La mia sveglia personale suona precisa come un'orologio svizzero. Le mie adorate galline mi ricordano che sono le cinque ed è già ora di alzarsi. Fortuna che fra due giorni è domenica e mi rilasso tutto il giorno. Se Dio si prende la libertà di riposare, potrà farlo anche Tobias.
Il sole, seppur con raggi fiochi, mi illumina il viso. Questa mattina mi sento diverso, percepisco dentro di me un energia esplosiva che mi implora di alzarmi, di vivere la giornata con entusiasmo, di continuare a resistere nonostante tutto, di lottare per i mei obiettivi. Mi sento persino positivo, e no, non ho la febbre o qualche malattia che mi ha reso stupido da un giorno all'altro. Incredibile come un incontro possa farti cambiare la prospettiva di vedere le cose, darti energia, carica e speranza.
Mi tiro su in un attimo e corro in bagno per darmi una sciacquata. Faccio tutto di corsa perché fa un freddo glaciale, nonostante sia primavera, e addosso ho solo il pigiama. Ma prima di tornare in camera a vestirmi, fisso il mio riflesso nello specchio e noto che nei miei occhi c'è una luce diversa dal solito. Sono più luminosi, con un colore più intenso, un verde ancora più chiaro del solito, e quasi sorridono. Mi rendo conto che nel giro di sole ventiquattro ore qualcosa in me è cambiato, lo sento. Quell'incontro con Christinè ha smosso quella parte di me che è rimasta dormiente per troppo tempo. Ho capito che non posso più temporeggiare e aspettare o piangermi addosso se la vita che conduco non rispecchia le mie aspettative future, anzi, devo rimboccarmi le maniche, sacrificarmi, patire per poi in un modo o in un altro arrivare all'obiettivo. Ho imparato a mie spese che l'unico modo per crescere è soffrire. La sofferenza ti cambia, non ci sono vie di fuga per nessuno, o rinasci farfalla o resti un bruco per tutta la vita.
Dopo un pò di sano overthinking mattutino, visto che la giornata è partita nel verso giusto, indosserò alcuni dei miei capi preferiti, nonostante so già che li sporcherò durante il lavoro. Ma credo e spero che mia madre mi perdonerà.
Parto con indossare una camicia color turchese, poi un paio di jeans blu scuro accompagnati da degli stivali alti beige, una coppola sul capo e per finire metto la collana argentata, con la piuma come ciondolo, che mi diede mia madre quando ero piccolo. Me la regalò al mio decimo compleanno e d'allora la tengo custodita nel mio baule, è come una reliquia e la indosso raramente. Oggi è l'occasione giusta perché, di rado, mi sono sentito così vivo negli ultimi anni.
Nonostante il mio corpo sia impegnato a fare altro, io non faccio altro che pensare allo sguardo con cui mi ha guardato Christinè. Mi ha ridato speranza, ispirazione e tanta ma tanta energia, che nell'ultimo periodo avevo smarrito. Avevo iniziato a mollare un pò la presa per via della mia situazione familiare, credevo che non sarei mai riuscito a realizzare il sogno di quel bambino che desiderava e desidera ancora fare solo quello nella vita, l'attore. Mestiere tanto bello quanto complicato, ma per me non ci sono mai stati dubbi, volevo e voglio solo fare quello. Devo tenere fede alla promessa che mi sono fatto e non mollare, nonostante in questi anni per via della mia famiglia e dei doveri che ho nei loro confronti, non ho avuto molto tempo per candidarmi a dei casting e studiare costantemente. In questo lavoro è fondamentale la costanza, determinazione e pazienza, con anche una buona dose di fortuna, che come si dice aiuta gli audaci, ed io voglio tornare ad essere uno di questi.
Adesso però è ora di mettersi al lavoro e non posso perdere altro tempo. Così scendo le scale, cercando di fare meno rumore possibile, per poi dirigermi verso la cucina per sgranocchiare qualche biscotto e bere un bicchiere di latte. Questa è la mia colazione preferita, ed è la stessa da quando sono bambino. Riesce a saziarmi sino all'ora di pranzo, certo avrei voluto farla con calma, ma purtroppo oggi non è ancora domenica.
Adesso si, sono pronto ad affrontare la giornata.
Non appena oltrepasso l'uscio della porta vengo accolto da un clima piuttosto caldo già da quest'ora del mattino. Strano perché fino a qualche secondo fa stavo morendo di freddo. Il sole illumina con luce raggiante la stalla e i campi di grano, e riesce addirittura ad arrivare al portico di casa. Ogni volta che c'è bel tempo resto estasiato dal panorama che la natura mi offre e di cui ho la fortuna di ammirare ogni giorno. Il cielo è completamente sgombro da nubi, ha dei colori che tendono al giallo ma che al tempo stesso si fondono con un azzurro turchese.
La giornata è decisamente cominciata al meglio.
Mi avvio a passo svelto e deciso verso la fattoria, dagli animali. Mi rendo conto che il mio umore influisce indirettamente anche sul modo di camminare. Nel frattempo che mi dirigo verso la stalla, i raggi solari arrivano a baciarmi sia i pettorali, lasciati scoperti dai bottoni sbottonati della camicia, che i miei capelli che come ogni anno da castano scuro, si schiariscono con l'esposizione al sole prolungata, diventando castano chiaro. Nel corso della mia adolescenza ho provato tantissime acconciature, ma da un paio d'anni a questa parte li ho fatti crescere e ora sono solito portarli ondulati ai lati e con la riga al centro.

STAI LEGGENDO
BECAUSE OF LOVE
RomanceTobias, ventiquattrenne britannico, non ha mai conosciuto la dolcezza di una carezza paterna né la libertà di sognare alla luce del sole. Cresciuto tra i meandri della campagna inglese e i silenzi severi di una casa dove i doveri contano più dei des...