Capitolo 8

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Non riuscivo a crederci.
Un mio più caro amico,doveva partire esattamente tra 8 ore.
Incredula,mi misi a letto,cercando di non pensarci,anche se ciò mi risultava molto difficile.
Chiusi gli occhi cercando di dormire, ma tutta la notte non feci altro che pensare a lui e alla sua partenza.

Dannazione,non poteva scegliersi un lavoro meno pericoloso? Pensai io.
Insomma,era il mio migliore amico,anzi, lo consideravo come un fratello maggiore ormai e non volevo assolutamente che svolgendo il suo lavoro da poliziotto, potesse mettere arrepentaglio la sua vita.

Perché non posso andare con lui?
Lo seguirei in capo al mondo pur di arcertarmi della sua sicurezza.

Più di una volta,mi venne in mente l' idea di partire con lui.
Ma,non potevo lasciare qui il lavoro,la casa.....e soprattutto non potevo di certo lasciare mio fratello, Ayris e gli altri miei amici. Non sarebbe stato giusto!

Tutte queste domande e questi pensieri che mi balenarono in mente quella notte, non mi lasciarono dormire serenamente.
Mi rivoltai continuamente nel letto,fino a quando non crollai dalla stanchezza.

Ebbene si...il giorno della partenza era arrivato.
Come ogni giorno,suonò la sveglia.
Mi alzai dal letto come uno zombie e scesi le scale per fare colazione.
Scesi giù, mi preparai il mio solito caffè, e solo allora mi accorsi che Erik non c' era.
Probabilmente, starà ancora dormendo come un bambino.

Preso il caffè, mi feci in fretta una doccia ed ero pronta per andare a lavoro.
Era il mio giorno libero,ma chissà per quale motivo,il mio Capo,decise di farmi fare gli straordinari.
Mentre stavo aprendo la porta,mi ricordai che la sera precedente,Paul mi disse che passava a salutarmi prima di partire.
Allora,ricordando questo,decisi di aspettarlo.

Dopo un po,guardando l' orologio in cucina,mi accorsi che erano le 7:40

Merda! Per le 8:00 devo trovarmi al bar,altrimenti...sono fottuta! Pensai io,in preda al panico.

Così, decisi di andare a lavoro,e magari,più tardi,avrei chiamato Paul per scusarmi.
Uscii di casa e mi diressi verso la mia Honda.
Mentre aprivo la portiera,mi sentii le mani di qualcuno poggiarsi sui miei fianchi.

- Paul! Esclamai io, abbracciandolo.

-Hey, avevi intenzione di andartene, senza neanche salutarmi?

-Scusami,è che...stavo facendo tardi a lavoro. Se non mi presento li entro le 8:00 sono morta! Dissi io sorridendo.

-Non preoccuparti. L' importante è che sono riuscito ad arrivare in tempo! Rispose lui,ricambiando il sorriso.

-Dimmi che tornerai sano e salvo! Esclamai io piangendo.

-Hey hey, stai tranquilla. Andrà tutto bene. Te lo prometto! Disse lui rassicurandomi.

- Non dimenticarti che...lavorerai sotto copertura. È pericoloso! Dissi io ancora con le lacrime agli occhi.

- Sai quante volte ho lavorato come infiltrato? Sono talmente tante,che non riuscirei a contarle se volessi.

-Si,d'accordo,ma tu...sta sempre attento. Non voglio che ti succeda qualcosa.

-Non mi accadrà nulla,sta tranquilla! Disse lui abbracciandomi e dandomi un bacio in testa.

-Okay. Dissi io,sentendomi meglio.

- Posso andare ora? Disse lui asciugandomi le lacrime.

- Certo,vai! Dissi io cercando di sorridere.

Ben presto,si allontanò da me e si diresse verso la sua auto.
Mentre saliva,mi rivolse un ultimo sguardo, sorridendomi come nessun altro sapeva fare.
A quel punto,ricambiai il sorriso e lo salutai con un gesto della mano.

Rimasi li,immobile, mentre vedevo la sua auto scomparire all' orizzonte.

Subito dopo però, mi accorsi che mancavano solo dieci minuti alle 8:00.

Ritornando finalmente con i piedi a terra,mi asciugai i residui di lacrime e sgommai il più veloce possibile!

A special friend//•Paul Walker•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora