5 - Green Eyes

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But when you look at me
The only memory is us
kissing in the moonlight

- Can't Remember to Forget You, Shakira

𝐂 𝐀 𝐓

Se c'è una cosa che mi piace particolarmente, quella è svegliarmi presto il fine settimana e concedermi un caffè con latte davanti una puntata della mia sitcom preferita. Questo è uno dei vantaggi di essere mattiniera: riuscire a godersi un po' di pace prima che la giornata abbia inizio.

In genere, il sabato mattina, come oggi, lo dedico ai ragazzini a cui do ripetizioni. Mi tengono impegnati anche alcuni pomeriggi settimanali ma la rendita è buona e in più è un'occupazione che mi piace molto, sicuramente più della precedente. Infatti, gli ultimi due anni ho dovuto badare ad una signora anziana nel palazzo di fronte ma, ahimè, è passata a miglior vita. Mi credeva una sua nipote di nome Susan e, con tutto il rispetto, era una logorroica a cui non andava mai bene nulla di quello che facevo e di come, soprattutto.

"Non li vedi gli aloni sulle stoviglie? Ma certo che no! Voi giovani non sapete cosa sia il lavoro manuale!", "Susan, questo letto fa pena! Non vedi che la coperta è tutta spiegazzata!" oppure "Dio mio, questa zuppa è insipida. Ma come farai quando avrai un marito!".

Insomma, una voce petulante e acuta che mi sfiancava dalle tre del pomeriggio alle otto di sera.

«Quindi devo usare questa formula quando l'equazione è completa?», domanda Taylor, una ragazzina di dodici anni, indicando il suo quaderno di matematica.

«Esattamente. Te la sei cavata piuttosto bene con gli esercizi di oggi», le sorrido.

Lei sembra ancora un po' insicura. «Credi che la verifica andrà bene?», aggiunge poi. «Non voglio che mamma e papà siano delusi»

Mi si stringe il cuore dinanzi a tanta dolcezza. «Tay, ti stai esercitando da giorni. Vedrai che il duro lavoro porterà i suoi frutti»

Incastra il viso fra le mani, sporgendosi verso di me. «Tu come facevi ad andare bene a scuola?»

«Beh, a me piaceva imparare, quindi non mi riusciva difficile», le rispondo mestamente. «Ma sono dell'opinione che tutti hanno le stesse capacità, per cui ad ognuno spetta solo metterci tutto l'impegno che si può»

Il display del mio cellulare si illumina mostrando la notifica di un messaggio: è Veronica. Noto adesso che è quasi l'ora di pranzo, per cui mi affretto a recuperare tutte le mie cose. Prima di lasciare la stanza di Taylor le poso una mano sulla spalla. «Scommetto che prenderai un bel voto e se così sarà ti porterò una sorpresa, ci stai?», le propongo. Finalmente mi fa un sorrisino e annuisce ripetutamente.
«D'accordo, allora ci vediamo in settimana Tay, ciao!»

Percorro il corridoio fino all'ingresso, saluto i suoi genitori e infine esco di casa diretta al mio appartamento. Prima però si fa un salto al supermarket perché Veronica, nel vocale che mi ha inviato, mi ha chiesto di prendere l'insalata che Claire ha dimenticato - o meglio, rimpiazzato - con altri tre pacchi di merendine. Ecco perché della spesa ci occupiamo io e Vi, altrimenti se fosse per Claire avremmo i mobili pieni di roba che verrebbe dimenticata e rinvenuta dopo la scadenza, mentre se fosse per Amy avremmo il doppio delle cose, siccome a lei sembra sempre poco.

Salgo le scale fino al quarto piano e mi soffermo davanti alla porta dell'interno B7. Estraggo il mio mazzo di chiavi dalla borsa e lo inserisco nella toppa. Non so il perché, ma quando guardo il portachiavi mi viene da sorridere. E' a forma di mezza luna, riempita di ghirigori, e all'estremità, quasi sulla punta, c'è un gattino. La catenella che la lega al gancio è decorata con delle perline rosse che donano colore al tutto il grigiore metallico. E' solo un pezzo di metallo, eppure...

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