Capitolo 15

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Mi sono svegliata grazie ad un suono molto sgradevole, proveniente da un cellulare: il mio.

Aprii velocemente gli occhi e mi alzai dal letto, andando al mio zaino che era vicino alla porta sul pavimento.

Mi sono chinata e l'ho afferrato, sono tornata a letto e ho tirato fuori il telefono lasciando lo zaino sul letto.

"Pronto" risposi un po' assonnata, strofinandomi l'occhio destro.

"Ciao" una bella voce risuonò dall'altra parte della linea, e ho spalancato gli occhi per la sorpresa.

"L...Lauren?" dissi un po' dubbiosa.

Non le avevo dato il mio numero di cellulare.

"Sì, sono io" disse con una piccola risata.

"Come hai avuto il mio numero?" dissi sedendomi sul bordo del letto.

"Essere un'insegnante ha molti vantaggi" ha detto ridendo.

Anche se era sull'altra linea, la sua voce sembrava perfetta.

"È fantastico" dissi, aggiustandomi un po' i capelli disordinati come se fosse qui. "C'è qualcosa che non va?" chiesi, un po' spaventata.

"Sì" disse con un sospiro.

Mi si è fermato il cuore, se mi ha chiamata oggi è perché ieri non era stato un sogno: era vero. Il bacio, la sua proposta, tutto. Ma cosa sarà successo adesso?

"Oggi dovevi venire da me per parlare di noi, ti ricordi?" chiede dubbiosa.

La mia anima è tornata nel mio corpo, ma non ho ancora realizzato.

"Sì" dissi nervosamente.

"Possiamo posticipare a lunedì?" chiese Lauren "Aspetta, che giorno è oggi?" Mi sono alzata dal letto e sono andata alla mia scrivania dove c'era un'agenda, l'ho aperta e ho visto che era sabato "Ho dimenticato di dirti che nei fine settimana mi è impossibile perché in quei giorni non sono a casa. Possiamo posticipare?" chiese ancora.

"Certo, non preoccuparti" dissi, intrecciando i miei capelli con le dita e tirandoli dietro la testa.

"Grazie" disse un po' sollevata "Emm devo andare ma ne riparleremo, salva il mio numero. Mi raccomando fai attenzione" disse un po' di fretta.

"Ciao" sussurrai prima di riattaccare.

Nemmeno un "ti amo", ma forse era troppo presto per dire quelle due parole, o forse non le sentivamo veramente. Da parte mia lo sentivo, molto. Ma lei provava lo stesso?

Scossi la testa, disperdendo quelle stupide idee. Se lo sentivo perché non glielo avevo detto? Insomma, ero sicura di sentirlo. Forse non ero pronta a dire quelle parole.

Salva il mio numero.

Sono tornata al mio letto e mi sono seduta di nuovo sul bordo, ho guardato il pavimento e ho visto Teddy sdraiato lì. Forse l'avevo lasciato cadere quando mi sono alzata all'improvviso, l'ho afferrato e gli ho tolto la polvere di dosso, mi sono avvicinata alla libreria e prima di metterlo lì ho dato un tenero bacio al suo naso nero.

Lo schermo della sveglia rifletteva le 11:45. Ho sospirato pesantemente e ho guardato i miei vestiti: non mi ero resa conto di aver dormito con gli stessi vestiti di ieri, così sono andata al mio armadio prendendo l'accappatoio e andando verso il bagno per fare una doccia.

Dopo una doccia di 35 minuti mi sono vestita e mi sono pettinata.

Ho preso il cellulare e ho composto il numero di Dinah, e mentre aspettavo che rispondesse mi sono seduta sul letto.

"Pronto?" La voce della mia migliore amica echeggiò sull'altra linea.

"Dinah?" chiesi un po' dubbiosa.

"Si sono io, c'è qualcosa che non va?" chiede spaventata.

"No...niente...solo...voglio vederti, possiamo incontrarci oggi?"

"Certo, ma stai bene?" chiede ancora.

"Sì...molto bene...devo dirti molte cose, ci vediamo alle 13,30 al centro commerciale, ok?" ho chiesto.

"Va bene, ci vediamo lì, ciao" ha detto e poi ha riattaccato.

Ho chiuso il cellulare, sono andata nell'armadio e ho tirato fuori lo zaino. Dentro ci ho messo il quaderno, il cellulare, degli occhiali, il portafoglio, ho preso la giacca e uscita dalla mia stanza .

"Ciao Perrie" la salutai mentre entravo in cucina.

"Salve signorina, vuole che le prepari qualcosa?" chiese Perrie baciandomi la fronte.

"No, mangio qualcosa con Dinah, vado a trovarla" ho detto e ho sorriso.

Lei mi sorrise, la salutai con un bacio sulla guancia e me ne andai.

(....)

"Grazie" ho detto al tassista prima di scendere.

Sono entrata nel centro commerciale e mi sono diretta alla food court, non so perché ma ero un po' nervosa.

Mi mancava la mia amica. Anche se la vedevo praticamente tutti i giorni non era la stessa cosa, volevo che facessimo delle cose questo pomeriggio: shopping, gelato, giochi, tutto...come prima. Mi mancava e avevo bisogno di lei , in più dovevo raccontarle tutto quello che è successo con Lauren.

"Dinah" ho gridato quando ho visto la mia amica in piedi accanto a un negozio.

Mi sono avvicinata e l'ho abbracciata forte, e lei ha copiato il mio gesto

"Mila, cosa sta succedendo?" chiese con paura mentre ci separavamo.

"Niente, mi sei mancata" dissi, ridendo nervosamente.

"Cosa?" chiese Dinah, un po' confusa.

"Sì, sono una stupida" dissi sorridendo.

"Amica" mi dice abbracciandomi nuovamente "ora che mi hai a tua disposizione al 100%, cosa facciamo?" chiede sorridendo.

"Shopping?" chiedo alzando un sopracciglio.

"Non è il tuo genere, ma va bene" ha detto, e io ho sorriso.


[IN PAUSA] Mi alumna favorita || Camren G!P || Traduzione ITA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora