... e vissero tutti felici e contenti!

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Era il momento. Ad Angie si erano rotte le acque.

A: German!!! German!!!

Dalla camera da letto dei due, si sentivano delle urla esagerate.

G: Angie!? Cos'è successo???
A: (in tono sarcastico) oh... Niente. Solamente che un bambino sta usciendo dal mio corpo!!!!
G: oddio, andiamo immediatamente. Aspetta che ti aiuto...

German prese Angie in braccio e la portò di sotto.

V: Angie, papà, che è successo.
G: sta per partorire!
V: CHE!!??????????
O: O SANTO CIELO!

Olga svenne in braccio a Roberto.

R: hemm... Ok... Vi porto io o...
G: la porto io. Però sbrighiamoci.

Detto questo uscì di casa, con ancora Angie in braccio, e la portò in macchina. Caricata Angie, si affrettò a mettere in moto l'auto, e partì a tutta velocità verso l'ospedale.

A: dob-dobbiamo... Avvisare... Mia-mia madre... È anda-andata, a bere... Un caffè... Con-con... Le sue... Amiche...
G: tranquilla amore, la avviseremo non appena saremo arrivati. Ora non sforzarti troppo di parlare...

Im men che non si dica, arrivarono all'ospedale. German aiutò Angie ad entrare, e poi i medici pensarono a procurarle una stanza.

7 minuti dopo...

Angie era stesa sul letto d'ospedale, e German era li accanto a tenerle la mano.

G: ehi amore... Come va?
A: secondo te, German???? Ho un figlio, dentro la mia pancia, che vuole uscire, sta spingendo e io non ce la faccio più. Come vuoi che stia, GERMAN!!????
G: hemm... Scusa... Io...
A: no... Scusami tu... Il bambino mi sta facendo diventare lunatica...
G: amore...?
A: si...?
G: lo sai... Tra poco avremo un bambino... Un figlio tutto nostro...
A: anche con questi terribili dolori alla pancia, sono felice. Sono felice perchè, perchè potremo essere ancora più uniti, e stare insieme per sempre.
G: ti amo...
A: anch'io ti am...
Ostetrica: signora, la dobbiamo portare in sala operatoria. Signore, vuole assistere al parto?
G: hemm... Amore, vuoi che assista al parto???

La sua voce nascondeva una parentesi che era molto difficile non notare: non voleva assistere al parto, la prima volta, con Maria, aveva vomitato due volte.
A: no, tranquillo, non c'è problema.
G: oh, grazie dolcezza. Ti amo.
A: ti amo.

1 ora più tardi...

Angie era stesa sul letto d'ospedale, con in braccio un bimbo bellissimo, moro come il padre, e con gli occhi verdi come la madre. Il piccoletto si chiamava Antonio. Alla sinistra di Angie, c'era German, che guardava incantato, un po' sua moglie, e un po' Antonio, con un sorriso che neanche volendo avrebbe potuto nascondere. Alla destra di Angie invece, Angelica e Violetta, tutte abbracciate, che sorridevano al nuovo arrivato. E tutt'attorno, Olga, Roberto, Pablo, Brenda, Beto, Gregorio, e tutti i ragazzi.

Sapevano bene anche loro, che nel corso del tempo ci sarebbero stati litigi e incomprensioni, ma erano pronti ad affrontarli. Perchè quando si tratta di amore, si è pronti a tutto per poterlo dare e ricevere.

Questa ff è finita...
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