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non so con quale forza mi alzai quel giorno, ma Aurora voleva andare al concerto dei ragazzi a Milano, e io non le avrei permesso di prendere il treno da sola. vi erano stati problemi nell'assegnazione dei posti e lei era rimasta fuori, quindi doveva andare per forza col treno.
"amo se non te la senti non devi venire per forza, lo sai" mi disse mettendomi una mano sulla spalla mentre mi mettevo le scarpe
"macchè figurati, lo faccio con piacere, non ti lascio fare il viaggio da sola"
ero sempre stata molto protettiva nei confronti di Aurora, era come la mia sorellina, non avrei di certo permesso di farle fare un viaggio così lungo da sola, soprattutto se poi sarebbe dovuta ritornare con il treno delle 2 di notte, subito dopo il concerto.
"dico veramente, se non vuoi venire non devi farlo solo per farmi contenta" mi fece girare verso di lei.
sul suo volto leggevo una espessione di preoccupazione, probabilmente dopo quello che è successo con Duccio si preoccupava per le mie condizioni più di quanto già non lo facesse prima.
"e dico davvero anche io, non voglio che vai da sola, non verrò al concerto, anzi scusati con i ragazzi da parte mia, ma non me la sento, però ti accompagnerò"
la ragazza si limitò ad annuire, poi prese lo zainetto dove aveva messo il necessario per quelle ore fuoricasa, lo stesso feci io, e ci dirigemmo verso la stazione, che distava pochissimo da casa nostra, e quindi preferivamo andare a piedi.
"posso chiederti una cosa?" chiese lei poi
mi girai apposta per ascoltare
"ma Duccio ti ha scritto in queste settimane?"
distolsi lo sguardo portandolo per terra, poi scossi la testa
"capito" aveva una voce delusa, probabilmente si aspettava il contrario, ma il ragazzo non mi scrisse nessun messaggio, neanche mi chiamò, era come sparito dalla mia vita, e odiavo ammetterlo ma mi mancava.
"che palle il treno è in ritardo" disse lei sbuffando non appena arrivammo in stazione
"tanto per cambiare" scossi la testa esausta, non era neanche cominciata quella giornata e già avrei voluto finisse.
"cominciamo a cambiare binario, magari ci fa la sorpresa e arriva prima" cercai di fantasticare fondamentalmente, perché se un treno aveva un ritardo di 5 minuti era molto più probabile arrivasse dopo un'ora che non in anticipo.
la ragazza cercò di convincersi pure lei di quella stronzata che avevo appena sparato, e dal sottopassaggio andammo al binario dove avremmo dovuto prendere il treno per Milano, che arrivò con un ritardo di soli 15 minuti, mi aspettavo sinceramente di peggio.
salimmo sul treno e occupammo i posti prenotati, poi ci godemmo (per modo di dire) quel viaggio di 3 ore quasi.

"ci viene a prendere Pietro insieme a Jimmy" disse la ragazza a fianco a me a 10 minuti dalla nostra destinazione
"meglio così" sorrisi, ero contenta che ci venissero a prendere i miei migliori amici, erano le uniche persone che avrei voluto vedere quel giorno, senza nulla togliere agli altri ragazzi, ma dopo quello che era successo tutto mi faceva stare una merda.
alzai la testa dalla spalla di Aurora e mi stiracchiai, tolsi una delle cuffiette che mi aveva dato e che stavamo condividendo per ascoltare la musica, preparandoci a scendere.
una volta arrivate a Milano Centrale mi fermai a guardare meravigliata la stazione, era enorme, non ero abituata, sembravo una bambina in un negozio di giocattoli.
"Sese" mi sentii chiamare
riconobbi subito i ricciolini di Jacopo, che si stava avvicinando a me a braccia aperte, mentre Pietro aveva tra le braccia la sua fidanzata.
"mi sei mancata" disse Jack non appena fui tra le sue braccia
"anche tu Jimmy" lo strinsi, poi andai a salutare Pietro, che nonostante vedessi abbastanza spesso per via della relazione con la mia migliore amica, abbracciai come se non lo vedessi da tempo.
"vieni anche tu al concerto?" chiese il biondo non appena fummo in macchina
scossi la testa
"non me la sento, e infatti mi scuso con tutti voi per questo, ma sappiate che vi faccio l'in bocca al lupo, sono sicura che spaccherete" sorrisi
"capito, allora ti penseremo lì" sorrise Jack seguito da Pietro
sorrisi anche io, mi sentivo davvero amata dai ragazzi, nonostante non mi vedessero più spesso come prima, e quando li vedevo era perché venivano al negozio.
"siamo arrivati" disse il biondo parcheggiando la macchina in un'area privata del luogo dove si sarebbe tenuto il concerto.
scendemmo tutti dalla macchina
"allora noi ci vediamo stasera" dissi alla mia migliore amica abbracciandola, mi faceva stare male il fatto che non avremmo assistito alla prima data dei ragazzi insieme, ma mi avrebbe fatto ancora più male vedere e sentire il ragazzo dai capelli rossi.
mi diressi poi a salutare Pietro e Jacopo, che avevano uno sguardo un po' triste, ma sentivo che mi capivano.
non appena li abbracciai mi allontanai con un peso sul cuore e un vuoto dentro paradossalmente, ma sapevo che sarebbe stata la scelta migliore.
"Sese aspetta" disse Pietro tornando indietro
mi girai
"che succede?" aggrottai le sopracciglia
"so che non vuoi assistere al concerto, ma in caso cambiassi idea -tirò fuori un pass e me lo mise al collo- ora ti saluto" mi diede un bacio tra i capelli e scappò senza che io potessi controbattere o ridargli il pass.
mi sedetti a fianco alla macchina, su una specie di marciapiede a fissare quel cartellino che mi aveva appena messo al collo, perché lo aveva fatto?
da un lato ammetto che un pochino lo speravo, ma una parte di me mi frenava, sentivo un nodo alla gola, che non riuscivo a far passare.
controllai poi l'orario, il concerto sarebbe iniziato dopo poco, mi decisi e mi alzai.
mi fecero passare e mi diressi verso il palco dove i ragazzi avrebbero cantato, ma mi mantenni molto lontana, verso la fine, in modo che potessi ascoltarli ma senza farmi vedere, tanto con il buio nessuno mi avrebbe notato, neanche Pietro e Jacopo che sapevano che ero presente a Milano, ma soprattutto il primo che sapeva che fossi in possesso del pass e che quindi avrei potuto assistere.
arrivai e il concerto era appena iniziato, ascoltai attentamente le loro voci, intonando le loro canzoni, a voce bassa perché il nodo che avevo in gola non mi permetteva di alzare la voce, e poi non me la sentivo di scoppiare a piangere davanti a così tante persone, anche se ai concerti era una cosa più che naturale.
poi ci fu un momento di pausa, e cominciò a parlare Duccio
"una luce intima per favore" chiese ai tecnici che cambiarono le luci, poi lui ringraziò.
Dario cominciò a suonare una melodia al pianoforte, una melodia a me sconosciuta, e il ragazzo dai capelli rossi si preparò per cantare.

"Hai sognato di lasciare la città
Hai spezzato un ansiolitico a metà
Hai provato a mettermi in tasca le tue bugie
Ho sognato di restare qua in città
Per nascondermi con te
Ma la realtà è che ti ho lasciato
La mia giacca e una cicatrice"

quelle parole, in quel contesto, con quell'atmosfera e quel pianoforte, suscitarono in me delle emozioni forti, mi sentivo colpita.
poi continuò Dario

"Soffochiamo, al collo due catene
Ma non voglio più vedere
Quella faccia che fai
Guarda che faccia che hai"

subito dopo la parte del ragazzo con i capelli rasati cantò nuovamente il rosso

"Nero mascara
Vedo colare
Occhi cascata
Segnano il tuo viso chiaro
Nero mascara
Vedo crollare
La nostra casa
E ora non hai più un riparo"

la sua voce era tremante, scoppiai a piangere in maniera rumorosa nonostante cercai di non farmi sentire, anche se in quella situazione nessuno avrebbe badato a me.
i due ragazzi fecero un piccolo inchino, poi il rosso si passò una mano sul viso e avrei giurato di avergli sentito dire "scusa", cosa che mi fece piangere ancora di più, non riuscii a restare lì, sentii il bisogno di tornare al parcheggio, dove vi era la macchina, avrei aspettato lì la mia migliore amica e il biondo che ci avrebbe riaccompagnato alla stazione.
mi accasciai per terra e continuai a piangere, maledetto quel ragazzo che mi aveva fatto perdere la testa per lui.
la mia migliore amica e Pietro tornarono dopo all'incirca un'oretta e mezza, ed io ero consapevole sarebbero tornati dopo quel tot di tempo, infatti quando arrivarono io ero come normale, e nascosi il pass in tasca per non farlo vedere alla mia migliore amica.
"apposto ninni?" mi chiese la mia migliore amica vedendomi seduta per terra
annuii e mi alzai entrando poi in macchina nei sedili di dietro, mentre lei si mise davanti con il fidanzato.
"peccato che non hai assistito al concerto, i ragazzi sono stati stra bravi, e poi ad un certo punto Pietro e Andrea si sono buttati in mezzo alla mischia a 'pogare', ti giuro senza senso" disse la mia amica sorridendo
io sorrisi cercando di non far trasparire il fatto che avevo assistito al concerto, e avevo ascoltato l'inedito di Duccio e Dario, ma probabilmente il ragazzo a fianco a me lo capì, infatti non disse alcuna parola, se non per cambiare discorso.
"volete un gelato prima di tornare? ve lo offro io" chiese il biondo a me e alla sua ragazza mentre eravamo nelle vicinanze della stazione.
"per me va bene princi, per te ninni?" mi chiese la mia migliore amica girandosi
"va benissimo, tanto dovremmo aspettare mezz'oretta per il nostro treno"
il ragazzo lasciò la macchina nelle vicinanze della stazione e scese per prenderci i gelati, ormai conosceva benissimo i nostri gusti.
dato il tardo orario tornò in pochissimo tempo, poi ci andò a lasciare in stazione.
"grazie per tutto princi" lo salutò la sua fidanzata abbracciandolo forte a sé e lasciandogli un bacio sulle labbra
"grazie anche per il gelato Pi" lo abbracciai anche io
"grazie a voi, ci vediamo appena torniamo a casa" ci sorrise mentre noi ci dirigevamo verso il binario, dove dopo poco arrivò il nostro treno di ritorno.
salimmo e occupammo i posti opposti a quelli dell'andata, la mia migliore amica subito dopo aver finito il suo gelato si addormentò sulla mia spalla, mentre io invece non riuscii minimamente a chiudere occhio.
mentre scorrevo tiktok durante il viaggio della speranza -ci stavamo mettendo più del previsto- mi arrivò una notifica, e non mi sarei mai aspettata di leggere il nome di Duccio.

sono stato un coglione
hai ragione, non capisco mai un cazzo
spero tu possa perdonarmi
NERO MASCARA DEMO-MP3🎵

mi si formarono dei lacrimoni, che cominciarono a rigarmi il viso, cercai di non singhiozzare per non svegliare Aurora che stava dormendo beatamente, era esausta dalla giornata appena vissuta.
misi le cuffie e ascoltai la demo, notando che nella canzone vi era presente pure Pietro, che rendeva la canzone ancora più distruttiva.
non riuscii a smettere di piangere, e non sapevo neanche se avrei avuto il coraggio di dirlo ad Aurora, ma ad una persona si

Pi
mi ha mandato nero mascara
l'ho ascoltata live
perché cazzo doveva entrarmi così tanto in testa

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due per viziarvi per bene
avevo voglia di scrivere
e di farvi un po' male😘

aggiornato x2 per rorina mia (t amo)

fatemi sapere che ne pensate della storia! mi sto impegnando stra tanto

vvb
sere!

nero mascara - piccoloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora