Capitolo 20

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POV'S Dafne

Flashback

Ero in camera mia che consisteva nella soffitta, mangiavo gli avanzi di Isabella e Davide ma quando ebbi finito mia madre entro sbattendo la porta e io subito susultai.

Isabella:"ohhh la mia bella figlia sta mangiando"

Disse con tono dolce che mi incantò, di solito mi urlava e basta, ma come mi aspettavo inizio subito a parlarmi con cattiveria.

Isabella:"ma non ti vergogni? Eh?...sei così grassa che non entri più dalla porta, sei solo una vergogna"

Io a quelle parole abassai lo sguardo ferita e subito lacrime rigaroni il mio volto.

Isabella:"ohhh piangi? Ma non c'è ne bisogno, ti aiuterò, dopotutto sei mia figlia"

A quelle parole alzai la testa scioccata, non mi aveva mai considerata e mi diceva sempre che non mi ha mai voluto.

Si alzò e andò in un angolo remoto della stanza, afferro una scheggia di vetro rotto e me lo porse.

Isabella:"facciamo un gioco, ogni volta che avrai fame o mangerai dovrai tagliarti tre volte profondamente....ti lascio un privilegio, puoi scegliere che parte mh?"

Io subito susultai e iniziai a chiederle pietà ma la cosa sembro farla arrabbiare ancora di più.

Isabella:" STAI ZITTA "

prese  uno sgabello di legno, ne stacco un pezzo e inizio a colpirmi alla testa facendomi svenire in un lago di sangue.

Fine Flashback

Mi svegliai urlando a squarcia gola, avevo la fronte bagnata di sudore e le guance di lacrime.

Sentii la porta aprirsi ma vedevo tutto sfocato, cupo e i rumori ovattati.

X"calma bambina, va tutto be-"

A quelle parole mi agitai ancora di più, da ogni parte vedevo solo volti di Isabella e Davide.

Mi fiondai in bagno ignorando le  voci, ma anche li sembrava che la donna che mi ha messo al mondo mi seguii anche lì.

Ero inpanicata non riuscivo a controllare il mio respiro ne le mie emozioni, finché i miei occhi non caddero su un paio di forbici appuntite.
In quel momento potei giurare di sentire Isabella incitarmi a prenderle e lo feci, iniziai a tagliarmi le braccia e a letteralmente bucarla come palloncini ma la mia amata madre non sembrava contenta, così le presi e le punta al cuore per poi....sferrare il colpo.

Proprio in quel momento la porta si spalanco ma io iniziai a perdere coscienzazma prima farfugliai qualcosa che nemmeno io ho capito sembrava meccanico.

E poi buio.

POV'S Filippo

Stavo nell'ufficio di mio padre con anche alcuni dei miei fratelli, i più giovani erano tutti a dormire anche la principessa che si addormento su Tommy e lui non sembrava infastidito anzi è la cosa mi ha reso davvero felice.

Antonio:"quindi in pratica-"

Proprio in quel momento sentii un urlo e tutti ci bloccammo, ognuno prese la propria pistola e andammo verso il suono che proveniva...dalla stanza di mia sorella!!
Iniziai subito a correre e ritrovai anche i più giovani davanti alla porta.

Quando aprimmo in stanza c'era mia sorella che urlava con le lacrime e il sudore.
Axel si avvicino a lei e cerco di farla calmare ma sembrava aver peggiorato la situazione, Dafne si butto letteralmente in bagno chiudendosi a chiave e la cosa fece impazzire tutti.
Dopo vari tentativi Enea perse la pazienza e butto giù la porta.

La scena che mi trovai davanti metteva i brividi, mia sorella in un lago di sangue con graffi e buchi nelle braccia coperte di sangue ma la cosa che mi fece più male è stato vedere un paio di forbici conficcate nel suo petto.

Corsi spingendo tutti e la presi in braccio, sembrava ancora leggermente cosciente.

Filippo:"amore mio resisti, ti prego"

Ma la cosa che disse dopo mi fece cambiare umore da disperato ad arrabbiato più che mai.

Dafne:"sono stata brava.....madre"

sussurro quelle parole prima di perdere coscienza.

Madre?!

Madre ?!

MADRE!!

Era colpa di quella troia se mia sorella rischia di morirmi tra le mie braccia.

I ragazzi erano messi peggio di me, Noah piangeva e  urlava, la tripletta si consolava a vicenda, Tommaso era bianco come un lenzuolo e sembrava sotto shock, Axel urlava nel vedere sua sorella così che inizio a sparare al soffitto ma venne preso da Ivan, i più grandi invece erano un mix di disperazione e rabbia e poi...papà... era in ginocchio.

Non c'era tempo per queste cose.

Filippo:"CHIAMATE UN'AMBULANZA CAZZO"

dopo quell'urlo tutti sembravano tornare almeno un minimo in se e lasciare da parte il dolore per un secondo e concentrarsi sulla propria sorella.

......

La Principessa MafiosaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora