Capitolo 1

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<<Papà?>>

Quella parola scivolò lentamente dalla mia bocca, chiamai svariate volte il suo nome ma senza ottenere risposta.

Era da tutto il giorno che provavo a mettermi in contatto con lui, per vedere se stesse bene, se fosse tornato sano e salvo dal suo viaggio in Giappone, ma nulla. Non aveva risposto a nessuna delle mie chiamate, ogni volta che provavo a premere il tasto per avviare la chiamata, rispondeva sempre al posto suo una maledetta segretaria telefonica.

Dove sei papà?

Oggi ho passato l'intera giornata a scuola, tra verifiche e compiti da portare avanti, e il mio pensiero era sempre fisso su di lui.

Con ancora lo zaino sulle spalle, mi feci strada verso il soggiorno. Era tutto buio,  cosa ovviamente strana, e l'unica cosa che riuscii a vedere con certezza era una piccola luce che trapelava dalla cucina.

Ma non feci in tempo a vedere cosa stesse succedendo che una mano si piazzò sulla mia bocca impedendomi di urlare e anche di respirare per un attimo. Chi diavolo era?

<<Guarda un po', chi abbiamo qui.>>

Sgranai gli occhi al suono di quella voce.

Era roca, spenta e anche un po' ironica.

Cercai con tutte le mie forze di capire a chi appartenesse ma nulla, non la collegai a nessuno di mia conoscenza.

Un respiro caldo mi solleticò la pelle, non riuscivo a vedere granché però i brividi sulla mia pelle purtroppo, li sentii tutti.

Non di nuovo per favore.

<<Lasciatela stare, prendete me ma lei no.>>

Quella era la voce di mio padre, lui era qui. Stava bene. Ecco perché non rispondeva al telefono, perché questi bastardi lo avevano preso.

Tutto questo mi riportò a galla flashback di un anno e mezzo fa, sembrava che stesse accadendo la stessa e identica cosa.

Nel mio cuore sperai di no, non volevo rivivere tutto quello che ho passato lo scorso anno.

Sarebbe stato troppo per me.

Già ne soffrivo ancora adesso, se mi fosse capitata di nuovo una cosa del genere, ne sarei morta.

Morta per davvero.

Un ragazzo mi si presentò davanti, cercai di guardarlo il più possibile per memorizzare a pieno il suo viso.

Era alto, molto alto oserei dire, aveva due grandi occhi scuri, una naso perfetto e delle labbra carnose. Era vestito tutto di nero, anche se non capivo il perché non indossasse una maschera o altro.

Perché un ladro dovrebbe farsi vedere in faccia?

Vagai con lo sguardo per la stanza e notai subito un'altro ragazzo ancora, quindi in tutto erano tre. Come la scorsa volta...

Tremai per un attimo, chiusi gli occhi di botto e pregai silenziosamente che non mi venisse fatto nulla. Non potrei sopportarlo di nuovo...

<<Chi è questa bella ragazza?>>

<<Non credo ti interessi.>>

Quella frase era uscita proprio dalla mia bocca.

Il ragazzo sconosciuto si allontanò da mio padre e si avvicinò verso di me.

Notai gli angoli della sua bocca alzarsi ed estrasse qualcosa dalla tasca posteriore dei jeans.

Sgranai gli occhi alla visione di quell'oggetto, non aveva in mano qualcosa di innocuo.

La mia salvezza sei tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora