dolore.
Il piccolo dagli occhi color cielo passò dell'altra parte del campo.
"Siamo liberi!" Urlano insieme abbracciandosi, saltando come bambini.
Le lacrime iniziarono a scendere e poco prima di cominciare a correre lontano, Louis si girò verso il soldato, mostrando il dito medio e sorridendo.
I ragazzi iniziarono a correre, molto lontano. La guardia si alzò, nonostante il dolore, e strisciò sotto la rete. Iniziando a correre.
L'adrenalina scorreva nelle vene dei due ragazzi. Sapevano di essere salvi ma non del tutto.
La guardia li vedeva da lontano e cercò di raggiungerli. Era a pochi metri dai ragazzi.
La paura si era impossessata di quei giovani innamorati.
Harry prese un ramo caduto a terra, abbastanza grande, e lo lanciò contro la guardia, che cadde a terra.
Louis fece lo stesso, prendendo dei sassi a lanciandoli contro il soldato, ormai sanguinante.
Continuarono a correre.
I loro cuori battevano veloci, sentivano la libertà vicina.
La loro canzone iniziò, le prime note accompagnavano la dolce fuga.
Erano ormai ad una decina di metri distanti dal corpo del soldato. Iniziarono a cantare felici, urlavano di gioia, e non avevano fretta.
Il soldato impugnò la pistola.
Mirò i due ragazzi, anche se aveva la vista offuscata.
Uno sparo.
Due spari.
Tre spari.
La pistola finì le munizioni.
Harry si girò verso Louis. Il suo corpo giaceva a terra, sanguinante.
"No! Louis!" Urlò Harold, avvicinandosi al suo amato.
Giaceva vicino a un albero, a pancia in giù. Il suo viso sanguinante era poggiato su uno dei polsi, l'altra mano era vicino al naso, le sue gambe erano distese. Due su tre colpi lo avevano colpito: uno vicino al cuore e l'altro sulla tempia. Si trovava in una pozza di sangue che ormai si stava allargando.
Harry cadde a terra dal dolore. Girò il suo amato e poggiò la testa del corpo sulle sue gambe.
Le lacrime scorrevano sul viso del piccolo Harold, erano fuori controllo, avrebbero potuto riempire almeno due vasche.
"Louis.." sussurrò passando una mano sul suo viso, sporcato di sangue.
I singhiozzi arrivarono presto e le urla agghiaccianti del piccolo Harry erano nulla in confronto a tutte quelle sentite nel campo.
La canzone, intanto era arrivata al ritornello, quel famoso ritornello che nessuno dei due aveva mai imparato.

Goodbye my lover.
Goodbye my friend.
You have been the one.
You have been the one for me.

Harry ascoltò attentamente, e sussurrò le stesse parole all'orecchio di Louis, nonostante le parole spezzate dal pianto.
Un altro urlo agghiacciante provenì dalla bocca di Harold. Troppo dolore.
Gli prese le guance, mentre le lacrime bagnavano il viso del suo amato.
Baciò le sottili labbra del corpo senza vita, assaporandole per un'ultima volta. Le sue tremavano, e molto. Ma non importava, era il loro ultimo momento insieme. Erano fredde, ma scaldate dal dolore di Harold.
"Ti amo" disse stringendo il corpo.
Guardò gli spari, osservò il sangue propagarsi nei vestiti e macchiarli.
Il piccolo Harry non aveva mai visto una scena così orribile.
Altre guardie arrivarono, fortunatamente Harold sentì i lontani passi.
"Addio, amore mio" lo salutò così, stringendolo come non mai.
E poi nulla. Non lo vide mai più.
Scappò via, lontano. Lacrime e singhiozzi accompagnavano la sua corsa.
Le guardie pensarono che nessun altro fosse scappato dal campo, dato che il corpo senza vita poteva far pensare ciò.
Il piccolo Harold riuscì a scappare. Mise in salvo la sua vita, nonostante nella sua anima rimase un vuoto incolmabile.

Goodbye My Lover || Larry ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora