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Esco di fretta dal bar, dirigendomi alla mia macchina parcheggiata. Sbatto contro un signore, mi scuso immediatamente. Sono troppo presa dalla telefonata e non guardo dove vado, dovrei prestare più attenzione. Frugo dentro la borsa alla ricerca delle chiavi della macchina ancora con il cellulare attaccato all'orecchio sorretto dalla mia spalla, sto sudando sette camicie. Finalmente riesco ad aprire l'auto e mi siedo sul sedile.
"amore vieni subito non so che fare"dice la voce dall'altra parte dell'apparecchio.
"mamma lo capisci che facendo così non hai risolto niente, hai solo peggiorato le cose adesso dobbiamo pagare una somma che neanche abbiamo"la riprovero un altra volta. Faccio retromarcia intanto che lei continua con le sue scuse.
Non posso crederci, lo sapevo che dovevo stare più attenta. Credo di aver preso una macchina posteggiata dietro la mia.
"mamma devo chiudere,sto arrivando" dico e senza dargli tempo di rispondere termino la chiamata.
Scendo dall'auto e vado a vedere i danni che ho provocato. Non è niente di troppo grave, ma quanto costerà riparare la Mercedes che ho danneggiato? Cosa dovrei fare? Il proprietario non c'è, scappo? Lo aspetto? Non credo di avere abbastanza denaro da ripagare i danni, forse me ne dovrei andare finché sono in tempo.
Ovviamente non appena faccio questo pensiero, vedo un ragazzo che si dirige verso di me. Dall'aumento di velocità ad ogni passo, da quando mi ha visto, e dallo sguardo terrorizzato e furioso allo stesso tempo, posso capire che è il proprietario della macchina.

Non appena arriva, si fionda a controllare i danni e poi inizia a imprecare contro di me. Cerco di scusarmi, ma lui è troppo furioso e non mi ascolta, mi fa innervosire quando le persone fanno così.
"Senta so che è colpa mia, solo che ho molta fretta" lo interrompo quando vedo che mi sta ascoltando aggiungo " le lascio il mio numero e stasera ci sentiamo per metterci d'accordo." Prendo un fogliettino e una penna dalla borsa, scrivo numero e nome e poi glielo passo. Lui ci da un occhiata e mi dice "ok signorina Cristal Evans ne riparleremo" poi se ne va.
'Antipatico' penso. Anch'io salgo in macchina e vado da mia mamma che mi sta aspettando nel nostro salone di bellezza.

~la sera~

Non appena entro nel mio appartamento mi stendo sul divano e cerco di far passare il mal di testa. È stata una giornata stressantissima. L'incidente con quell'auto e con il suo proprietario antipatico quanto bello, perché dobbiamo assolutamente ammettere che non era niente male, ma con un carattere da schifo, non si è neanche presentato che maleducato. Dovrò pagargli i danni e non ho idea di come farò. Oggi per poco non ci toglievano il salone di bellezza, la mia unica fonte di reddito. Dovevamo una grossa cifra, per fortuna sono riuscita a chiedere un dilazionamento, ma anche così sarà fatica pagare ogni mese e non mi posso permettere delle spese così grandi come la riparazione dell'auto di quell'uomo.
Esasperata da tutto questo pensare, che non fa altro che peggiorare il mal di testa, decido di alzarmi per sgranocchiare qualcosa e prendermi una bustina per il mal di testa.

Dopo pochi minuti il mio cellulare squilla, vado a prenderlo e prima di rispondere guardo chi mi cerca 'sconosciuto'.
"Pronto"
"Buonasera parlo con la signorina Evans?"
"Si lei chi è?" Saranno i soliti tipi che chiamano per farti le offerte su Internet, sul telefono...
"Sono il proprietario dell'auto che ha distrutto" Oh
"Non l'ho distrutta lo solo ammaccato un po' mio caro signor..."
"Miller, Jake Miller." Termina al posto mio rivelandomi il suo nome. Poi aggiunge "per quanto riguarda i danni quelli li valuterà il mio meccanico, proprio per questo la chiamo ci andrò domani mattina, magari nel pomeriggio possiamo vederci per discuterne"
"Si va bene, dove?"
"Nel bar di oggi alle 16, ma questa volta stia attenta a non prendere nessuna auto" e chiude la chiamata ancora prima che io potessi dire qualcosa.

Una settimana dai suoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora