2

27 10 38
                                    

Corsi come non mai in ospedale ed entrai ormai senza fiato, mi tremavano le gambe.
Alzai lo sguardo verso la reception e mi avvicinai velocemente, attirando l'attenzione della signora seduta dietro il bancone di legno.

"Saprebbe dirmi... Dove si trova la stanza del signor Kim Seokjin?"

Chiesi cercando di regolarizzare il respiro dopo la lunga corsa.

"È suo parente?"
"Sono suo fratello"

La vidi digitare qualcosa sulla tastiera del computer e tornò a guardarmi, il volto impassibile.

"Stanza 213, secondo piano"

Ringraziai velocemente con un cenno del capo e andai velocemente verso l'ascensore, notando con disappunto che era occupato.
Sospirai, e in preda all'ansia decisi di salire con le scale, che percorsi velocemente.

Stanza 213

Arrivai davanti alla porta che era semiaperta ed entrai facendo attenzione.
Mi avvicinai al lettino su cui era sdraiato con gli occhi chiusi, le macchine a cui era collegato segnavano i parametri vitali con un flebile "bip" di sottofondo.
Rimasi ad osservarlo qualche secondo, la speranza che tutto si potesse ancora aggiustare crebbe e gli sfiorai una mano delicatamente.
Poco dopo lo vidi aprire gli occhi lentamente e un sorriso comparve sul suo volto.

"Tae... Che fai qui..."
"Sono venuto a trovarti hyung"
"Come... Come hai fatto a sapere che ero qua? Neanche mamma e papà lo sanno..."
"Ho trovato la tua lettera prima del tempo..."

Lo vidi ridacchiare fra sé e sé, tornandomi a guardare con un espressione dolce.

"Aish, il mio Tae... Mi dispiace che... Che presto dovrò lasciarti..."
"Non dire così Jin hyung, ci sono ancora speranze"
"Tae, è troppo tardi..."
"No hyung, ti riprenderai"
"Perché non vuoi capire..."

Sentii il suono delle macchine aumentare di poco la frequenza del suono ma cercai di non farci caso, non volevo crederci e speravo ancora.

"Tae ti voglio bene... Lo sai, vero?"
"Si hyung... Ti voglio bene anche io"

Lo vidi sorridere, come se gli avessi detto la cosa più bella del mondo e sentii la sua presa sulla mia mano farsi più debole, mentre chiudeva lentamente gli occhi.

"AIUTO, FATE QUALCOSA VI PREGO!!"

Urlai disperato cercando un infermiere, ma venni interrotto dal suono ormai ininterrotto del macchinario.

BIIIIIIIIIIIIIP

Mi sveglia all'improvviso mettendomi a sedere velocemente, mi portai le mani fra i capelli cercando di regolarizzare nuovamente il mio battito cardiaco.
Avevo fatto lo stesso sogno che ormai facevo quasi tutte le notti, non ne potevo più.
Sospirai lentamente iniziando a calmarmi, e mi stropicciai gli occhi guardando fuori dalla finestra.
Una leggere luce stava spuntando lentamente e flebilmente dalle tende semi chiuse.
Presi il telefono e guardai l'ora, chiedendomi quanto avessi dormito.

6:32

"Merda"

Imprecai lanciando il telefono sui lenzuoli accanto a me, e mi alzai pigramente dal letto.
Uscii dalla mia stanza e andai in bagno, dove mi appoggiai al lavandino guardandomi allo specchio.
Mi lavai il viso e mi pettinai velocemente, per poi tornare in camera a vestirmi con una camicia colorata e un paio di jeans.
Mi guardai attorno ancora una volta e presi la valigia, trascinandola fino all'entrata di casa mia.

"Vi voglio bene mamma e papà..."

Mi misi la giacca ed uscii, venendo subito colpito da un venticello tiepido.
Chiusi la porta di casa e mi avviai lentamente verso la casa del mio migliore amico, poco distante da casa mia.

Respirai profondamente l'aria che mi circondava guardandomi attorno, le strade ancora deserte.
Non si sentiva nessun rumore tranne il canto degli uccellini appoggiati sul palo della luce.
Raggiunsi la casa di Jimin e percorsi il vialetto osservando come avesse curato ogni minimo dettaglio.
Suonai al campanello, e dopo infiniti istanti sentii dei passi leggeri dietro la porta, che si aprì poco dopo rivelando un Jimin con gli occhi socchiusi e i capelli spettinati.
Sorrisi teneramente alla vista, notando che lo avevo appena svegliato.

"Tae...?"
"Scusami non volevo disturbarti, volevo passare per un saluto prima di partire..."

Vidi una traccia di confusione nei suoi occhi ora quasi del tutto aperti.

"Entra"

Entrai e lui richiuse la porta conducendomi in soggiorno.

"Parti?"
"Si..."

Lo vidi esitare non sapendo come rispondere, fino a quando un'altra voce non si aggiunse.

"Minnie chi er- Tae?"

Mi voltai verso il ragazzo che era appena entrato pigramente in soggiorno, che ora mi stava guardando.

"Ehy Yoongi hyung"

Entrambi confusi mi chiesero di spiegare la mia scelta di partire che accennai poco dopo.
Spiegai il perché delle mie scelte senza alzare lo sguardo, avendo timore di un ulteriore abbandono anche da parte loro.

"Potrai sempre contare su di noi Tae, non preoccuparti"

Incontrai il suo sguardo e sorrisi appena, riconoscente del suo aiuto che mi stava dando.

"Grazie... Mi sei rimasto solo tu..."

Mi abbracciò dolcemente e mi sorrise, facendomi prendere un'occhiataccia da Yoongi, che però non disse nulla.

"Buona fortuna Tae"

Li guardai in silenzio e dopo aver fatto un gran respiro, uscii da casa sua.
Stavo lasciando tutto quello che mi era rimasto, ma non mi sarei voltato indietro.

Kim Taehyung FF || My future HAPPINESSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora