Capitolo 4

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Si avvicina e mi bacia. Ma un bacio lento, che trasmette tutta la passione che proviamo l'una per l'altra. "Allora... Non mi hai ancora risposto... Che vogliamo fare?" La guardo con occhi sognanti e cerco di formulare una risposta "Io, em... Forse..." Lei mi interrompe portando la mano alla mia figa ormai fradicia iniziando a muovere le dita lentamente, causandomi scariche elettriche che mi attraversano tutto il corpo. "Che ne dici se ti fotto qua, su questo tavolo?" Non riuscendo a rispondere con la voce, ennuisco lentamente, e appena l'informazione raggiunge il suo cervello mi prende e mi scaraventa sulla cattedra, mettendomi a 90.
Si avvicina, e lentamente - anche troppo- inizia ad abbassarmi i pantaloni. "Ma guarda guarda, cosa abbiamo qui?" Lo dice mentre passa due dita sul tessuto ormai fradicio delle mie mutandine. "Qui qualcuno non fede l'ora di essere fottuto..." Inizia ad abbassarmi il tessuto delle mutandine e un gemito non può che lasciare le mie labbra quando un dito entra lentamente dentro di me. Non sentendomi neanche lontanamente piena spingo i fianchi verso di lei, ricevendo in cambio solo una sonora sculacciata. "Senti baby, sono io che decido quando, come e se penetrarti, cono stata chiara?" Annuisco ma neanche due secondi dopo ricevo una sculacciata ancora più forte "Usa le parole baby..." "Si, si ho capit-ah" nel mentre infila altre due dita dentro di me iniziando a muoverle prima piano, per poi andare sempre più veloce. Quando sto per venire leva le dita da dentro di me ricevendo un gemito contrariato da parte mia. "Mi dispiace tesoro, ma l'organismo te lo devi guadagnare..." Dice ciò e mi dà uno schiaffo sula figa, che per l'enorme sensibilità mi causa un altro gemito acuto. "Se vuoi il tuo organismo dovrai aspettare..." Porta le mani alle mie mutandine e le tira in modo che mi pigino direttamente sul clitoride ad ogni movimento "intanto goditi questo... E non provare a levarle, o sarà peggio per te..." Dice ciò e poi esce. Stessa cosa provo a fare io, ma appena faccio un passo il tessuto ruvido mi sfrega sul clitoride impedendomi di muovermi. "Dai Dalia, solo altre tre ore e poi sarai ricompensat-ah" Pensato, o meglio, detto a me stessa ciò prendo ed esco, andando verso la mia prossima lezione.

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