3 - 28/01/23 - Le certezze, per me, non esistono.

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Mi affeziono, ma per cosa?
Per vedere poi la gente andarsene?

E allora non mi affeziono, e per cosa?
Per guardare la gente andarsene.

È sempre così; o lascio che le persone se ne vadano con l'intenzione di non affezionarmi, o se ne vanno, accorgendosi che mi sto affezionando.

Perché ho bisogno di continue attenzioni, continue dimostrazioni per capire se quella persona può essere temporaneamente o permanentemente certezza.

Ma cos'è la certezza? Per me è qualcosa di inesistente.
In un mondo così vario, ampio e in continuo cambiamento, le certezze sono inesistenti; è questa consapevolezza a bloccarmi costantemente.
Non riesco a credere nemmeno in una certezza temporanea, e tutto ciò mi rende sola, persa e a tratti incompresa.

E si, spesso sembro insensibile, egoista e arrogante, ma è solo la mia maschera; una maschera di difese in continua crescita, che più avanza in me e più fa crollare le certezze e, talvolta, ogni speranza di essere amata.

Anche le cose belle che mi capitano so che sono temporanee; La buona compagnia è utile, consolante e a tratti molto confortante, ma non è certezza e non lo sarà mai. Tutti vanno, tutti vengono; è un circolo vizioso di natura interminabile.
Riuscirò mai a buttarmi in un rapporto? A rischiare? Tenterò di essere felice col pericolo di ferirmi ancora?

Ho tanta paura.

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