Capitolo 11

3.5K 67 0
                                    

POV'S Dafne

Sono appena salita in camera con le lacrime, ho rimesso i miei vestiti nel mio zaino e ho preso il barattolo di antidolorifici che avevo, era nuovo e in un pacchetto c'è ne sono all'incirca 365 pillole, le ho ingoiate tutte in una volta, ci sarebbe voluto molto tempo intanto che avessero fatto effetto nel mentre ho un piano B. Scapperò da qui è se non moriro come  vorrebbe il mio carissimo fratello in strada, morirò di overdose. Devo solo aspettare la 00.00. Manca poco.... e sarò libera... per sempre...

POV'S Enea

Sono un coglione cazzo, non volevo dirle quelle cattiverie,anche se la conosco da pochissimo è già il mio piccolo mondo, quando ci ha rivelato cosa le faceva quella puttana mi sono sentito a dir poco un mostro, mentre noi eravamo una famiglia felice e unita lei soffriva da sola, quei due hanno fatto del male ad una bambina e io le ho dato il colpo di grazia,non volevo ferirla avevo paura che in futuro potesse succederle qualcosa e quindi avrei sofferto di meno ma mi sono sbagliato, ma la cosa che mi terrorizzava era che mi avrebbe accontentato quando le disse che doveva morire.

-sono un coglion-

Non fini di pensarlo che mi ritrovai a barcollare all'indietro con il naso insanguinato. Qualcuno mi aveva tirato un pugno, era uno dei miei gemelli.

Eros:"ti giuro che se le succede qualcosa ti ammazzo, fratelli o meno"

Disse a denti stretti

Non dissi niente melo merito.
I più giovani mi guardavano con rabbia mentre i più grandi e papà con grande delusione. Prima di abbassare di nuovo lo sguardo vidi Axel uscire dalla stanza per andare da lei e lo seguimmo tutti.
Fu papà a bussare per primo

Antonio:"tesoro, stai bene? Ti prego esci tuo fratello non voleva dire tutto ciò, per favore ci stiamo preocupando tutti per te"

Noah:"Dafne per favore esci, ti prego."

Niente, silenzio, c'era solo quello, papà e i più giovani hanno capito che non avrebbe aperto la porta e ci mandarono tutti nelle nostre stanze, con ancora i miei fratelli che mi mandavano occhiatacce.

Forse ha bisogno dei suoi spazi,mi scuserò con lei domani.

...Quanto mi sbagliavo...

POV'S Dafne
Erano appena scattata la 00.00  e sentivo che gli antidolorifici iniziavano a fare effetto.
Uscì da camera mia in punta di piedi e scesi al piano di sotto, aprii la porta per uscire,pensavo che nessuno mi avrebbe sentito ma a quanto pare il destino ama scherzare con me, una botta di vento fece sbattere la porta con violenza facendo svegliare tutti. Iniziai subito a correre ma molte voci, ormai familiari iniziavano a giungermi nelle orecchie e corsi ancora più veloce, per quanto potevo, per via del ginocchio lussato le costole rotte e i fari lividi mi sentivo morire....o forse erano gli antidolorifici.
Scavalcai subito il cancello ma il dolore era troppo forte e dovetti fermarmi, una frazione di tempo che fece guadagnare molto tempo alla mia famiglia e ben presto mi raggiunsero ma io ormai ero fuori e iniziai a correre come non mai. Dopo un po' iniziai a sentire il cuore andare più veloce del normale e l'oscurità inizio ad inghiottirmi,ma non mi dispiaceva anzi ero felice.

-libera-

Fu l'ultimo pensiero prima di svenire.

La Principessa MafiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora