2. Che c'hai di meno di altre ragazze tu?

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- Te le arrangio io le canzoni...se vuoi ovviamente - mi dice in maniera del tutto inaspettata, sono decisamente sorpresa dalla sua proposta - lo faresti? davvero? - gli chiedo quindi cercando di capire se avesse davvero pronunciato quelle parole o fosse solo frutto della mia mente.Chiaramente ho accettato la sua proposta e per questo motivo ero risalita a casa solo il tempo necessario per prendere le cose necessarie per poter lavorare a Roma con lui, oltre che qualche altro cambio di vestiti; avrei soggiornato a casa di Joseph, il quale aveva insistito affinchè non spendessi soldi per un albergo dal momento che non sapevamo quanti giorni avremmo impiegato per ultimare tutti i brani. Sono sul treno diretto a Roma quando squilla il cellulare rivelandomi il nome di Gaia.                                 
*Gaietta amore come va?*
*ehi sarah tutto bene tu? che fai?*
*tutto bene, sono sul treno per Roma*
*Roma? e come mai? vai a fare festa e non mi inviti?*
*Ma no figurati non potrei mai. Sto raggiungendo Joseph, mi aiuta a produrre i pezzi per l'album*
*Mh...ed è solo per produrre i pezzi che vi state vedendo praticamente sempre da quando è finito il programma?*
*ma non è vero che ci vediamo sempre, anzi a dirla tutta ci siamo visti solo due volte e in momenti in cui eravamo con tutti voi...a parte l'altro giorno che l'ho accompagnato a fare shopping*
*SHOPPING?!? oh bella tu mi stai decisamente nascondendo qualcosa*
*ma no Gaiaa, anzi stiamo facendo amicizia, non ti nego sia inaspettato visto che per tutti questi mesi in casa non ci siamo praticamente mai calcolati*
*voglio risentirti tra un mese quando sarai sotto un treno per lui*
*ma dai non dire stupidaggini...ora ti devo salutare che stiamo arrivando a Roma*
*va bene amore, un bacio*
attacco il telefono dopo quella chiamata surreale con la mia amica, e raggiungo l'esterno della stazione dove trovo già lui ad aspettarmi fuori dalla macchina; lo saluto abbracciandolo e subito dopo salgo in macchina. Il tragitto fino a casa sua dura poco meno di 10 minuti, in tutto quel tempo non ci scambiamo chissà quante parole, è però lui ad interrompere quel silenzio a pochi minuti da casa - andiamo in studio nel primo pomeriggio va bene per te? - dice senza staccare lo sguardo dalla strada - va benissimo, anzi grazie ancora per l'aiuto che mi stai dando, non so neanche perchè tu abbia accettato in realtà - rispondo con un breve risolino, ci mette un po' prima di dare una risposta a quella domanda implicita che avevo posto - mi piace produrre musica, ho subito avuto delle idee per aiutarti, e poi...mi piace passare il tempo con te, che è strano perchè a me non piace passare il tempo proprio con nessuno -
Ci fermiamo a casa giusto il tempo necessario per lasciare i miei bagagli e mangiare un boccone al volo, prima di dirigerci in studio dove passiamo l'intero pomeriggio. Sono circa le 22 quando rimettiamo piede in casa
- oddio, sto a morì de fame - esclama lanciandosi rovinosamente sul divano - se vuoi posso preparare qualcosa... - dico timidamente chiedendogli il permesso di usare la cucina e sbirciare nel frigorifero - fai come fossi a casa tua Sarè...in frigo c'è qualcosa se vuoi -
Mi metto ai fornelli, mentre lui è lì davanti ad usare il cellulare
- Jo... - richiamo la sua attenzione - grazie... - pronuncio quelle parole con un filo di voce - grazie per cosa - mi sembra davvero confuso da quella mia affermazione - per tutto...le canzoni, l'ospitalità...tutto, non mi dovevi nulla eppure sei stato così disponibile, non me lo aspettavo ecco - sebbene il mio fosse un complimento il suo volto sembra incupirsi - già...lo so che in casetta pensavate tutti fossi uno stronzo arrogante e forse pure raccomandato, non ti aspettavi che anche io avessi un po' di umanità - dice con un sorriso amaro in volto - io non l'ho mai pensato, anzi ho sempre ammirato la tua dedizione, si vede che tu vivi di questo - rispondo prontamente - già...sono praticamente nato negli studi di registrazione, vedi io mi ci impegno tanto perchè è l'unica cosa che sento di saper veramente fare -
- sei una bella persona - dico senza pensare, tanto che alza lo sguardo guardandomi con aria quasi sorpresa; e poi inaspettatamente si avvicina a me avvolgendomi in un dolce abbraccio. Quando ci stacchiamo rimaniamo fermi a fissarci negli occhi ancora qualche secondo, ed è li che di nuovo compare quella sensazione nella pancia, sento il respiro affannato mentre i suoi occhi rimangono saldamente incollati ai miei. Sono io che mi trovo costretta ad interrompere quel momento e con una scusa mi allontano da lui - scusa vado un attimo in bagno controlla la pasta per favore -
Mi dirigo velocemente in bagno ed immediatamente scrivo un messaggio a Gaia
a: Gaietta
"ok, forse mi piace joseph."
ci mette poco più di qualche secondo per rispondere
da : Gaietta
"E CHE AVEVO DETTO IO!!! e perchè te ne sei uscita cosi mo che è successo?"
a : Gaietta
"niente ci siamo abbracciati e poi c'è stato un momento di imbarazzo ed eravamo li a fissarci negli occhi, ti giuro ho sentito qualcosa nella pancia che non ti so spiegare"
Decido di tornare in cucina per non destare troppi sospetti, ci penserò più tardi a rispondere alla mia amica, proprio mentre sto mettendo piede nella stanza lo sento parlare al telefono con qualcuno che deduco sia suo padre
"se torni potresti passare a Roma...ah e Laura quando viene a cantare qui? se no vabbe potrei raggiungervi io....ah, no no nessun problema...no non ti preoccupare va bene, lo capisco che sei impegnato ci saranno altre occasioni pa'...ciao, si ti voglio bene anche io"
Rientro in cucina subito dopo cercando di far finta di nulla, dal momento che già qualche sera prima avevo intuito che l'argomento "papà" non fosse il suo preferito da trattare. Nonostante ciò è però visibile a distanza di chilometri il suo stato d'animo in seguito a quella telefonata perciò cerco di smorzare quella tensione proponendo qualcosa da fare per la serata
- allora decidi film o ti straccio a qualcuno dei tuoi videogiochi? - alza immediatamente lo sguardo che fino a quel momento aveva tenuto fisso sul piatto - mi stracci a cosa? - afferma ridendo poi continua - meglio er film va che non ti voglio vedere piangere - la me eccessivamente competitiva si sente estremamente ferita nell'orgoglio per cui lanciargli la sfida è il minimo che possa fare - tu insegnami uno dei giochi e fidati che tempo 20 minuti e ti sto già stracciando - affermo cercando di apparire il più seria possibile.
La "sfida" inizia solo qualche minuto dopo, Joseph inizia a spigarmi lo scopo del gioco e i comandi vari del joystick, e ahimè non mi ci vuole molto per capire che batterlo sarebbe stata un'impresa piuttosto ardua, perciò decido di usare la più vecchia delle tattiche: barare. Comincio ad infastidirlo spingendolo via dal divano e in pochi secondi ci troviamo a tirarci cuscini e pedate mentre tentiamo di proseguire nel gioco - JOSEPH DAI LASCIAMI VINCERE - esclamo lanciandomi addosso a lui - MAI - risponde lui intrappolandomi tra le braccia per impedirmi di muovermi.
Ed eccoci di nuovo, siamo lì a pochi centimetri l'uno dall'altra, talmente vicini che riesco a sentire il suo fiato addosso, come le precedenti volte i nostri occhi sembrano incatenati, non riescono a staccarsi, questa volta però c'è qualcosa di più, quasi come se gli sguardi ormai non fossero più abbastanza, tanto che senza che neanche ce ne accorgessimo i nostri visi si avvicinano sempre di più.
Il momento magico viene interrotto dagli squilli del mio telefono, che mi accingo a prendere per rispondere all'interlocutore, che immediatamente noto essere Gaia; effettivamente l'avevo appesa ore prima senza più darle spiegazioni
*ehi Gaaa, dimmi* esclamo rispondendo alla chiamata della mia amica e spostandomi verso un'altra stanza
*no amo dimmi tu, mi hai lasciato due ore fa che hai sganciato la bomba e poi non mi hai più detto nulla....mi devi raccontaree*
*cosa vuoi che ti dica?*
*che ne so, tu mi hai detto che ti piace, ma tu a lui? ti ha fatto capire qualcosa?*
*non so amo, però diciamo che se non avessi chiamato....* faccio una breve pausa prima di proseguire con la frase *eh ci stavamo per baciare prima...ma così eh all'improvviso*   
*oddio!! quindi vi ho interrotti! cioè stava per baciarti Sá?!?!? ODDIOOOO*
*ehm....non so penso di si, però forse è meglio non sia ancora successo, non ci sono le basi giuste ora, sarebbe stata una cosa solo fisica*
La chiamata dura ancora qualche minuto, prima di terminare Gaia mi promette che avrebbe elaborato un piano geniale per capire cosa e se Joseph provasse per me, e che molto presto l'avrei scoperto; inutile dire che tutto ciò mi stava terrorizzando.
- ehi tutto bene? - mi dice non appena rientro in soggiorno - si si era solo Gaia che voleva salutarmi e fare due chiacchiere - rispondo prontamente io
Inutile dire che l'atmosfera era decisamente più imbarazzante rispetto a prima per cui decido di tagliare corto - vabbè io andrei a dormire, sei sicuro di voler stare tu sul divano? non ho nessun problema a dormirci io, giuro! - chiedo ancora una volta, come non l'avessi fatto abbastanza nelle ultime 24 ore - tranquilla Sarè ti cedo il letto molto volentieri - lo ringrazio nuovamente per la concessione ed immediatamente mi dirigo in stanza.

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