Capitolo 16

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Collego il suo braccio al mio e iniziamo a camminare verso uno dei negozi di abbigliamento.

(...)

"Non sai cosa mi è successo" disse Dinah con un sorriso stupido sul viso. Distolsi lo sguardo dai jeans che stavo guardando e la fissai, alzando un sopracciglio.

"Cosa?" ho chiesto.

"Ti ricordi Alfredo, quello di chimica?" chiese mentre prendeva una maglietta e se la metteva addosso, controllando se le stava bene.

"Sì" ho detto e ho riso.

"Beh, mi ha invitato stasera" ha detto, e io l'ho guardata con gli occhi spalancati.

"Quando è successo?" chiesi, toccandole la spalla.

"Era giovedì" disse, massaggiandosi la spalla nel punto in cui l'avevo colpita.

"E me lo dici solo adesso? Pensavo che non avessimo segreti tra noi" dissi un po' imbarazzato.

"Ehi, eri impegnata con la tua prof e mi hai lasciata sola" ha detto un po' offesa, io l'ho guardata con la faccia imbronciata e lei si è avvicinata abbracciandomi.

"Mi dispiace" mi disse all'orecchio, continuando ad abbracciarmi.

"Non preoccuparti" dissi ridendo "era solo uno scherzo, ma niente più segreti, anche se piccoli. Nessuno" dissi indicandola.

"Lo prometto" disse alzando il mignolo.

L'ho messo insieme al mio e abbiamo iniziato a ridere, ma in quel momento mi è venuta in mente Lauren. Dovevo dirglielo, non c'erano segreti tra noi e questa persona era molto importante per me. Dovevo dirglielo, mi fidavo completamente di lei.

"Emm, mi piacciono questi" ho detto, prendendo dei jeans neri attillati a vita alta. "Che ne pensi?" ho chiesto a Dinah. Sapevo poco o niente di moda, era lei quella a cui piaceva tutto questo.

"Mi piace, dai andiamo nel camerino" ha detto, afferrando i jeans e cominciando a camminare

L'ho seguita, e quando siamo arrivate ho chiuso la porta e ho iniziato a provarmi i jeans.

"Mila, cosa stai facendo lì? Ti hanno mangiato i pantaloni per caso?" chiese Dinah con un tono stanco nella voce. Sospirai pesantemente e lasciai lo spogliatoio.

"Lo adoro" ha detto Dinah quando mi ha vista.

"Ti piace?" chiedo guardandomi allo specchio.

"Si, ti stanno benissimo, soprattutto con la tua vita e non avevo mai realizzato che sedere hai. Ti stanno bene" disse, girandomi per potermi guardare.

Feci una piccola risata un po' nervosa.

"Amica mia, se usi questi con la professoressa Jauregui, cadrà ai tuoi piedi" disse Dinah.

Il mio sorriso svanì. Penso che fosse ora di dirglielo, anche se ero un po' nervosa e volevo, un po'...eludere l'argomento.

"Emm...Dinah...vuoi andare da Starbucks?" chiesi, entrando di nuovo nel camerino per togliermi i jeans.

"Ma dobbiamo ancora girare metà del centro commerciale" ha detto.

Mi sono messa velocemente i pantaloni e sono uscita con i jeans in mano.

"Sì... lo so, ma devo dirti una cosa" dissi abbassando lo sguardo e camminando verso il box.

Dinah mi afferrò per il braccio facendomi fare un passo indietro.

"Cos'è successo Mila?" chiese la mia amica con un tono un po' preoccupato.

"Prendiamoci un caffè e ti racconto tutto con calma" dissi liberandomi dalla sua presa e andando alla cassa.

(...)

"Due cappuccini, per favore" ho chiesto alla ragazza di Starbucks.

"Certo, qualcos'altro?" chiese gentilmente.

"Emm...sì...dammi una fetta di torta al cioccolato con due cucchiai, per favore"

"Certamente, a nome di chi?" chiese.

"Camila" risposi.

Lei annuì e se ne andò.

Mi sono avvicinata al tavolo dove Dinah era seduta con il cellulare e inviava messaggi.

"Con chi stai messaggiando?" ho chiesto, sedendomi accanto a lei mentre mi avvicinavo per leggere i messaggi.

"Con Alfredo" disse mordendosi il labbro senza staccare gli occhi dallo schermo "non credo che mi sfuggirà stasera" disse muovendo civettuola le sopracciglia.

"Dinah" dissi, colpendola sulla spalla.

"Che c'è? Sai benissimo che non sono vergine" disse abbassando la testa.

Quell'argomento era qualcosa di cui era difficile parlare tra noi, perché con esso accadde qualcosa di molto forte.

"Si, mi ricordo di lui"

"Grazie" disse ironicamente "non voglio parlare di lui per favore, parliamo invece di te" Lasciò il telefono sul tavolo e mi guardò negli occhi. "Che succede?" chiese timorosa. 

Stavo per parlare ma ho sentito "Camila" alle mie spalle. Era il mio ordine, era pronto.

"Arrivo subito" dissi alzandomi dal mio posto e tornando alla cassa.

"Sono Camila" 

"Ecco il tuo ordine" mi ha detto porgendomelo "Sono 25 dollari" ha detto il cassiere.

Ho tirato fuori il portafoglio e gli ho dato anche una bella mancia, l'ho ringraziato e sono tornata al mio tavolo.

"Mmm... buonissimo" disse Dinah quando lasciai le cose sul tavolo e mi sedetti accanto a lei.

Cominciammo a bere il nostro cappuccino mentre mangiavamo la torta.

"Penso che tu stia eludendo l'argomento" mi rimproverò Dinah.

L'ho guardata e ho fatto un respiro profondo. Era vero, lo stavo evitando. Avevo un po' paura di quello che avrebbe detto Dinah, le era successo di avere qualcosa con un uomo più grande, e il risultato non è stato bello. Avevo paura che mi avrebbe rimproverata e che mi avrebbe detto che quello che stavo facendo era completamente sbagliato, o che non mi avrebbe più parlato. Questo mi avrebbe uccisa. Avevo bisogno di lei, era la mia migliore amica, mia sorella.

[IN PAUSA] Mi alumna favorita || Camren G!P || Traduzione ITA Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora