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non mi era mai piaciuto prepararmi, soprattutto quando dovevo stare con i miei amici, mi sarebbe bastato un paio di jeans e una felpa senza un filo di trucco, ma Aurora mi convinse ad esagerare almeno per quella sera che i ragazzi stavano organizzando il release party del loro nuovo album al bunker.
"pasticcino alla crema vuoi vedere come ti mangio adesso" disse la mia amica entrando in camera mia mentre mi sistemavo la camicia bianca dentro la gonna di jeans che mi aveva costretto a mettere.
"mi sono fatta bella apposta per te" le dissi mandandole un bacio volante, poi continuai a guardarmi e riguardarmi, mi sentivo completamente in imbarazzo vestita in quel modo.
"smettila di guardarti sei bellissima, e poi guarda, siamo matchate!" disse lei con un sorriso in volto.
anche lei aveva una gonna di jeans, ma sopra aveva abbinato un maglioncino bianco, si era truccata in maniera leggera, un po' come me, eppure lei stava d'incanto.
"hai ragione dai, passa Pietro?" le chiesi poi smettendomi di guardare e girandoli verso di lei
lei annuii "a momenti dovrebbe essere giù"
"metto le scarpe e sono pronta" le dissi poi afferrando gli stivaletti che avevo deciso di abbinare all'outfit.
dopo un po' la mia amica mi chiamò dicendo che il suo fidanzato fosse giù, quindi mi affrettai e scendemmo insieme.
il biondo appena ci vide fece un fischio
"non mi sembra molto principesco questo modo di apprezzarci" disse la sua fidanzata dopo avergli lasciato un bacio sulle labbra
"scusate bellissime, mi è uscito il lato più tamarro" disse provocando una risata in me e la mia amica
il viaggio fu accompagnato solamente dalla musica scelta prettamente dal biondo, ma a quanto potei capire era una playlist condivisa con la sua ragazza, infatti si alternava trap a Diego Naska, ma insomma, finché loro riuscivano ad andare d'accordo andava bene.
arrivammo e fummo subito accolte da Marco, che ci abbracciò con un sorriso in volto e poi si spostò di lato per farci entrare.
le luci del bunker erano spente, vi ereno solo delle lampade rosse e blu che illuminavano la grande stanza, riuscivo a riconoscere alcune figure in penombra solo perché ci avessi avuto a che fare, ma altre per me erano come sconosciute.
"ei" mi salutò una voce alle mie spalle
mi girai e potei riconoscere Duccio, che salutai con un bacio veloce sulla guancia.
"vuoi da bere?" mi chiese mettendomi un braccio attorno al fianco
"un vodka lemon"
il ragazzo annuii e andò a farlo, a quanto pare erano ben attrezzati.
persi dopo pochissimo tempo la mia migliore amica, che si era allontanata col biondo.
sentivo la musica come ovattata e sentivo come se mi stessi estraniando da quella realtà che stessi vivendo. le immagini si facevano come a rallentatore: i ragazzi che ballavano, altri sui divani a parlare, altri semplicemente a fissare la situazione come me, sembrava tutto non reale, ma evidentemente era solo una mia impressione.
"tutto ok?" chiese Duccio tornando con il drink che avevo chiesto
"si pippi tranquillo" alzai la voce per farmi sentire e presi il mio cocktail, poi restai con il ragazzo per il resto della serata, letteralmente mi attaccai al suo braccio per non perdermi.
"sicura che sia tutto ok?" mi chiese con aria preoccupata e mettendomi una mano sul viso.
lo guardai, non mi sentivo per niente bene, e credo che lui lo capisse, ma sapevo anche che se avessi preso qualcosa dopo aver ingerito dell'alcol non avrei fatto una bella fine, quindi si limitò a portarmi in un'altra stanza.
"che succede Nena?"
non so da dove gli uscì quel soprannome, ma ammetto che mi fece sorridere, mi sedetti sul letto e poi presi un respiro.
"non ho preso gli ansiolitici oggi, stavo avendo un attacco, ma stai tranquillo, tu vai di nuovo di là o ti perderai l'uscita dell'album" gli dissi indicandogli la porta
lui si avvicinò e si sedette accanto a me
"l'uscita di un mio album potrò riviverla altre volte, ma non mi perdonerei mai se dovesse succederti qualcosa mentre ti ho lasciata da sola" mi disse afferrandomi la mano, che io prontamente strinsi
"anche fosse c'è ancora un po' di tempo per l'uscita dell'album" disse lui sorridendo e accarezzandomi il viso.
avevo sempre retto benissimo l'alcol, e in quel momento ero più che cosciente, e anche Duccio lo era, ma mi lasciai guidare dall'istinto.
mi avventai sulle labbra del rosso, che non fece nulla per respingere quel contatto.
non era un bacio dato a caso, io Duccio lo volevo baciare, anche se credevo fosse veramente tanto affrettato conoscendo le mie tempistiche, ma in quel momento non mi importava più di nulla.
sentii le sue mani sui miei fianchi, mi spostai a cavalcioni su di lui e poi i nostri vestiti finirono sul pavimento della stanza.
il volume altissimo proveniente dall'altra stanza non permetteva agli altri di capire cosa stesse succedendo, e nessuno probabilmente si stava curando della nostra assenza, ma ero troppo presa da quel momento tra me e il rosso per curarmene anche io.
"l'effetto che mi fai" fu la frase pronunciata da Duccio sia da lui sia dalla canzone che vi era in sottofondo, che devo dire che l'effetto lo provocò in me, non indifferente.

"pippi devo andare" gli dissi mentre lui stava disteso con la testa sul mio petto
"no dai, rimani" mi chiese con voce quasi assonnata
"devo andare per forza" gli dissi con aria triste e giocando con i suoi ricciolini rossi.
si spostò sbuffando, io gli diedi un bacio promettendogli che ci saremmo rivisti presto, avrei anche voluto chiarire cosa fosse successo quella notte.
mi vestii e mi diressi in salotto dopo aver lasciato nuovamente un bacio al rosso.
"andiamo Rora?" chiesi alla mia migliore amica velocemente senza farmi guardare troppo
"chiamo princi e andiamo" disse lei guardandomi con occhi sgranati e labbra socchiuse, poi chiamò Pietro che senza proferire parola ci portò in macchina, anche perché i ragazzi erano tutti collassati, salutammo velocemente Marco e Dario che sembravano gli unici mezzo svegli.
in macchina la mia migliore amica si girò totalmente verso di me dal sedile del lato passeggero con aria interrogativa per capire cosa fosse successo, mentre Pietro aveva già messo in moto la macchina.
"credo che Pietro debba fermare la macchina" dissi io
"dai ma che sarà di così grave, mica sei andata a letto con Duccio" disse ridendo
restai in silenzio, la mia amica spalancò la bocca, mentre Pietro mi guardò dallo specchietto retrovisore con gli occhi sgranati.
"sei andata a letto con Duccio?" chiese nuovamente Aurora per capire se avesse capito bene
"sì, ed eravamo più che coscienti"
"te ne sei pentita?" chiese il biondo confuso
"no, è stato bellissimo, ma non voglio che il nostro rapporto si limiti ad una serie di rapporti occasionali" mi aprii con entrambi, sentivo di potermi fidare tranquillamente anche di Pietro.
"credo che neanche lui voglia solo dei rapporti occasionali con te, dovresti parlargliene" disse sempre lui guardandomi dallo specchietto retrovisore.
"tu dici?" non so perché sentissi i miei occhi come riempirsi di lacrime, non capivo perché avesse questo effetto su di me
"si Sere, stai tranquilla, lo vedrai e chiarirete, chi meglio di Pietro può saperlo, no?" la mia amica mi afferrò la mano e mi sorrise, cosa che ricambiai.
dopo poco io e Rora fummo lasciate alla nostra destinazione, salutammo Pietro e una volta sopra decisi di parlarle meglio di quello che sentissi, ovviamente davanti ad un gelato.

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lo odio volevo eliminarlo

lo pubblico solo per rora (t amo)

vvb
sere

nero mascara - piccoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora