Capitolo 1

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And she cried over nothing.
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Dopo la morte di Qui-Gon Jinn, ucciso da un Sith durante una battaglia, Obi-Wan aveva preso sotto la sua tutela i due bambini, Cassiopeia e Anakin, promettendo solennemente di prendersene cura. Il consiglio Jedi, inizialmente contrario a questa decisione, aveva sollevato numerose obiezioni: assegnare due Padawan a un solo maestro violava ogni regolamento. Ma alla fine, pressati dalla necessità di formare nuovi guerrieri, avevano accettato, convinti che Obi-Wan sarebbe stato all’altezza dell’incarico.

Per garantire un addestramento sicuro e lontano dai pericoli della guerra, Obi-Wan si era trasferito con i suoi Padawan su un pianeta remoto, lontano dalla capitale. Il luogo era perfetto: il cielo era quasi sempre sereno, la pioggia rara e un fitto bosco circondava la loro abitazione. Accanto al bosco, una spiaggia si affacciava su un mare cristallino. L’odore del sale e del vento marino accompagnava ogni loro giornata, rendendo il luogo un piccolo paradiso.

Cassiopeia aveva subito amato quella nuova casa. Nei pomeriggi liberi adorava passare il tempo sulla spiaggia, leggendo libri o raccogliendo fiori che conservava con cura. La sua collezione cresceva giorno dopo giorno, un piccolo segreto che custodiva gelosamente. Anakin, al contrario, detestava quel luogo, o meglio, detestava la sabbia. Ruvida, fastidiosa, gli ricordava Tatooine, il pianeta arido dove era cresciuto. Per lui, la spiaggia non era altro che un ricordo del passato, qualcosa da evitare a tutti i costi.

Nonostante le differenze, i due Padawan erano cresciuti fianco a fianco per dieci anni. Durante questo tempo, una forte amicizia era sbocciata tra loro, anche se entrambi preferivano nasconderla dietro la costante competizione. Entrambi volevano essere i più forti, i più bravi, e quella rivalità era diventata il motore del loro miglioramento.

Obi-Wan, orgoglioso di loro, li portava spesso in missione per completare il loro addestramento. Tuttavia, non abbassava mai la guardia: temeva che un errore potesse costare loro caro. Anche se non lo diceva apertamente, si sentiva responsabile per il destino di quei due giovani, come un fratello maggiore che si prende cura della sua famiglia.

Era un pomeriggio estivo particolarmente caldo. Il sole brillava alto nel cielo, e l’aria era così immobile che sembrava trattenere ogni respiro. Cassiopeia e Anakin avevano da poco festeggiato il diciannovesimo compleanno di lui, una ricorrenza che avevano celebrato con una piccola torta preparata insieme. Obi-Wan, invece, era partito per una missione importante, lasciando i due giovani sulla terraferma.

Cassiopeia, annoiata, aveva deciso di fare una passeggiata sulla spiaggia. Anakin, pur di non rimanere da solo nella casa, aveva deciso di seguirla. Camminavano in silenzio, il rumore delle onde era l’unico suono a riempire l’aria. Non c’era molto da dirsi: dopo anni passati insieme, certe conversazioni non erano necessarie.

“Non capisco come tu possa odiare la spiaggia,” disse Cassiopeia, rompendo il silenzio. Stava camminando lentamente, lasciando che i piedi affondassero nella sabbia calda.

Anakin alzò lo sguardo, infastidito dal sole che gli colpiva il viso. “La sabbia è ovunque. Si infila nei vestiti, nei capelli, e non riesci mai a liberartene. Fidati, se fossi cresciuta su Tatooine, la penseresti come me.”

Cassiopeia rise, scuotendo la testa. “Forse non è la sabbia il problema. Sei tu.”

Lui la guardò di sbieco, un mezzo sorriso sulle labbra. “O forse è solo una cosa da femmine. Raccogliere fiori e prendere il sole non è esattamente il mio passatempo ideale.”

Enemies in the Starry Night/ Anakin SkywalkerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora