7.

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Non scappò, si avvicinò al divano in pelle e si sedette accanto al padrino. "Vedo che hai preso la scelta giusta" disse l'uomo portando un braccio intorno ai suoi fianchi e l'attirò al prorio corpo "Sir...cosa fai" chiese la ragazza mordendosi le labbra, quel gesto la fece eccitare, e non poco. "Voglio averti vicino" sussurrò a pochi centimetri dal suo viso. Isabella portò una mano sul viso dell'uomo, iniziò ad accarezzarlo lentamente, tracciando ogni tratto del suo viso, e si fermò con il pollice sulle sue labbra. Sirius la lasciò fare, e dovette ammettere che il tocco della ragazza, lo tranquillizzava e gli piaceva. "Quello che succederà qui, deve restare qui" disse guardando l'uomo, che annuì e diede la sua parola. Isabella, non sapendo nemmeno lei dove trovò il coraggio, e si mise a cavalcioni sulle sue gambe. "Vuoi sapere perché scappo da te?" chiese portando le braccia intorno al suo collo, e l'uomo annuì "Perché ogni volta che ti ho vicino, la mia mente proietta scenari che non dovrebbero nemmeno esistere, mi rende nervoss starti vicino, bearmi del tuo profumo e non poterti avere" disse facendo scorrere una mano sul suo collo, e la posò sul suo petto "E odio provare queste cose, ma non posso evitarlo...sei nella mia mente da mesi ormai..." aggiunse e l'uomo in qualche modo si aspettava -e sperava- quella risposta. 

"Non ce nulla di male, Isa...quello che provi non è qualcosa di cattivo..." la rassicurò portando poi le mani sui suoi fianchi "Baciami Sir...te ne prego" sussurrò poggiando la fronte alla sua e Sirius la spinse dolcemente sul divano, si mise tra le sue gambe e senza perdere tempo, posò e labbra sulle sue e da subito il bacio divenne bagnato, bisognoso. Una mano della ragazza andò a stringere i capelli dell'uomo e succhiò con le labbra la sua lingua, aveva perso ogni freno, e non interessava cosa sarebbe successo dopo, ora la ragazza voleva che gli scenari mentali, prendessero forma. Le mani dell'uomo si intrufolarono sotto la sua camicia, e si chiusero intorno al suo seno, dove giocò con esso e quando le labbra si staccarono da quelle della ragazza, le fece scontrare sul collo niveo della ragazza, lasciando dei succhiotti qua e là. "Sir..." ansimò appena fece scontrare il proprio bacino contro quello dell'uomo, notando quanto fosse duro. "Fermami ora, Isabella, o non rispondo delle mie azioni" disse l'uomo guardando la ragazza e Isabella notò lo sguardo carico di eccitazione e lussuria dell'uomo "Toccami Sir...voglio sentire il tuo tocco su  di me".

Sirius annuì a quella richiesta e scese verso la fine del divano, gli divaricò le gambe e e con i denti sfilò gli slip bagnati della ragazza, che a quel gesto, le gote si colorarono di rosso, e ci coprì il viso, ma le mani dell'uomo le tolsero via "Devi guardarmi mentre ti faccio godere." disse con un tono di severità, che fece eccitare ancora di più la ragazza, e annuì. Sirius le aveva bloccato le mani e l'istante dopo sentì solo la lingua calda e bagnata dell'uomo leccare il clitoride, scendno verso le labbra che aprì con la lingua e leccò, mentre la punta del naso si strusciava cntro il clitoride. Isabella portò una mano nei capelli dell'uomo e muoveva il bacino andando incontro alla lingua esperta dell'uomo, che solo con l'uso di essa, la fece venire a spruzzo, sorprendendosi che potesse essere capace di fare una cosa del genere. Anche l'uomo  si sorprese e leccò via tutto il liquido della ragazza soddisfatto di sé stesso. 

"Mettiti in piedi Sir...davanti a me" disse ansimando la ragazza mettendosi seduta. L'uomo si alzò e si mise davanti alla ragazza, che portò le mani ad accarezzare il petto dell'uomo, scendendo verso l'orlo della maglia, che alzò e con le labbra lasciò dei baci sul ventre dell'uomo e scese vero il bordo dei pantaloni. Portando lo sguardo in quello dell'uomo, gli sbottonò i pantaloni e li calò. Con le labbra superò l'elastico dei boxer e si fermò sul glande coperto dell'uomo, che baciò e succhiò sopra al tessuto dei boxer. "Piccola..." uscì dalle labbra dell'uomo e così come fece l'uomo, con i denti gli calò i boxer e si trovò il membro dell'uomo che colpì il suo viso. Sorrise maliziosa, e chiuse una mano intorno ad esso, avvicinò le labbra al glande e lasciò dei baci sulla cappella, poi con la lingua tracciò la lunghezza del membro e tornando sul glande, inglobò l'erezione nella sua bocca. Sirius gli strinse in una presa forte i capelli e preso dall'eccitazione, mosse il bacino con spinte decise, e la ragazza seguì quei movimenti adattandosi al glande dell'uomo che colpiva contro la sua gola. "Prendilo tutto...sì piccola..." ansimò l'uomo mentre Isabella prendeva nella sua bocca tutta la lunghezza dell'uomo, che rilasciò il proprio seme cado dentro la sua bocca.

Isabella ingoiò subito dopo e quando ebbe la bocca libera, riprese a respirare affannata, ma appagata. "Ho fatto proprio bene a venire" disse l'uomo poco dopo essersi rivestiti e la ragazza sorrise "Ma non farci l'abitudine" disse chiudendosi la camicia e legando i capelli in una coda. L'uomo si avvicinò e la strinse da dietro "Io scommetto che molto presto cadrai di nuovo ai miei piedi" sussurrò al suo orecchio e prima di uscire le lasciò uno schiaffo sul sedere. Isabella uscì dieci minuti dopo e assicurandosi che nessuno la vedesse, come se nulla fosse tornò al quadro della signora grassa, che era tornata. "Coraggio" disse e il quadro si aprì. Entrò in sala comune e vide che in sala c'erano solo pochi ragazzi, tra cui Fred e George. Ignorò George e salì verso il dormitorio femminile, ma prima che potesse salire il primo gradino, George la fermò. "Dove sei stata?" chiese voltandola verso di lui. 

"Non deve interessarti" rispose e notò che lo sguardo del rosso finì sul suo collo "E quel succhiotto allora?" chiese serio, ed Isa maledì Sirius. "Nulla che deve interessare te" rispose nuovamente e George la guardò "Chi te l'ha fatto? Zabini?" chiese avvicinando il corpo della ragazza al proprio "Non...deve interessati" rispose sentendo le farfalle nello stomaco, erano fin troppo vicini. "Rispondi" disse autorevole e Isabella venne quasi meno nelle gambe, il tono che aveva usato aveva provocato in lei un piccola eccitazione. "Parla o ti punisco" sussurrò al suo orecchio tenendola ferma dai fianchi "Non è il caso, qui" disse la ragazza trovando la forza di allontanarlo e corse per le scale prima che il rosso potesse di nuovo fermarla "Non finisce qui" sentì urlare il rosso prima che si chiudeva in stanza. Quando poco dopo si mise a letto, aveva la mente piena di quesiti, quesiti a cui non aveva trovato una risposta. Almeno, non ancora. 


Innamorata del padrino di mio fratello [Sirius Black]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora