Got a feeling that I'm going under
But I know that I'll make it out alive
If I quit calling you my lover
Move on- Stiches, Shawn Mendes
𝐒 𝐇 𝐀 𝐍 𝐄
Il viaggio in Europa è stata una grande esperienza.
Al contrario dei miei coetanei non ho frequentato l'università e questo per via di mio padre, direttore della Foster Construct, il suo studio di architettura. Qui a New York City è una persona famosa, ma era già da un po' di tempo che meditava sul voler allargare la sua rete di contatti, e ha scelto di inviare me nell'altro continente per presentare i suoi progetti e trovare nuovi investitori.Ho perso il conto degli eventi mondani a cui ho partecipato e delle città che ho visitato. Stoccolma, Salisburgo, Madrid, Berlino, Varsavia, Vienna, Parigi...
Ho appreso molte cose e ho conosciuto tante persone, e una di queste mi ha donato davvero tanto. Non a caso stamattina mi trovo al NYC Health Hospital, dove sono venuto già un paio di volte dal mio rientro. Metto piede all'interno e l'aria pesante di questo posto si avverte subito. E' satura di ferro e litri di alcol etilico.
Saluto in reception Diana, la giovane infermiera della scorsa volta, che mi sorride e mi scorta al reparto dei bambini. «Logan non smetteva di chiedere quando saresti tornato», mi rivela mentre percorriamo il corridoio. «Ti adora già»
«Be', dopo oggi lo farà ancora di più», le anticipo.
Diana getta un'occhiata all'enorme busta che porto nella mano destra. «Hai portato altri regali?», sospetta. Scuote la testa divertita e fa oscillare la coda bionda.
«Purtroppo non ho il potere di guarirli, per cui direi che renderli felici è il minimo che io possa fare», le rispondo.
Ci soffermiamo davanti ad una porta spalancata e Diana bussa per attirare l'attenzione su di sé. «Bambini, è tornato Babbo Natale!», mi prende in giro. Mi dà una pacca sulla spalla e torna al suo lavoro.
«Shane!», esclamano in coro.
La stanza è condivisa da quattro ragazzini: Charles, Logan, Jason e Stella. Hanno tutti all'incirca dieci anni e sono ricoverati dato che hanno delle ossa fratturate in seguito ad alcuni incidenti.
Scendere dai letti risulta difficile visti i gessi che portano, per cui li saluto a uno a uno. «Come va piccoli campioni?», gli domando.
Jason si sistema meglio sul lettino. «Va meglio, però stare qui dentro è una vera palla!», si lamenta.
Mi spunta un sorriso. Beh, non ha tutti i torti.
«Ecco perché ci sono io», dico indicandomi. Mi avvicino a Stella e le porgo il suo regalo. «Prima le signorine»«Ma cos'è? È gigante!», esclama. La osservo scartare il pacco con gioia, e quella scintilla che le attraversa gli occhietti castani fa felice anche me. Utilizza solo il braccio sinistro – quello destro è ingessato – ma non ci impiega molto prima di scoprire che si tratta del set per creare i pennarelli profumati.
«Volevi questo, giusto?» Anziché rispondermi mi getta le braccia al collo e mi ringrazia cento volte. «Che bello! Sono troppo contenta!», e come un uragano si precipita a svelare il contenuto.
A Jason e Charles ho preso le action figure dei loro supereroi preferiti, Capitan America e Thor. Infine resta Logan. Mi siedo sul bordo del suo lettino e gli allungo una scatola grande quanto quella di Stella. Si tratta di un modellino lego di una porche, caldamente consigliata dal mio migliore amico che ha una passione per queste cose.
Probabilmente le lego sono seconde solo ad Amy. Ma che dico? Tutto, per Brett, viene dopo Amy.
Mentre gli altri imitano i versi di battaglia, noto qualcosa di diverso nello sguardo di Logan. Quando elimina la carta fa un sorriso fiacco e sussurra con un debole «Grazie».
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𝐖𝐇𝐘 𝐍𝐎𝐓?
Teen Fiction[Spin-off di "Our last summer"] La vita è fatta di scelte che oscillano fra la paura di sbagliare e il coraggio di correre i rischi. Un cuore spezzato, però, non è facile da riparare e tornare ad amare e fidarsi di qualcuno sembra essere così diffic...