Capitolo 9 - Trasparente

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VORREI SENTIRE COSA SI PROVA
AD ESSERE FELICI ANCHE PER UN'ORA
E POTER BRILLARE IN MEZZO ALLA GENTE
MA FORSE SONO TRASPARENTE      

Erano ormai giorni che Kia passava le notti in bianco, non riuscendo a chiudere occhio a causa dei suoi pensieri che non le davano tregua e dei suoi sentimenti che erano più confusi che mai.

Non si era mai sentita in quel modo. La maschera della normalità diventava sempre più pesante da indossare, eppure Kia continuava a sorridere, sperando che nessuno potesse percepire il dolore e la fragilità che si nascondevano dietro il suo sorriso forzato.

Non aveva conosciuto altro modo di vivere se non quello che aveva provato sulla propria pelle fino a pochi mesi prima, isolata dal contatto fisico con chiunque, costretta a vivere confinata nelle sua bolla fatta di solitudine senza poter fidarsi di nessuno, senza poter fare affidamento su qualcuno che non fosse sé stessa o la sua unica amica Utahime.

In quelle notti in bianco passate in solitudine realizzò solo dopo tanti anni che non sapesse neanche cosa fosse la felicità, che non aveva mai avuto modo di viverla sulla propria pelle se non in rarissime occasioni, eppure non era abbastanza, non lo era mai stato.

Non era mai riuscita a viversi il momento, a godersi la felicità che meritava.

Si sentiva come se fosse trasparente agli occhi del mondo esterno che le aveva voltato le spalle dal primo respiro che aveva esalato, come se non esistesse agli occhi delle persone che aveva intorno, invisibile a chiunque se non ai suoi occhi.

Si sentiva così arrabbiata verso quel mondo crudele, verso la sua famiglia che l'aveva abbandonata come se fosse spazzatura, come se non valesse niente.
Verso tutti gli stregoni che negli anni l'avevano sottovalutata, fermandosi all'apparenza della sua maledizione senza andare mai oltre, senza poter vedere mai la vera lei.
Verso tutte le persone che le avevano detto di mollare, di farsene una ragione e di vivere con quel peso su di sé.

Ma come avrebbe potuto farlo? Per un momento della sua vita si era rassegnata che vivere in quelle condizioni fosse l'unica scelta possibile ma adesso le cose erano cambiate, i suoi sentimenti si erano mutati e quella vita non le stava più bene, non voleva più accontentarsi in quel modo.

Voleva vivere come una persona normale, voleva coltivare i rapporti con le persone rompendo definitivamente quella bolla che l'aveva circondata dal primo momento in cui era venuta al mondo isolandola da tutto e tutti.

Lei meritava una vita normale, meritava la felicità.

E ora le cose potevano finalmente cambiare, ma a quale prezzo?

NON HO PIU' NIENTE DA PERDERE
NEANCHE IL MALE FA PIU' MALE
CHIUDO I MIEI PENSIERI IN CARCERE
NON SO PIU' DOV'E' LA CHIAVE

Quando circa cinque giorni prima dopo una semplice missione Kia si apprestava a ritornare in Istituto, in un vicolo scuro un'ombra aveva attirato la sua attenzione e due energie malefiche emanavano un'aria oscura ed estremamente potente.
La donna si avvicinò con cautela pronta ad intervenire nel caso in cui la situazione fosse peggiorata.
Dall'ombra uscì una prima figura, era un uomo giovane e alto, dall'aspetto fiero e imponente. I suoi capelli neri erano sistemati in una strana acconciatura ma in particolare spiccava in evidenza una specie di tatuaggio di una spessa linea nera che oltrepassava il naso.
Ma non era quella la figura che esprimeva più timore, l'aura del secondo stregone rimasto nascosto nell'ombra era ancora più forte e spaventosa

<Kia, finalmente ci incontriamo, è un piacere fare la tua conoscenza. Sai credo che io e te potremmo diventare degli ottimi alleati> la voce dell'uomo misterioso era roca e profonda, da mettere i brividi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30 ⏰

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