2 - Keep my heart safe

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So I'm putting my defenses up
'Cause I don't wanna fall in love
If I ever did that,
I think I'd have a heart attack

- Heart Attack, Demi Lovato

𝐂 𝐀 𝐓

Mentre la professoressa Johnson continua la spiegazione sulle teorie e le tecniche di un colloquio psicologico, prendo appunti sul mio quaderno. Gli ultimi dieci minuti sembrano non passare più e, distrattamente, scarabocchio con la penna l'angolo della pagina.

Cinque lettere che mi affretto al più presto a cancellare.

Credo di aver capito perché, quando è tornato, mi sono sentita strana: è tutta colpa degli ormoni.

Voglio dire, Shane è un sogno erotico ad occhi aperti, è innegabile, e in più non faccio sesso con qualcuno da altrettanto tempo, da quando io e Colin ci siamo lasciati.

Forse basterebbe una scopata per risolvere il problema, ma questo non lo sapremo mai: una notte di sesso potrebbe complicare le cose anziché risolverle, ho visto troppi film per capirlo.

Come ho già detto, non mi fido degli uomini, men che meno di quelli sexy e tatuati.
Più mi tengo alla larga e meglio è.

Mamma dice sempre che dagli errori bisogna trarre una lezione, e io non sarò tanto stupida da commettere lo stesso sbaglio due volte.
Il mio cuore non soffrirà un'altra volta.

La lezione – finalmente, direi – termina, così raduno tutte le mie cose nella borsa a tracolla e seguo il flusso di gente che scende le scalinate. Parlo del più e del meno con la mia compagna di banco, Ashley, prima di separarci nell'androne del dipartimento di psicologia.

Passeggio per la College Walk, la via principale dell'ateneo, col telefono in mano. Scrivo un messaggio ad Amy per chiederle tra quanto termina la sua lezione. Mi comunica che non c'è bisogno che l'aspetti dato che dopo deve vedersi con Brett, per cui le mando un pollice in su e chiudo la conversazione.

«Caitlyn!», mi chiama da lontano qualcuno. Distolgo l'attenzione dal display e osservo il ragazzo alto e moro che mi sta venendo incontro.
Wren si avvicina a me, le mani nelle tasche dei jeans e il passo lento di chi si gode la giornata in giro per il campus. «Com'è andata la lezione?», chiede. «Sembri uno zombie vivente»

Sistemo la spallina della borsa e incastro una ciocca castana dietro l'orecchio. «Grazie tante Wren, non me n'ero proprio accorta», ribatto con una punta di ironia. «Ultimamente non ho chiuso occhio. Sono stanca morta.»

E, per inciso, la motivazione di ciò ha nome, cognome, capelli biondi e occhi verdi.

«Ti consiglio un bell'infuso alla valeriana prima di andare a letto»

«Se lo dice lei, dottor Smith...», scherzo io.

Wren, per l'appunto, è uno studente di medicina proprio come Amy. Tutta la sua famiglia ha frequentato questo college e lui segue le stesse orme del padre e del nonno.
Ci siamo incontrati alle macchinette per il caffè; lui mi ha aiutato siccome quell'aggeggio si era bloccato ed io stavo per romperlo definitivamente a furia di schiacciare il pulsante con insistenza.
Wren è esattamente ciò che le madri dell'alta società di Manhattan cercano per la propria figlia: è bello, giovane, con una brillante carriera davanti e una famiglia ricca.
Fortunatamente mia madre è una contadina di Hamilton che detesta l'alta società e non cerca di spingermi fra le braccia di un uomo solo perché è un buon partito.

𝐖𝐇𝐘 𝐍𝐎𝐓?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora