PROLOGO

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Lui sognava due grandi occhi dorati.
Due grandi occhi dorati che lo guardavano, che lo imploravano di ascoltarli.
Non riusciva mai a vedere il volto che contornava quegli occhi.
Più si avvicinava, più riusciva a focalizzarsi sulla profondità di quegli occhi, e più si allontanava, meno vedeva di quella figura sfocata che sembrava avere tanta fretta quanta misteriosità.

Lei sognava dei capelli scuri e scompigliati.
Si immaginava di toccarli, di seppellirci le dita dentro per sentire quanto fossero morbidi, di annusarli e riconoscerne l'odore.
Quei capelli incorniciavano un volto sfocato, che a volte sembrava urlare, altre sembrava chiedere solo calma e silenzi.
Un dolce ossimoro nei sogni dove lei pregava di correre, di volare, di scappare ma quella figura rimaneva lì, troppo lontana per ascoltarla, ma troppo vicina per ignorarla.

Insieme, sogni di un impero romano. 

SOGNI DI UN IMPERODove le storie prendono vita. Scoprilo ora