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Isabella ed Harry parteciparono alle lezioni di quel giorno, non si erano provocati a vicenda, e i docenti per la prima volta poterono fare le lezioni in piena armonia e calma. A pranzo, Isabella saltò il pranzo e andò nella sua sala comune, poi in stanza. Per quel giorno aveva finito le lezioni e voleva riposare, pensare a quello che era successo e a quello che potrebbe accadere. In sala grande, ad Harry venne chiesto dove fosse la sorella, ma alzò le spalle, nemmeno lui sapeva dov'era. Hermione, preoccupata per la ragazza, si alzò dal tavolo con dei tramezzini e si diresse verso la torre di Grifondoro, entrò nella sala comune e poi nella stanza ce condivideva con la ragazza, e la trovò dormiente. Così lasciò i tramezzini sul comodino e andò via.

Solo nel primo pomeriggio Isabella si svegliò e notò i tramezzini, che mangiò avendo fame Una v volta finito, si alzò e si diede una sistemata. Uscì dalla stanza e si imbatté contro George, che per a prese al volo per non farla cadere. "Wow, scusami" disse la ragazza imbarazzata e il ragazzo le sorrise "Tranquilla, allora dove andavi?" chiese per fare conversazione "Pensavo al campo di Quiddich, o in biblioteca." rispose "Ti posso fare compagnia?" chiese e Isabella accettò, seppur stranita da quel suo comportamento. Così insieme i due si diressero verso la biblioteca. "George....perché hai chiesto di venire con me?" chiese la ragazza prendendo posto al tavolo della biblioteca "Perché tu mi piaci, e voglio passare del tempo con te" rispose il ragazzo senza giri di parole "Io, ti piaccio?" chiese quasi scettica "Si, mi piaci." confermò il ragazzo ed Isabella arrossì "Wow...mai nessuno me lo aveva detto prima" disse e George sorrise "Che dici, ti va di venire con me al ballo del ceppo?" chiese prendendogli la mano, Isabella annuì. I due, per il resto del pomeriggio la passarono a flirtare, più Geroge che Isabella, ma la ragazza stette al gioco.

A cena, i due entrarono insieme in sala grande e George la fece sedere accanto "Non ti dispiace vero?" chiese e la ragazza scosse la testa "No, George non farti problemi, sono molto easy" disse intenerita dal comportamento del ragazzo, che una volta seduti si prese la premura di preparargli il piatto. Isabella sorrise e lo ringraziò con un bacio sulla guancia "Ehy di un po' George, cosa succede tra voi?" chiese Lee con un sorrisino malizioso sulle labbra "Nulla, Lee" rispose George e Isabella gli prese la mano "Usciamo insieme" rispose e George la guardò piacevolmente sorpreso da quella sua affermazione "Si...stiamo uscendo insieme" confermò con il sorriso sulle labbra. Lee fischiò e batté le mani coinvolgendo anche altri grifoni. "Ora basta" disse George vedendo la ragazza imbarazzarsi.

La cena proseguì tranquilla, e quando finì, George chiese a Isabella di poter fare una passeggiata e Isabella annuì. I due andarono nelle serre e Isabella si fermò a guardare le rose variopinte che la docente stava crescendo "Sai, non so chi sia più bella, se tu o la rosa" disse il ragazzo abbracciandola da dietro, Isabella arrossì e lasciò che braccia del ragazzo la strinsero "George, non fare troppo il farfallone" disse sorridendo appena e il ragazzo ebbe la bella idea di farla imbarazzare lasciando un bacio alla base del suo collo. "George.." disse la ragazza voltandosi e il ragazzo la spinse dolcemente contro il tavolo dove c'erano su le rose "Si?" chiese il ragazzo posando altri baci, innocui, sul suo collo "Tu.." provò a dire Isabella ma solo un piccolo e lieve gemito uscì' dalle sue labbra, andando a colorare ancora di più le sue guance rosse.

George e Isabela restarono ancora un po' nelle serre, e poi andarono nel dormitorio, ognuno nelle proprie stanze. Hermione quando la vide entrare la guardò, e Isabella notò lo sguardo triste di Hermione, si avvicinò preoccupata "Che succede Herm?" chiese e la riccia gli passò una lettera, Isabella la lesse e capì il motivo della sua reazione. "No..." disse non sapendo cos'altro dire "Me l'ha portata Ginny dopo cena...mi dispiace Isa" disse la riccia realmente dispiaciuta. Quanto in basso potevano cadere i Weasley? Si chiese mentre usciva dalla stanza e andava in salotto da suo fratello. "Leggi questa e poi dimmi se i tuoi cari Weasley sono brave persone, leggila" disse lanciando la lettera ad Harry che una volta letta sbiancò "Ti rendi conto che persone malate sono? Ora cosa ce, vuoi difenderli?" chiese Isabella con la voce rotta dal pianto "Giocare così con i sentimenti di una persona" aggiunse ed Harry non seppe cosa dire.

Ron prese la lettera e la lesse a sua volta, guardò Isabella "Io...ti chiedo scusa...non immaginavo che la mamma potesse arrivare a tanto..." disse ma Isabella era andata via dalla sala comune, si rintanò nel bagno e pianse. Intanto in sala comune Harry fece chiamare George che alla vista della lettera, sbiancò. "Davvero George? Sei complice di tua madre? Cosa ti aspetti eh?" chiese Harry serio "Io..." ma George non seppe cosa dire, ne il motivo per cui aveva accettato quella cosa. "Mi fate schifo, capisco che Isabella non può stare simpatica, ma ferirla e prenderla in giro così, anche no. E mia sorella, un conto è che ci litigo io, un conto è che il male gli viene fatto da altri." disse severo e poi andò nella sua stanza, seguito da Ron.

Per quanto riguarda Isabella, Hermione provò a farsi aprire la porta, a farla uscire, ma niente, così la riccia le lasciò tempo e andò sotto le coperte, preoccupata per la ragazza, che passò tutta la notte nel bagno, ma non dormì, passò la notte a recarsi male da sola, con l'uso di un pezzo di vetro.
L'indomani, Isabella uscì dal bagno con gli occhi rossi, una fascia sotto la manica della maglia per fermare il sangue dei tagli e l'umore sotto zero. Hermione la stava aspettando, e le diede una mano a prepararsi. Quando le due raggiunsero la sala comune, Harry alla vista della sorella in quelle condizioni, si alzò dal divano e gli andò incontro "Isabella" la chiamò e la ragazza alzò lo sguardo, Harry non disse nulla, la strinse forte a sè, Isabella scoppiò a piangere non appena fu tra le sue braccia. Il resto dei ragazzi li lasciarono soli, Harry portò la sorella sul divano e la tenne stretta "Piangi tutte le lacrime che vuoi, io sono qui" disse tenendola stretta.

Intanto a kilometri di distanza, a Grimmauld Place, James e Lily si erano sistemati insieme ai loro amici. "Non mi sembra ancora vero di averti qui James" disse Sirius abbracciando l'amico "Siamo sentimentali Pads?" chiese James ricambiando l'abbraccio "Sta zitto" lo intimò Siirus e sia Remus che Lily risero. Tutto pianio piano stava tornando alla normalità.

Innamorata del padrino di mio fratello [Sirius Black]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora