Chapter two.

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chapter two, perduti nella riverenza altrui



Dylan uscì dalla macchina di Rafe e chiuse la portiera dentro di lei con un botto.

Da tantissimo tempo non era andata al Wreck, e sinceramente la ragazza non sapeva il perché. Probabilmente perché era stata sempre impegnata con la scuola fino all'inizio dell'estate. Nonostante le Outer Banks avessero scuole private, Dylan non aveva voglia di prendere tutte le mattine il traghetto per Chapel Hill e andare alla Kook Academy. Perciò frequentava una scuola pubblica.

Poteva sembrare strano. Non era solito sentire che una delle ragazze che aveva come padre uno degli  uomini più ricchi di tutte le Outer Banks andasse in una scuola pubblica. Suo padre aveva sempre insistito, ma Dylan non si era mai arresa.

Quando andava a scuola stava sempre da sola, tutti la guardavano dalla testa ai piedi. D'altronde solo i ragazzi che vivevano nel Cut e i ragazzi che vivevano in prossimità Figure Eight, che non si potevano permettere un istituto privato, la frequentavano.

In verità non era stata sempre in solitudine. Fino a un anno prima un paio di amici li aveva, ma quella era ormai una storia passata.

Comunque nonostante tutti i problemi, come dire, esterni allo studio, lei si impegnava lo stesso. Le piaceva studiare, aveva una buona media e ne andava fiera.

Però c'è da dire che suo padre le faceva fare dei corsi in più a casa. Non per studiare le stesse materie che si studiavano a scuola, ma materie, come diceva lui, più moderne. Come Business, Economia, un paio di lingue in più.

Tutto sommato, non odiava la scuola.

Venne inondata dal sole mattutino che illuminava il Wreck appena sopra la spiaggia. Tutti i turisti si rifugiavano lì, invece che andare in ristoranti costosi. Dylan aveva sempre pensato che il piccolo locale non era male come tutti i Kook dicevano.

Anche se erano le dieci di mattina, di persone ce n'erano. Si sentiva un buon profumino nell'aria che fece brontolare la pancia della ragazza.

Si voltò verso i ragazzi. Sarah, come lei, era occupata solo a godersi il sole sulla pelle e pensare a che cosa avrebbe mangiato oltre il Banana Split; Rafe, invece, osservava tutto il locale con occhi stretti, come un radar.

Faceva sempre così, ma Dylan sapeva che in fondo quel posto un po' gli piaceva. A volte capitava, ma a volte, che lei, Rafe e un altro suo amico ci andassero.

Quel suo amico, Barry, non era proprio un Kook. Era letteralmente un personaggio che viveva nello Sprofondo, e, peggio ancora, non aveva l'aria di uno pulito. Infatti non lo era. Ma nonostante questo le stava simpatico, il carattere assomigliava molto a quello di Rafe, molto istintivo.

"Allora?" disse Sarah, "Andiamo? Guardate, c'è un tavolino con tre sedie perfetto per noi, proprio lì, all'angolino" continuò indicando con un dito il tavolo con un ombrellino rosso sopra.

"Strano che qui si lavori subito dopo la tempesta" osservò Rafe. E lì Dylan si accorse. Aveva ragione Rafe. Non si vedeva neanche un ramo, o un albero per terra. Alzò le sopracciglia in approvazione.

"Vedi, Rafe, sono più veloci di noi Kook a fare piazza pulita" disse Dylan.

"Ma i proprietari non sono mica dei Kook?" domandò Sarah aggrottando le sopracciglia. "Una specie di Kook" si corresse.

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